Oggi aerobica anche a nuoto.
25 x 12 progressione 1 - 3
100 x 15 a 2:10, dopo i primi 1000 metri riposo 1 minuto, poi 500 con bombolo sempre a 2:10
Si nuotava mediamente a 1:50
Ci siamo presi battiti alla fine e stavamo sui 145 -146 battiti al minuto, dunque in piena fascia aerobica.
Poi 25 x 6, prime 6 bracciate al max e poi tranquilli, a 45
100 metri sciolti
totale 2050 mt
Sono soddisfatto. Credo avrei potuto ripartire a 2:00 nella serie aerobica.
Arrivata merce BobShop e sorpresa: mi hanno madato taglie tedesche, nonostante il prodotto fosse italiano e io pure, ovvero una taglia in più!!!
Quando si dice che l'Europa è unita....! Manco sulle taglie!!
L'errore comunque è del venditore, dal momento che sul sito esponevano taglie italiane!!!
Ora vediamo se cambiano...
NOVITA'
E' uscito il GARMIN FORERUNNER 920 XT, un bellissimo strumento per i triatleti!!
Però costa parecchio, siamo a oltre 400 euro.
venerdì 23 gennaio 2015
giovedì 22 gennaio 2015
ATLETICA 22 GENNAIO
Pioggerellina tutto il giorno, ma alla sera niente acqua, perciò allenamento.
Arrivò in ritardo e gli altri hanno già iniziato.
Mi faccio tre giri di riscaldamento poi iniziò anch'io:
800 x 8 riposo 1 minuto da fermi ritmo quasi gara.
Mi prefiggono di stare poco sotto i 5, ma vedo che sto agevolmente sotto i 4:40, perciò correggo. Dunque con i nuovi concetti appresi, fisso dell'orologio la soglia Max a 170 bpm
Iniziò alla terza sessione a girare intorno ai 4:35 senza raggiungere la soglia. La raggiungeró solo alla sesta e alla settima tornata, poiché ormai avevo preso il passo dei 4,30 che era evidentemente troppo.
Lo sentivo anche nei quadricipiti.
Alla fine anche se correvo in solitaria, mi Son reso conto che non può che essere così.
Mentre corro ragiono tutto il tempo su come sto mettendo i piedi, se discutendo e raccolgo bene le gambe, respingo adeguatamente, se mi inclini a sufficienza in avanti i....
Timidi miglioramenti mi pare di vederli.
Alla fine un giretto di scarico e un po' di stretching
8000 metri totali.
Arrivò in ritardo e gli altri hanno già iniziato.
Mi faccio tre giri di riscaldamento poi iniziò anch'io:
800 x 8 riposo 1 minuto da fermi ritmo quasi gara.
Mi prefiggono di stare poco sotto i 5, ma vedo che sto agevolmente sotto i 4:40, perciò correggo. Dunque con i nuovi concetti appresi, fisso dell'orologio la soglia Max a 170 bpm
Iniziò alla terza sessione a girare intorno ai 4:35 senza raggiungere la soglia. La raggiungeró solo alla sesta e alla settima tornata, poiché ormai avevo preso il passo dei 4,30 che era evidentemente troppo.
Lo sentivo anche nei quadricipiti.
Alla fine anche se correvo in solitaria, mi Son reso conto che non può che essere così.
Mentre corro ragiono tutto il tempo su come sto mettendo i piedi, se discutendo e raccolgo bene le gambe, respingo adeguatamente, se mi inclini a sufficienza in avanti i....
Timidi miglioramenti mi pare di vederli.
Alla fine un giretto di scarico e un po' di stretching
8000 metri totali.
CALCOLO DELL'INTERVALLO AEROBICO
Un gentilissimo collega di triathlon mi ha gentilmente fornito una tabella di calcolo per stabilire il proprio intervallo di lavoro aerobico.
