mercoledì 29 luglio 2015

Allenamento nuoto combo

Quando si cerca distrazione oltre che sport, non resta che uscire dai soliti schemi di allenamento e variare.
Così lunedì ho pensato bene di unire a qualche esercizio di tecnica in acqua, qulche combinazione.
Riscaldamento 400 mt sl nb
100 mt con un braccio solo, 50 con il braccio fermo in avanti e 50 con il braccio fermo lungo il fianco
100 mt con pugni chiusi
100 mt remate
4 serie così: 50 mt nb + 50 mt ff + 50 mt nb + 15 flessioni + un giro di corsa della piscina sull'erba
400 mt palette e bombolo a 1:45/1:50
200 scarico

tot 1900 a nuoto

Poichè mi stavano venendo quasi subito crampi, ho dovuto bere un po' di acqua e sali



lunedì 27 luglio 2015

Prova fivefingers Bikila

Sai quando una sequenza di eventi pare studiata a tavolino e lasciata non proprio per caso sul tavolo della tua esistenza? Capita! Come quando, ormai al termine del libro Born to Run, intriso dei concetti di corsa naturale e di biomeccanica della corsa a piedi scalzi, entusiasta del fatto che quella che è stata una intuizione personale di qualche anno prima, dettata dalla necessità e sperimentata tra alti e bassi in prima persona, trova conferma non solo in studi biomeccanici, antropologici e statistici, ma anche nell'esperienza di un piccolo e affascinante popolo corridore del Messico, ecco, ti piove nella mail la solita promozione Amazon che però, per una volta, cattura la tua attenzione.
Mi propongono le Fivefingers della Vibram a metà prezzo. Ben presto il desiderio diventa malattia e il giorno dopo sono con l'amico e tester ufficiale Runlovers Enri Roccia a provare la taglia in negozio.
La sensazione è di estrema libertà, il rapporto col suolo diretto e piacevole, l'estetica molto.... Discutibile....
Insomma, se prima di indossarle le desideravo, dopo averle indossate il click su acquista è stato istantaneo. Mi intrigavano troppo!


Appena arrivate le ho portate per qualche ora, ma l'utilizzo nei movimenti quotidiani è paradossalmente più imbarazzante e meno intuitivo della corsa.
Appoggiare l'avampiede mentre si cammina determima un incedere poco spontaneo e fluido.
Chi vi vede vi smarca subito, tanto per intenderci.
Oggi invece ho potuto provarle per il loro utilizzo prevalente, la corsa su strada.
Ho insistito parecchio perché Roccia l'aguzzino fosse al mio fianco,ma pur avendo evidenziato quanta autorevolezza avrebbe tolta all'inaugurazione delle Fivefingers la sua assenza, visto che con qualche remora si è unito a me nell'acquisto, pur avendogli sottoposto i problemi che Nike e Adidas mi stanno creando con le loro pressioni e che solo un tester ufficiale come lui avrebbe potuto zittire, non sono riuscito a strapparlo alle sue incombenze domestiche.
Che per l'occasione sono diventate una fastidiosa tendinite assolutamente incompatibile con il barefooting!
Ma io non perdo entusiasmo, vado!
Mano a mano che le si indossa, l'operazione si fa via via piú agevole, anche se lo dico, bisogna comunque accompagnare con un minimo di pazienza i ditini dentro i rispettivi alloggiamenti....
Mi butto in strada....
Alla fine, dopo aver corso a piedi scalzi, non ho avvertito particolare disagio.
Certo la presa del terreno è decisamente secca e nei primi 2/300 metri appare più faticoso il rilancio.
Cambia completamente la tecnica.
La scarpa non restituisce alcuna energia elastica, tutto è affidato alla propria spinta.
Ben presto ci si rende conto che non bisogna "balzare", ma far girare le gambe, "fluire".
Per farlo, non c'è alternativa a sbilanciarsi in avanti, alzare bene le zampe e afferrare l'asfalto non più avanti della perpendicolare del proprio ginocchio.
Per chi capisce l'inglese intuisco che il seguente è un buon video:

