Venerdì sera ho mangiato proprio troppo e male e pure bevuto un po'.
Complice il frescolino che c'era, mi s'è bloccato tutto e ho fatto una brutta notte con lo stomaco gonfio.
Così al mattino ho sovvertito ogni piano e non appena desto, mi è nata spontaneamente l'esigenza di andare a correre per vedere se il fisico ritrovava un po' di equilibrio.
Devo dire che ascoltarsi, ascoltare quel che il fisico chiede, è la soluzione.
Senza colazione, che non avevo voglia di mangiar nulla, mi sono fatto i miei 10 chilometrini, senza pretendere troppo visto lo stato non eccellente.
Poi però la giornata è scivolata via bene.
La corsa è liberatoria.
E' così.... bello guardare fuori la finestra il mattino presto, vedere che c'è il sole, respirare una boccata d'aria fresca, infilarsi le scarpe e via! Senza meta, n libertà!
La corsa è forse più stressante del nuoto e della bici, ma la sua istintività, la sua immediatezza, la libertà che permette di esprimere sono di per sè una bella cura per la mente ancor prima che il fisico.
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