In soostanza da approfonditi studi fisiologici, si è visto che c'è naturalmente correlazione tra intensità di allenamento e frequenza cardiaca e che l'allenamento aerobico migliore avviene tra il 50 e l'80 % dell'intensità di allenamento, che corrispondono circa al 60 e 80% della frequesnza cardiaca.
Sotto questo intervallo, l'esecitazione sarà debole e poco proficua, mentre al di sopra d questo intervallo il lavoro sarà anaerobico lattacido, con tempi di recupero superiori alla durata effettiva dell'esercizio.
Di seguito riepilogo la formula di Karvonen, che ci permette di calcolare l'intervallo aerobico in base alla nostra età e al nostro battito cardiaco a riposo.
Utilizzerò i miei dati.
Battiti a riposo: 48 al minuto
Età: 40 ormai
Frequenza cardiaca max: 180
Valore medio = frequenza max - bpm a riposo = 180 - 48 = 132
Occorre calcolare il 60% e l'80% della frequenza media
132 x 60% = 79,2
132 x 80% = 105,6
sommando questi due valori ai bpm a riposo si trovano i valori soglia
Soglia minima aerobica Tajo: 79,2 + 48 = 127,2
Soglia massima aerobica Tajo: 105,6 + 48 = 153,6
Ora cercherò di capire perchè normalmente io in allenamento per tenere ritmi decenti non scendo mai in questa fascia, ma sono teoricamente sempre in anaerobico...... e, grazie a dio, non scoppio....
In soostanza da approfonditi studi fisiologici, si è visto che c'è naturalmente correlazione tra intensità di allenamento e frequenza cardiaca e che l'allenamento aerobico migliore avviene tra il 50 e l'80 % dell'intensità di allenamento, che corrispondono circa al 60 e 80% della frequesnza cardiaca.
Sotto questo intervallo, l'esecitazione sarà debole e poco proficua, mentre al di sopra d questo intervallo il lavoro sarà anaerobico lattacido, con tempi di recupero superiori alla durata effettiva dell'esercizio.
Di seguito riepilogo la formula di Karvonen, che ci permette di calcolare l'intervallo aerobico in base alla nostra età e al nostro battito cardiaco a riposo.
Utilizzerò i miei dati.
Battiti a riposo: 48 al minuto
Età: 40 ormai
Frequenza cardiaca max: 180
Valore medio = frequenza max - bpm a riposo = 180 - 48 = 132
Occorre calcolare il 60% e l'80% della frequenza media
132 x 60% = 79,2
132 x 80% = 105,6
sommando questi due valori ai bpm a riposo si trovano i valori soglia
Soglia minima aerobica Tajo: 79,2 + 48 = 127,2
Soglia massima aerobica Tajo: 105,6 + 48 = 153,6
Ora cercherò di capire perchè normalmente io in allenamento per tenere ritmi decenti non scendo mai in questa fascia, ma sono teoricamente sempre in anaerobico...... e, grazie a dio, non scoppio....
NUOTO 21 GEN15
Finalmente dopo 9 gg di stop causa influenza sono tornato ad allenarmi.
Gli ultimi allenamenti di nuoto sono stati il 9 e il 10 gennaio!!
Questa volta:
150 riscaldamento
25 x 12 remate scomposte più progressione a 60
25 x 16 progressione 1~4 a 35
50 x 20 Buon ritmo con primi 25 della 4, 8, 12, 16, 20 a tutta, a 1,10
200 sciolti
Tot 2050 Mt
Tutto ok per rientro.
Ho deciso di fare acquisti per abbigliamento invernale bici.
Dopo essermi ripreso dal costo esorbitante dei capi tecnici, ho visto che per un giubbotto servono minimo 100 euro, mentre per la calzamaglia altri 100
In un negozio era possibile portarsi a casa la calzamaglia a un po' meno, ma impossibile trovare colori di proprio gradimento tutti i negozi di zona non hanno un assortimento limitato.
Purtroppo i capi della squadra sono finiti, avrei speso 130 per entrambi i capi, ma quando mi sono iscitto all'associazione erano appena chiuse le prenotazioni e eancora non sapevo se avrei fatto bici....