Ancora una volta il passo si accorcia e di conseguenza aumenta la frequenza.
In pista ciclabile ho subito incontrato Massimo, in bici col figlio, che tenendomi compagnia mi ha un po' distratto dalla mia novità. Ho notato con piacere che per un buon tratto non ci ho pensato troppo e nonostante questo non ho patito atterraggi sbagliati o altri problemi.
Ho provato a far caso alla reazione delle persone che ho incrociato, ma come sospettavo ben pochi stanno a guardarti i piedi.
Solo un altro runner, quando le ha scorte, ha alzato subito lo sgardo per vedere il pazzo che le indossava.
Al chilometro 2,5 ho iniziato ad avvertire fastidio all'alluce sinistro e giustamente ho invertito la marcia verso casa.
Infatti poco dopo la vescica pizzicava in tutta la sua evidenza.
Ho percorso un bel tratto sull'erba e l'effetto ammortizzante rende più piacevole la corsa. Le dita vanno a cercare le irregolarità del fondo e vi si adattano.
Essendo abituato alla scarpa convenzionale, ci si sorprende a usare tutto il piede, dita comprese. In particolare il mignolo, che va ad aprirsi verso l'esterno per aumentare presa e stabilità.
Si nota anche che va proprio modificato l'assetto: se non ci si lascia un po' cadere in avanti, ovvero se, schiena dritta, non si avanza il baricentro inclinando un po' il busto in avanti, il gioco non funziona e capita qualche calcagnata.
Al km 3,5 la vescica faceva proprio male.
Per qualche secondo mi sono sconfortato.
Mi son detto: - Ora mi tocca l'umiliazione di zoppicare fino a casa! -
Poi la scoperta dell' acqua calda: ho 10 dita, tira su quella che duole!
Morale: ho finito i miei 5 km, rallentando un po', ma alla fine un 5:15 al chilometro mi è andato molto bene!
I polpacci hanno retto bene.
Per le piante, invece, sarà meglio che mi faccia un po' di calli!
Ps. Oggi, giorno dopo ndr, ancora tutto ok, solo una leggera sesibilizzazione dela zona come cacchio si chiama... Metatarsiale? Del piede, insomma quella dove si atterra.

