martedì 14 aprile 2015

Allenamento con variazioni di frequenza

Allora: l'allenamento era così composto:

6 ripetizioni da 8 minuti ciascuno in cui con 50 davanti e 11 dietro (o 12??? non so, devo contarli!!!) , si passava al rapporto più agile successivo dopo ogni minuto.

Il ritmo cardiaco scelto per la partenza è stato di circa 150 bpm

Questi i dati del garmin:

Garmin Connect

Praticamente il primo minuto iniziava fighissimo, con le gambe che si gonfiavano come copertoni e la velocità che saliva, bella lei! I numeretti sul computerino della Lidl salivano dispensatori di orgoglio: 28, 30, 32, 33, 33 e 4, 33 e 6, 33 e 8, 34! Dai cazzo! senti come va!!! 34 e 1, 34 e 2, 34 e 2, 34 e 2, 34 e 1

Nooooo! Diobono! Scende sta stronza!!! Senti che fadiga!!! Ma quando finisce sto schifo di minuto!

34 e niente, 34 e un cazzo, 33 e 8...

Madòòò!!! Cala ancora! Arf!!

Un minuto!

Vai che cambio!!

Click!

ARFF, ARFFF! Me pare uguale a prima!!

Quanto devo andare avanti???

Altre 6 cambiate?!?!? Per 6 volte!!

Sssssì! Ce la posso fare!

...spetta che calo un po' la cresta va... va bene anche 33 all'ora!

E' stata un'oretta di puro godimento e agonia!

Autoinflitta per di più!

Non c'era neppure l'aguzzino Enry a sferzarmi l'ego con la sua prestanza e il suo gentile incalzare!

C'era però il Capo, che caro lui, ne ha sempre qualcosina più di me sto 'nfame!

Solo con la moltiplica dietro più agile lo domavo un po', ma solo perchè dice che non si trova...

Comunque la sinfonia del "un minuto: cambio!" dopo 40 volte (e 40 minuti, lo preciso) è finita, tra una bestemmia e una esclamazione di stupore per il piacevolissimo panorama.

Infatti anche dal semplice argine di un Adige qualsiasi si godono splendide viste, allorchè in direzione Colli, dopo Lusia, i campi lasciano il posto a frutteti fioriti di bianco e, di tanto in tanto, sgargianti macchie gialle di campi di colza, il tutto a far da palco a dei Colli velati di una leggera foschia sotto un cielo azzurro.

Anche i triatleti, madidi di sudore, con i moscerini appiccicati alla faccia e  gli occhiali da cattivi, hanno i loro buoni momenti di poesia!!!

Soprattutto quando cercano una scusa qualsiasi per distendere la schiena e riprendere fiato!

Mentre termino la sequenza e mi appropinquo alle quattro volatine finali, mi chiedo se il mitico Mirco, che la sera andrà a scalarsi tutti i "passi" dei Colli Euganei appena uscito dal lavoro, che per meno non accende neanche l'orologio, gradirebbe un allenamento come il mio.... Ho il sospetto che il suo concetto del - Dai dai bisogna darghene!! - mal si sposi con le ripetute ed i recuperi....

Ma bando alle ciancie! Arriva perentoria la voce del Capo che all'idea di darmi paga nelle volate non sta più nei ciclisti!

Meno cinque, quattro, tre.... via al max!

Ancora l'ebbrezza della velocità che sale, ancora la fatica che sopraggiunge per mantenerla, ancora il sollievo per i meritati minuti di recupero!

In breve siamo di nuovo a Boara, e un sorriso sottolinea il motto: - E anca inquò... ghe n'emo dà! -








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