Grazie a San Internet, ho tuttavia trovato capi della Briko scontati 20, per di più colori mia bici, che non mi dispiace, nel sito BOBSHOP
Ho acquistato anche dei copriscarpe in neoprene.
Il costo: circa 80 euro per giacca e 80 per pant, 25 per copriscarpe.
Ora sono a posto!
L'associazione mi ha invitato a partecipare al biathlon del Mugello
DUATHLON MUGELLO
e naturalmente da appassionato di moto mi piacerebbe moltissimo girare, seppur a piedi e in bici, nel circuito forse più bello del mondo.
Certo sarebbe solo una prova, in quanto in bici sarei una vera schiappa, troppo poco un mese di allenamento.....
Gli ultimi allenamenti di nuoto sono stati il 9 e il 10 gennaio!!
Questa volta:
150 riscaldamento
25 x 12 remate scomposte più progressione a 60
25 x 16 progressione 1~4 a 35
50 x 20 Buon ritmo con primi 25 della 4, 8, 12, 16, 20 a tutta, a 1,10
200 sciolti
Tot 2050 Mt
Tutto ok per rientro.
Ho deciso di fare acquisti per abbigliamento invernale bici.
Dopo essermi ripreso dal costo esorbitante dei capi tecnici, ho visto che per un giubbotto servono minimo 100 euro, mentre per la calzamaglia altri 100
In un negozio era possibile portarsi a casa la calzamaglia a un po' meno, ma impossibile trovare colori di proprio gradimento tutti i negozi di zona non hanno un assortimento limitato.
Purtroppo i capi della squadra sono finiti, avrei speso 130 per entrambi i capi, ma quando mi sono iscitto all'associazione erano appena chiuse le prenotazioni e eancora non sapevo se avrei fatto bici....
Grazie a San Internet, ho tuttavia trovato capi della Briko scontati 20, per di più colori mia bici, che non mi dispiace, nel sito BOBSHOP
Ho acquistato anche dei copriscarpe in neoprene.
Il costo: circa 80 euro per giacca e 80 per pant, 25 per copriscarpe.
Ora sono a posto!
L'associazione mi ha invitato a partecipare al biathlon del Mugello
DUATHLON MUGELLO
e naturalmente da appassionato di moto mi piacerebbe moltissimo girare, seppur a piedi e in bici, nel circuito forse più bello del mondo.
Certo sarebbe solo una prova, in quanto in bici sarei una vera schiappa, troppo poco un mese di allenamento.....
venerdì 9 gennaio 2015
ALLENAMENTO ATLETICA 08/01/15
Garmin Connect
Allenamento divertente: 500 mt per 12 con recupero di 1 minuto, leggermente sottosoglia.
Ora io non so gli altri che mi hanno ben presto distanziato, ma sul sottosoglia ne parlerei abbastanza per tutti!!!
In pratica avendo la possibilità di recuperare ogni 500 metri, nessuno andava sottosoglia, questo per me è certo.
I più veloci hanno spinto sotto i 4 al chilometro per i primi giri, per poi attenutare il passo negli ultimi.
Altrimenti non mi spiego come avrei fatto a riavvicinarmi verso la fine.
Io ho scelto una strategia che sono riuscito quasi a rispettare.
Sapendo che il mio passo oscilla tra i 4:30 e i 5, mi sono imposto di non salire mai spotra i 4:30, o poco meno.
Alla fine, dato che mi sentivo bene, riuscivo a tenermi sempre tra i 4 e i 4:20 e anche meno, completando in 2:10/2:15 minuti i 500 metri e facendo pause che speravo fossero di 1 minuto come richieso, ma non avendo il mio cronometro la possibilità di segnalare il tempo di sosta, ho fatto un pressappoco e mi sono fermato mediamento 45 secondi.
In ogni caso mi pare (mi pare) di vedere dei miglioramenti, sia nei tempi, sia nella tecnica.