sabato 25 luglio 2015

E poi arriva Giampi! Rovigo Calaone in bici

Tutto, come spesso accade ormai, parte in chat:- Chi viene domattina ore 7 a fare un Calaone e ritorno?-
A parlare è Giampietro, mite e generalmente silenzioso collega di triathlon, che nuota, pedala e corre maledettamente bene, nonostante i suoi capelli precocemente "bisi", per dirlo alla veneta.
Infatti Giampi è di qualche anno più giovane di me.
Io, che ho programmato una divertentissima mattinata in studio, aderisco all'istante, attribuendo all'iniziativa la mia unica chance di prendere in mano la bici nel week end.
Una persona con formazione neuronica normale, giustamente si domanda: - Ma chi ve lo fa fare di svegliarvi alle 6 per corrrere in bic?!?!? -
Per me in questo caso il problema non si è neppure posto, dal momento che alle 5:30 ero sveglio con crampi di fame e miscelavo cereali miele e yogurt in mutande in piedi davanti al frigo.
A volte la mia pancia fa questi scherzi e tocca scendere per mangiar qualcosa....
Il mio anticipo è venuto buono per soccorrere Luca, che in perfetto stile M5K, si è accorto alle 10 della sera prima che la sua gomma posteriore era a terra ed aveva finito le camere d'aria.
Presenti allo start l'organizzatore Giampi, Andrea, Luca ed io, tutti rigorosamente in divisa Rhodigium, sa mai che non ci riconoscano!
Ci facciamo un po' di riscaldamento fino a Santa Maria d'Adige, poi Andrea allunga, io m'infilo dietro, Luca resta a Santa Maria d'Adige a giocare col cambio della bici e Giampi gli fa uno screening radiologico!
Giampi, dunque, preso dalla parte, ci invita a restare tra i 30 e i 32 che Luca viene da infortunio.
Detto fatto! Andre tira un po' sui 35, io metto tutto me stesso per proseguire il  suo lavoro da Vescovana a Sant'Elena. Non uso il 50/11, ma la seconda corona e spingo e tiro sti pedali, che devo pur far vedere che son migliorato in questi mesi.
Gocciolo di sudore per bene sul tubo della povera Bottecchia, resto in piega bassa e tiro sto manubrio per contrastare lo sforzo della pedalata, tengo giù la testa e alla fine mi pare pure di essermi fatto onore.
Lascio la testa del gruppetto dopo la rotatoria...
E poi arriva Giampi...!
SI butta in presa bassa e ci porta a 38 con punte di 40 fino a Este....
Che gamba il Giampi!
Luca intanto risparmia un po' le sue di gambe nelle retrovie, ma le fa mulinare come un una girandola al vento!
Le tiene leggermente inarcate in fuori e spinge costantemente rapporti agilissimi, al che mi domando come faccia a non sobbalzare sulla sella a quelle velocità.
A Este una piccola incomprensione divide il gruppo: Andrea allunga fino a Teolo, noi attacchiamo il Calaone.
Mi dico che forse qui riesco a farmi valere un poco, non come in piano dove sono piantato.
In realtà restiamo in gruppo fino al "muro" finale.
Poco male, sono già contento così: qualche mese fa avrei dovuto mandar giù il rospo di vedere i miei compagni andarsene inesorabilmente.
Dietro di noi intanto due mountain-bike di ultima generazione, larghe che paiono due aerei, con a bordo una donna e il compagno, ci raggiungono e ci intrattengono con la loro colonna sonora da copertone artigliato.
La sensazione di pedalare con questo sfrigolio dietro le orecchie è la stessa di camminare con un doberman che ti ansima dietro al nuca.
Infatti alla penultima curva della salita, la donna, competitiva assai, ci supera tutti e allunga in un fuorisella quasi arrogante, per poi essere raggiunta dal compagno che con noi lancia una battuta come di scuse.
Io sto accusando un po', in certi tratti abbiamo fatto anche i 20 all'ora in salita e  per me non è poco, ma ormai, mi dico, è quasi finita.
Un cazzo!
All'ultima curva Luca mi si affianca...
e poi arriva Giampi!
Il quale ci dice: - Forza dare tuttto nel finale! -
Due pedalate e se ne va!
Anche Luca mi prende un po' di vantaggio e io resto lì come macaco, schiumante di rabbia, che sono già fuori soglia e le mie gambe in ogni caso non ne hanno più!
Aggiusto un po' i rapporti e resto a 20 metri da Luca, ma Giampi e la donna aggressiva sono già spariti.
Ogni tanto è bello uscire con gli amici! Ti ricordano con sfacciata allegria che mesi di allenamente non sono valsi a un emerito casso!!!
Va bene, discendiamo per una viuzza stretta a ripidissima che un giorno in cui avrò a schifo la vita farò a salire, e ci lanciamo per il ritorno.
I due soci mi propongono di fare "la lavatrice".
Non bastava mia moglie....
Ci esibiamo dunque in questo giochetto da circo per un po' di chilometri, fino a che incrociamo il gruppone, 40 o 50 bici provenienti da Rovigo, in cui riconosciamo l'amico Aglio.

