Dopo secoli di assenza, torna in piscina la coppia più veloce del Mediterraneo: Andrea ed Erica si calano in acqua in corsia quattro e io finisco nel panico più totale.
Tuttavia mi posiziono come da prove libere dietro il buon Giampi e aspetto l'inizio dell'allenamento.
Dopo un po' di remate e cazzade varie, arriva l'esercizio clou: due serie 50 a 55, 8 x 25 remate, 100 x 6 palette bombolo a 1:50.
Andrea è evidente che ha capito male, o il mio garmin si è impallato costantemente ogni 50 metri, perchè le ripartenze sono state spesso e volentieri a 50 sui 50 e a 1:45 sui 100.
Dopo poche tornate mi sono trovato in costante fuorisoglia pregando il signore di arrivare di là e ricordandomi disperatamente di respirare ogni tanto.
Alla fine dei primi 600 metri sono sprofondato in una specie di stato catartico e le mie funzioni vitali erano ridotte a individuare il muretto di fine vasca per fare la virata corretta invece di dare una capocciata definitiva.
Alle bracciate finali facevo talmente tanta fatica che mi pareva mi scoppiassero le tette sul petto!
Mi dicevo: - tra poco mi fermo, mi rizzo in piedi e mi vedo due palloncini scoppiati al posto dei pettorai. Stanotte mi contraggo tutto come un riccio e domani Anna mi tira giù dal letto e mi srotola col piede di porco! -
Mi pareva che anche i muscoli del tronco si volessero staccare dalle costole per arricciamisi sotto le ascelle come tapparelle rotte!
Ma quanta fadiga!!!
A un certo punto anche Erica ha detto parole a suo marito perchè si calmasse un po', ma bisogna dire che mentre io emergevo dall'acqua con la stessa cera di un tronco che si è devastato dopo aver disceso tutta la lunghezza del Po, Erica era sempre bella sorridente dietro di me e mai mollava un colpo, fresca come uscita dalla doccia!
Che nuotatori ragazzi!
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