Inizia a palesarsi la necessità dii una sostituzione scarpe, che nel centro dell'avampiede hanno le tacchette consumate, segno che le uso correttamente.
Nel consumo della suola c'è anche una discreta simmetria.
In ogni caso credo ripeterò acquisto nike pegasus taglia US 9, UK 8, EU 42,5: mi calzano molto bene, ammortizzano bene, hanno una buona durata (le mizuno si sono sfondate prima) e non mi hanno mai dato problemi.
Devo invece dare una nota di demerito al garmin forerunner 15: non avere la possibilità di visualizzare i secondi di pausa, e i secondi in generale, è per me un grave handicapp sia negli allenamenti di nuoto, e cosa più grave, dal momento che è nato per la corsa, anche negli allenamenti di atletica.
Esiste la possibilità di impostare un allenamento a mezzo pc, ma iln pratica serve a poco nel momento in cui l'allenatore da le proprie indicazioni sul momento....
Allenamento divertente: 500 mt per 12 con recupero di 1 minuto, leggermente sottosoglia.
Ora io non so gli altri che mi hanno ben presto distanziato, ma sul sottosoglia ne parlerei abbastanza per tutti!!!
In pratica avendo la possibilità di recuperare ogni 500 metri, nessuno andava sottosoglia, questo per me è certo.
I più veloci hanno spinto sotto i 4 al chilometro per i primi giri, per poi attenutare il passo negli ultimi.
Altrimenti non mi spiego come avrei fatto a riavvicinarmi verso la fine.
Io ho scelto una strategia che sono riuscito quasi a rispettare.
Sapendo che il mio passo oscilla tra i 4:30 e i 5, mi sono imposto di non salire mai spotra i 4:30, o poco meno.
Alla fine, dato che mi sentivo bene, riuscivo a tenermi sempre tra i 4 e i 4:20 e anche meno, completando in 2:10/2:15 minuti i 500 metri e facendo pause che speravo fossero di 1 minuto come richieso, ma non avendo il mio cronometro la possibilità di segnalare il tempo di sosta, ho fatto un pressappoco e mi sono fermato mediamento 45 secondi.
In ogni caso mi pare (mi pare) di vedere dei miglioramenti, sia nei tempi, sia nella tecnica.
Inizia a palesarsi la necessità dii una sostituzione scarpe, che nel centro dell'avampiede hanno le tacchette consumate, segno che le uso correttamente.
Nel consumo della suola c'è anche una discreta simmetria.
In ogni caso credo ripeterò acquisto nike pegasus taglia US 9, UK 8, EU 42,5: mi calzano molto bene, ammortizzano bene, hanno una buona durata (le mizuno si sono sfondate prima) e non mi hanno mai dato problemi.
Devo invece dare una nota di demerito al garmin forerunner 15: non avere la possibilità di visualizzare i secondi di pausa, e i secondi in generale, è per me un grave handicapp sia negli allenamenti di nuoto, e cosa più grave, dal momento che è nato per la corsa, anche negli allenamenti di atletica.
Esiste la possibilità di impostare un allenamento a mezzo pc, ma iln pratica serve a poco nel momento in cui l'allenatore da le proprie indicazioni sul momento....
giovedì 8 gennaio 2015
NUOTO, 7 GENNAIO
Ecco, con quest'ultimo resoconto concludo il riepilogo della mia assenza dall'etere che si è prolungata per ben 10 giorni e che ha immediatamente destato le lamentele della mia penso unica lettrice, che non ha mancato di comunicarmi il suo disappunto incriminandomi di un calo di entusiasmo.
E poichè sentirsi accusare di calo, di qualsiasi tipo esso sia, da una donna, ferisce sempre, ho cercato di porre rimedio alla mia latitanza, per quanto giustificata.
Come si nota dalla costanza delgi allenamenti anche in periodo festivo, direi che non esiste evidenza migliore per attestare che la mia buona volontà è immutata e tutto sommato i risultati pure, anche se non posso negare che i panettoni qualche scempio lo hanno fatto.