Provo a tirare per un po' io, ma Luca ormai ha superato ogni timore di fracassarsi definitivamente il ginocchio e mi supera all'istante.
Lo osservo ancora, capelli raccolti sotto il caschetto, ondeggia leggermente a destra e a sinistra mentre pedala e ha una banana che gli spunta dalla tasca della giacca.
Ma di tutte le posizioni più o meno anatomiche che avrebbe potuto assumere sto povero frutto, per tuttti i 65 chilometri non se n'è stata bella dritta all'infuori, come l'antenna di una radio???!?!
Cioè, i ciclisti stan lì a vedere che anche il profilo del filo dei freni sia areodinamico, a Luca viaggia con la sua banana a bandiera sopra il culo!
Fantastico!
Comunque Luca tira bene, sapevo che in bici ha ottimi tempi, ma non pensavo che in sole due uscite dopo un mese di stop riprendesse tutto il suo smalto!
Si lancia dunque a 34/35, ha finalmente ingrananto una corona più duretta, io sto dietro un poco...
E poi arriva Giampi!
Si prende di slancio la testa, alza il ritmo a 36/37e quando lo provoco un po', prima di entrare a Santa Maria d'Adige, gli si chiude la vena e sprinta fino all'argine, annichilendo ogni mia velleità!
Ovviamente non manca di sottolineare con nonchalance che è arrivato a 42 km/h...
E bravo Giampi! Che smerdone Giampi!!!
Scherzi a parte, è sempre motivante uscire con gente più preparata.
Ora sono molto motivato a iscrivermi alla bocciofila!
Sperando che poi non arrivi Giampi!!!

giovedì 23 luglio 2015

Nuotare col caldo

Insopportabile!
Ore 19 del 22 luglio.
Il termometro per tutta la giornata si è aggirato dalle parti dei 40 gradi.
Dopo 9 ore di ufficio, pausa pranzo veloce, finalmente l'ora di andare un po' in acqua.
Occhi, meningi, capelli, tutto ringrazia per questa attesa abluzione e bramo l'acqua già da quando la vedo dal cavalcavia in fianco al centro natatorio.
Mentre sono in moto, borsa a tracolla, la sensazione è quella di stare dietro la turbina di un 747 al decollo. Mi aspetto di sentire odor di penne bruciate da un momento all'altro.
Putroppo il primo tuffo mi regala quella che non è propriamente una sorpresa, ma una triste constatazione: l'acqua è un brodo primordiale!
Tralasciando la carica batteria di un'acqua che ha assorbito 16 ore di pisciate dei bimbi più disparati e sputi di chissà quale essere, la definizione che esce aggraziata e spontanea è una sola:- Che schifo! Ma quant'è calda!!! -
Faccio 100 metri e li finisco con le braccia già stanche.
Il Sandro ci regala 8 x 25 remate, ma solo alla serie successiva mi rendo conto che no, non si può fare!
50-100-150-100-50, + 50 recupero, tutti i primi 50 ff, gli altri nb.
Sono in fondo alla fila degli elite... e infatti tempo 150 metri sono già solo.
Fatico da matti, non respiro.
L'allenatore per di più mi dice di fare attenzione al posizionamento delle mani, devo tenerle più perpendicolari alla direzione...
dovevamo fare 5 delle precedenti serie, qualcuno se ne va e diviene chiaro che non si regge, ci fermiamo alla terza, poi 50 x 6 con le prime bracciate fff...
Per la pria volta ringrazio che sia finita.
MI sento spossato, per nulla rigenerato o rinvigorito o anche semplicemente stanco ma tonico.
Per di più un tentativo di scerzo col Nicola, quando ci siamo buttati per un paio di vasche nella piscina interna, finisce male e mi becco una pedata sul naso.
Venedrì vado dentro diretto se c'è ancora questo caldo!!!

