Putroppo l'inteso periodo lavorativo mi lascia poco spazio per annotare le mie stupidaggini sportive su queste pagine.
Nonostante la promessa solenne alla moglie, non riesco a rallentare di molto i miei allenamenti...
Diciamo che E' più facile mi alleni 5 giorni su 7, invece di 6 su 7, ma non è scontato, ehehe!
In ogni caso allenarsi in questo periodo è durissimo.
Oltre al lavoro, il caldo opprimente rende faticosa ogni attività, nuoto compreso dal momento che anche in vasca la temperatura è oscena e quando si va per respirare pare di infilarsi un phon in bocca!
Ho fatto numerosi allenamenti pesanti di nuoto nelle ultime settimane, a volte anche troppo.
Venerdì mi sono decisamente cotto con l'allenamentod elle 13 e alle 17:30 del pomeriggio non capivo più nulla.
Giovedì scorso invece ho fatto u esperimento: ho corso per 2,5 chilometri a piedi nudi al campo coni.
L'esperienza è stata interessante.
Il passo ovviamente è più blando di quello con le scarpe, dove peraltro già da tempo mi sforzo di correre di avampiede, anche per una precisa scelta: non vorrei sovraccaricare muscoli che ora uso poco o nulla.
In effetti il polpaccio, con questo tipo di corsa, si stressa facilmente.
Per contro la sensazione di acchiappare l'erba con le dita dei piedi è insolitamente piacevole, a parte quando qualche sassolino finisce sotto la pianta ancora morbida delle mie estremità.
Mi è parso che correndo a piedi nudi il passo si modifichi autometicamente, la falcata si accorcia per dar modo al piede di appoggiare con la parte anteriore, mentre si allunga maggiormente verso l'alto, dietro alle chiappe.
Correre e sulla pista di atletica è invece improponibile: il materiale abrasivo provoca subito un senso di calore e di sfregamento.
Quando mi sono reinfilato le scarpe, dopo aver lavato con cura i piedi, ho notato che si conserva una certa memoria della corsa scalzi, ma la perduta sensibilità dell'avampiede cambia totalmente le sensazioni e la sicurezza di appoggio.
Sabato sera mi sono cimentato in una sgroppatina in bici con Luca, che però non avendo ancora risolto l'infortunio del Magredi al ginocchio ed essendo a digiuno di bici da qualche tempo, era un po' fiacco.
Nonostante questo ha un passo per me invidiabile ed era palpabile che se avesse cercato di allungare non avrei avuto speranza.
In ogni caso il caldo era insopportabile e ci siamo accontentati di un allenamento corto forza resistenza alternando il 50/11 al 50/16
La fetta di anguria fresca che ci siamo sbafati dopo è valsa tutta la fatica e il sudore che abbiamo versato.
Domenica per un motivo o per l'altro non sono riuscito a fare nulla, così lunedì mi sono svegliato prestino e mi sono fatto il giro dell'Isola di Albarella!
Una goduria pazzesca.
Se penso che un tempo una impresa del genere mi sarebbe costata giorni di gambe di cemento, mentre ora faccio sì fatica, ma la posso affrontare a cuor abbastanza leggero, mi sento estremamente soddisfatto.
Mi sono infilato sulla diga di sassi, su cui mi piace da matti correre balzando da uno all'altro, per poi percorrrere tutta la battigia, dove la sbbia è un po' più compatta, fino a Capo Nord.
Poi le valli, con la lunga strada arginale da cui si possono vedere i vongolari all'opera da una parte, e i fiordi artificiali dell'isola ancora ammantati nel sonno.
Infine un saluto a Ca' Tiepolo, ridente nel cristallino sole del mattino, e via a l lavoro.
Bellissimo!
Stamattina ideona: giro in bici mentre ancora cè fresco. Dai quaratnta chilometrini in scioltezza!
Seee, quando sono stato a Vescovana mi son detto maì, dai, almeno fino a Este, una volta a Este mi sono detto, ma vuoi che non saliamo a Calaone!! E quindi via con 65 chilometrini e circa due ore di pedalata.
Sono tornato a casa un po' provato e più tardi del previsto e ho sudato per le due ore successive....
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