Ma del resto non si può uscire indenni dall'occhio di un ciclone e anche questo natale, per quanto dimesso, si è rivelato come sempre ipercalorico.
Tartaruga a parte, ieri primo allenamento serio del dopo Befana:
ci ha allenato Carlo, dopo una ulteriore divisione in gruppi che fa sempre un po' male all'orgoglio, ma che in fondo ci sta tutta, tra veterani e principianti.
Dopo il riscaldamento, mi sono ritrovato a condurre un folto gruppo di nuotatori nelle seguenti serie:
25 x 12 remate a 60'', scomposte nelle tre fasi più ultima vasca in progressione.
20 x 25 progressione 1 4 a 40
20 x 50 respirazione ogni 2 bracciate, ogni 4, ogni 6 e ogni 8, a 1:15
100 mt piano
E poichè sentirsi accusare di calo, di qualsiasi tipo esso sia, da una donna, ferisce sempre, ho cercato di porre rimedio alla mia latitanza, per quanto giustificata.
Come si nota dalla costanza delgi allenamenti anche in periodo festivo, direi che non esiste evidenza migliore per attestare che la mia buona volontà è immutata e tutto sommato i risultati pure, anche se non posso negare che i panettoni qualche scempio lo hanno fatto.
Ma del resto non si può uscire indenni dall'occhio di un ciclone e anche questo natale, per quanto dimesso, si è rivelato come sempre ipercalorico.
Tartaruga a parte, ieri primo allenamento serio del dopo Befana:
ci ha allenato Carlo, dopo una ulteriore divisione in gruppi che fa sempre un po' male all'orgoglio, ma che in fondo ci sta tutta, tra veterani e principianti.
Dopo il riscaldamento, mi sono ritrovato a condurre un folto gruppo di nuotatori nelle seguenti serie:
25 x 12 remate a 60'', scomposte nelle tre fasi più ultima vasca in progressione.
20 x 25 progressione 1 4 a 40
20 x 50 respirazione ogni 2 bracciate, ogni 4, ogni 6 e ogni 8, a 1:15
100 mt piano
ENDURO, 4 GENNAIO 2015
Ero molto moltissimo indeciso se partire o meno per una mattinata di enduro, domenica mattina.
Il Palillo e il Lupa mi hanno sollecitato, le previsoni davano bello, e alla fine mi sono convinto.
Tuttavia alle 7 mi sono rigirato un po' nel letto domandandomi se quanto stavo per fare fosse furbo: il primo gennaio gli amici erano usciti per il solito giro del Nutrientreffen, pessimo nome per indicare una discesa al mare seguendo il collettore padano veneto in off road. Il problema è che il tracciato che costeggia il collettore è affiancato continuamente da campi e forse per questo, forse per l'acqua vicino, o non so per quale motivo, praticamente fino ad Adria è estremamente scivoloso in questa stagione.
Il ghiaccio peggiora le cose e il primo gennaio è stata una ecatombe: 3 o 4 cadute e un paio di ritiri.
Sono partito lo stesso, pensando che se non mi fosse piaciuto o se fossi scivolato, me ne sarei tornato a casa.
Ma l'imprevedibile è sempre in agguato e il candore della strada ghiacciata avrebbe dovuto essere il presagio sufficiente a farmi cambiare idea prima del disastro.
Invece, cocciuto, ho seguito i due compari, che, più preparati oltre che in sella a moto ben più leggere e performanti della mia, se ne andavano tranquilli, anche se non molto fermi sulle ruote.
Io, non appena iniziato lo sterrato, mi sono imbattuto nella prima buca doppia, infangata e con le giusta lastrina di ghiaccio nei solchi.
Mi sono preparato: ho puntato il gas, in piedi sulle pedane ho arretrato il corpo e ho gettato la moto nel breve ostacolo.