martedì 21 luglio 2015

Allenamenti vari

Putroppo l'inteso periodo lavorativo mi lascia poco spazio per annotare le mie stupidaggini sportive su queste pagine.
Nonostante la promessa solenne alla moglie, non riesco a rallentare di molto i miei allenamenti...
Diciamo che E' più facile mi alleni 5 giorni su 7, invece di 6 su 7, ma non è scontato, ehehe!
In ogni caso allenarsi in questo periodo è durissimo.
Oltre al lavoro, il caldo opprimente rende faticosa ogni attività, nuoto compreso dal momento che anche in vasca la temperatura è oscena e quando si va per respirare pare di infilarsi un phon in bocca!
Ho fatto numerosi allenamenti pesanti di nuoto nelle ultime settimane, a volte anche troppo.
Venerdì mi sono decisamente cotto con l'allenamentod elle 13 e alle 17:30 del pomeriggio non capivo più nulla.
Giovedì scorso invece ho fatto u esperimento: ho corso per 2,5 chilometri a piedi nudi al campo coni.
L'esperienza è stata interessante.
Il passo ovviamente è più blando di quello con le scarpe, dove peraltro già da tempo mi sforzo di correre di avampiede, anche per una precisa scelta: non vorrei sovraccaricare muscoli che ora uso poco o nulla.
In effetti il polpaccio, con questo tipo di corsa, si stressa facilmente.
Per contro la sensazione di acchiappare l'erba con le dita dei piedi è insolitamente piacevole, a parte quando qualche sassolino finisce sotto la pianta ancora morbida delle mie estremità.
Mi è parso che correndo a piedi nudi il passo si modifichi autometicamente, la falcata si accorcia per dar modo al piede di appoggiare con la parte anteriore, mentre si allunga maggiormente verso l'alto, dietro alle chiappe.
Correre e sulla pista di atletica è invece improponibile: il materiale abrasivo provoca subito un senso di calore e di sfregamento.
Quando mi sono reinfilato le scarpe, dopo aver lavato con cura i piedi, ho notato che si conserva una certa memoria della corsa scalzi, ma la perduta sensibilità dell'avampiede cambia totalmente le sensazioni e la sicurezza di appoggio.

Sabato sera mi sono cimentato in una sgroppatina in bici con Luca, che però non avendo ancora risolto l'infortunio del Magredi al ginocchio ed essendo a digiuno di bici da qualche tempo, era un po' fiacco.
Nonostante questo ha un passo per me invidiabile ed era palpabile che se avesse cercato di allungare non avrei avuto speranza.
In ogni caso il caldo era insopportabile e ci siamo accontentati di un allenamento corto forza resistenza alternando il 50/11 al 50/16
La fetta di anguria fresca che ci siamo sbafati dopo è valsa tutta la fatica e il sudore che abbiamo versato.

Domenica per un motivo o per l'altro non sono riuscito a fare nulla, così lunedì mi sono svegliato prestino e mi sono fatto il giro dell'Isola di Albarella!
Una goduria pazzesca.
Se penso che un tempo una impresa del genere mi sarebbe costata giorni di gambe di cemento, mentre ora faccio sì fatica, ma la posso affrontare a cuor abbastanza leggero, mi sento estremamente soddisfatto.
Mi sono infilato sulla diga di sassi, su cui mi piace da matti correre balzando da uno all'altro, per poi percorrrere tutta la battigia, dove la sbbia è un po' più compatta, fino a Capo Nord.
Poi le valli, con la lunga strada arginale da cui si possono vedere i vongolari all'opera da una parte, e i fiordi artificiali dell'isola ancora ammantati nel sonno.
Infine un saluto a Ca' Tiepolo, ridente nel cristallino sole del mattino, e via a l lavoro.
Bellissimo!

Stamattina ideona: giro in bici mentre ancora cè fresco. Dai quaratnta chilometrini in scioltezza!
Seee, quando sono stato a Vescovana mi son detto maì, dai, almeno fino a Este, una volta a Este mi sono detto, ma vuoi che non saliamo a Calaone!! E quindi via con 65 chilometrini e circa due ore di pedalata.
Sono tornato a casa un po' provato e più tardi del previsto e ho sudato per le due ore successive....