La moto ha sussultato sulle buche, ma quando la gomma anteriore è riapprodata al di là delle stesse, non ha trovato alcuna aderenza, ha scartato a sinistra, e in un attimo mi sono trovato la ruota posteriore che ha tentato di superarmi a destra.
Sarebbe bastato questo, ma non contenta, la moto ha improvvisamente ritrovato l'aderenza necessaria per puntarsi sulle gomme ormai trasversali al percorso e completare un autentico higt side, scaraventadomi un 5 metri avanti, stile supermann, mentre il povero transalp si infilava nel collettore di muso.
Per fortuna io ero del tutto bardato con le protezioni del caso e ho rimediato solo un leggero colpo di frusta, mentre la moto si è fermata prima dell'acqua, impigliandosi negli arbusti.
Toglierla da lì è stato un incubo: in tre non siamo riusciti a sollevarla e solo il provvidenziale aiuto del Masu, con auto e corde, ci ha permesso di estrarla dal fossato.
Serbatoio bozzato e carene rotte, cupolino esploso.
Ma l'importante è che io tutto sommato in un paio di giorni mi sia rimesso in sesto.
In foto le buche, la moto e il punto in cui sono atterrato.
Il Palillo e il Lupa mi hanno sollecitato, le previsoni davano bello, e alla fine mi sono convinto.
Tuttavia alle 7 mi sono rigirato un po' nel letto domandandomi se quanto stavo per fare fosse furbo: il primo gennaio gli amici erano usciti per il solito giro del Nutrientreffen, pessimo nome per indicare una discesa al mare seguendo il collettore padano veneto in off road. Il problema è che il tracciato che costeggia il collettore è affiancato continuamente da campi e forse per questo, forse per l'acqua vicino, o non so per quale motivo, praticamente fino ad Adria è estremamente scivoloso in questa stagione.
Il ghiaccio peggiora le cose e il primo gennaio è stata una ecatombe: 3 o 4 cadute e un paio di ritiri.
Sono partito lo stesso, pensando che se non mi fosse piaciuto o se fossi scivolato, me ne sarei tornato a casa.
Ma l'imprevedibile è sempre in agguato e il candore della strada ghiacciata avrebbe dovuto essere il presagio sufficiente a farmi cambiare idea prima del disastro.
Invece, cocciuto, ho seguito i due compari, che, più preparati oltre che in sella a moto ben più leggere e performanti della mia, se ne andavano tranquilli, anche se non molto fermi sulle ruote.
Io, non appena iniziato lo sterrato, mi sono imbattuto nella prima buca doppia, infangata e con le giusta lastrina di ghiaccio nei solchi.
Mi sono preparato: ho puntato il gas, in piedi sulle pedane ho arretrato il corpo e ho gettato la moto nel breve ostacolo.
La moto ha sussultato sulle buche, ma quando la gomma anteriore è riapprodata al di là delle stesse, non ha trovato alcuna aderenza, ha scartato a sinistra, e in un attimo mi sono trovato la ruota posteriore che ha tentato di superarmi a destra.
Sarebbe bastato questo, ma non contenta, la moto ha improvvisamente ritrovato l'aderenza necessaria per puntarsi sulle gomme ormai trasversali al percorso e completare un autentico higt side, scaraventadomi un 5 metri avanti, stile supermann, mentre il povero transalp si infilava nel collettore di muso.
Per fortuna io ero del tutto bardato con le protezioni del caso e ho rimediato solo un leggero colpo di frusta, mentre la moto si è fermata prima dell'acqua, impigliandosi negli arbusti.
Toglierla da lì è stato un incubo: in tre non siamo riusciti a sollevarla e solo il provvidenziale aiuto del Masu, con auto e corde, ci ha permesso di estrarla dal fossato.
Serbatoio bozzato e carene rotte, cupolino esploso.
Ma l'importante è che io tutto sommato in un paio di giorni mi sia rimesso in sesto.
In foto le buche, la moto e il punto in cui sono atterrato.
NUOTO 3 GENNAIO 2015
Giornata di tecnica, oggi Sandro si è sbizzarrito:
dopo le consuete remate e un po di vasche a stile, abbiamo fatto un lungo esercizio composto con l'ausilio delle ciclette subacquee e dei tapis roulant.
Praticamente un circuito di 200 mt palette, 200 metri bombolo, squot x 15, 5 minuti di tapis roulant, 150 metri nuotati bene e altri 5 minuti di ciclettes, poi ancora 200 di palette, 200 bombolo, 10/15 flessioni, ciclette 5 min, 150 nuotati bene, tapis roulant e vi di nuovo.
Divertente, non particolarmente faticoso.
Sandro ha fatto con noi gli esercizi... ed ha continuato anche nel turno successivo coi master.
Decisamente non è idrosolubile!!!
Ho incontrato Lisa, la mia amica campionessa italiana Master, ora ha 34 anni circa.
Un fisico bestiale! Un po' più muscolosa del giusto canone femminile, ma in acqua nuota in modo superbo. Ogni volta mi incanto a guardarla fare fiato a ritmi per me inssostenibili di 45 secondi sui 50 metri, per distanze molto lunghe.
Nuota come se non gli costasse alcuna fatica, invece sotto il pelo dell'accqua deve spingere in modo incredibile!!!
Il sorriso con cui ha constatato la mia costanza negli allenamenti è stato balsamico: detto da una campionessa che sa cosa sia il sacrifico di lunghe e continue sessioni di allenamento non può che essere piacevole.
Mi desta molto rispetto al sua bravura e la sua costanza!!
dopo le consuete remate e un po di vasche a stile, abbiamo fatto un lungo esercizio composto con l'ausilio delle ciclette subacquee e dei tapis roulant.
Praticamente un circuito di 200 mt palette, 200 metri bombolo, squot x 15, 5 minuti di tapis roulant, 150 metri nuotati bene e altri 5 minuti di ciclettes, poi ancora 200 di palette, 200 bombolo, 10/15 flessioni, ciclette 5 min, 150 nuotati bene, tapis roulant e vi di nuovo.
Divertente, non particolarmente faticoso.
Sandro ha fatto con noi gli esercizi... ed ha continuato anche nel turno successivo coi master.
Decisamente non è idrosolubile!!!
Ho incontrato Lisa, la mia amica campionessa italiana Master, ora ha 34 anni circa.
Un fisico bestiale! Un po' più muscolosa del giusto canone femminile, ma in acqua nuota in modo superbo. Ogni volta mi incanto a guardarla fare fiato a ritmi per me inssostenibili di 45 secondi sui 50 metri, per distanze molto lunghe.
Nuota come se non gli costasse alcuna fatica, invece sotto il pelo dell'accqua deve spingere in modo incredibile!!!
Il sorriso con cui ha constatato la mia costanza negli allenamenti è stato balsamico: detto da una campionessa che sa cosa sia il sacrifico di lunghe e continue sessioni di allenamento non può che essere piacevole.
Mi desta molto rispetto al sua bravura e la sua costanza!!
NUOTO VEN 2 GEN
Di questo allenameto mi ricordo poco...
Di sicuro remate, poi se ricordo beneun esercizio particolare con cui dovevamo nuotare solo gambe braccia lungo i fianchi e respirare di lato ritmicamente rollando il corpo.
Piuttosto difficile.
Mi ricordo una serie interminabile di vasche che alternavano palette a nuoto libero.
Di sicuro remate, poi se ricordo beneun esercizio particolare con cui dovevamo nuotare solo gambe braccia lungo i fianchi e respirare di lato ritmicamente rollando il corpo.
Piuttosto difficile.
Mi ricordo una serie interminabile di vasche che alternavano palette a nuoto libero.
CORSA AUTOGESTITA 30 DICEMBRE
Una clamorosa buca dell'amico Capo mi ha imposto di cimentarmi in solitaria in una 11 chilometri piuttosto simpatica.
Avremmo dovuto trovarci a San Pio, ma complice alcuni inconvenienti sopravvenuti e il bidone dell'amico, mi sono ritrovato a cambiarmi nel bagno del bar Torquato e sopportando stoicamente le occhiate allibite e perplesse di Steff e degli astanti, sono uscito dal bagno modello Superman, più simile però al power ranger de noaltri, e sono partito nel meriggio fresco e soleggiato.
La foruna che mi contraddistingue ha voluto che il passaggio a livello si chiudesse giusto un secondo prima del mio arrivo, ma poichè un triatleta deve sapersi adattare, ho fatto una brusca inversione e mi sono diretto verso San Sisto lungo lo scolo che congiunge la Tassina a via Porta Po.
La breve escursione fuori strada è stata solo che piacevole e consumato uno o due chilometri di riscaldamento mi sono assestato sui 5 a chilometro. Arrivato alla chiusa di san Sisto, ho proseguito fino alle case successive, in direzione canale di Villadose.
Con il Capo avrei certamente percorso 12 chilometri precisi, ma da solo inutile fare tanto il fiscale e non sapendo quanti chilometri avrei percorso al rientro, dal momento che avevo già pensato di fare un'altra strada, ho deciso di girarmi ai 5 del mio fido garmin.
Così è stato.
Poi, visto che mi pareva di essere in ottima forma, ho deciso di alternare ogni 500 metri 200 metri di scatto, per quante volte fossi stato capace.
Alla fine ho ripetuto 6 volte l'esercizio, e anche se il cuore mi è poi saltato in gola all'altezza del Postiglione, mi sono divertito assai.
Sono dunque rientrato lungo la ciclabile e tagliando la tassina nuova al Bar dei motociclisti, segnando 11 chilometri spaccati sul gps, con un'ottima media di 5 al chilometro, pur essendo partito senza pretese e considerando riscaldamento, fermate per allaciarmi le scarpe due volte e allunghi e recuperi vari.
Prima o poi inserirò i grafici.
Avremmo dovuto trovarci a San Pio, ma complice alcuni inconvenienti sopravvenuti e il bidone dell'amico, mi sono ritrovato a cambiarmi nel bagno del bar Torquato e sopportando stoicamente le occhiate allibite e perplesse di Steff e degli astanti, sono uscito dal bagno modello Superman, più simile però al power ranger de noaltri, e sono partito nel meriggio fresco e soleggiato.
La foruna che mi contraddistingue ha voluto che il passaggio a livello si chiudesse giusto un secondo prima del mio arrivo, ma poichè un triatleta deve sapersi adattare, ho fatto una brusca inversione e mi sono diretto verso San Sisto lungo lo scolo che congiunge la Tassina a via Porta Po.
La breve escursione fuori strada è stata solo che piacevole e consumato uno o due chilometri di riscaldamento mi sono assestato sui 5 a chilometro. Arrivato alla chiusa di san Sisto, ho proseguito fino alle case successive, in direzione canale di Villadose.
Con il Capo avrei certamente percorso 12 chilometri precisi, ma da solo inutile fare tanto il fiscale e non sapendo quanti chilometri avrei percorso al rientro, dal momento che avevo già pensato di fare un'altra strada, ho deciso di girarmi ai 5 del mio fido garmin.
Così è stato.
Poi, visto che mi pareva di essere in ottima forma, ho deciso di alternare ogni 500 metri 200 metri di scatto, per quante volte fossi stato capace.
Alla fine ho ripetuto 6 volte l'esercizio, e anche se il cuore mi è poi saltato in gola all'altezza del Postiglione, mi sono divertito assai.
Sono dunque rientrato lungo la ciclabile e tagliando la tassina nuova al Bar dei motociclisti, segnando 11 chilometri spaccati sul gps, con un'ottima media di 5 al chilometro, pur essendo partito senza pretese e considerando riscaldamento, fermate per allaciarmi le scarpe due volte e allunghi e recuperi vari.
Prima o poi inserirò i grafici.
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