lunedì 17 agosto 2015

Ciclismo - Rovigo Albarella lungo Adige

Sabato, 15 agosto
Vado ad Albarella a trovare i miei e logico scatta l'allenamento di bici: mando mia moglie in auto e io me la fo' in bici.
Voglio provare a fare l'Adige fino a Rosolina, mi pare un bel giro.
E poi così allungo un po' e google maps dice che i km da 56 diventano 68
Però...
Però la sveglia non suona e mi trovo molto corto coi tempi, mannaggia!
Giro per casa come un ciclone tirando su il materiale e mi instrado.
Mi maledico un po' per aver lasciato il cardio in studio (ancora!!) ma penso che tutto sommato un lungo non è che posso fare chissà cosa, ormai le mie velocità le conosco.
Passata Boara mi metto giù forzando ma non troppo.
Sono le 11 e fa già un bel caldo.
Sono l'unico ciclista.
Troverò solo qualche amatore lungo il tragitto.
Il lungo Adige mi piace molto.
A me piace l'acqua viva e l'Adige, più stretto del Po in fianco a cui sono nato, è certamente più veloce e la vegetazione che lo circonda più rigogliosa.
Scivolo lungo la strada augurandomi di non crollare anzitempo: mi sono dimenticato anche qualsiasi integratore e mi dovrò far bastare la colazione piuttosto ordinaria che ho fatto prima di partire.
- Sarà un allenamento metabolico! - Mi dico per riderci su.
A Cavarzere, dopo 30 chilometri abbondanti, sono leggermente affaticato, ma ancora ne ho.
Decido di non spingere troppo per il timore di esaurire anzitempo le forze e cerco di tenermi tra i 30 e i 32 all'ora, anche se mi spiace un po' non riuscire ad esprimere medie degne dei miei compari di merenda della Rhodigium, ma tant'è... In bici sono scarso, non ci sono tante storie...
Superato Cavarzere passo sulla sponda destra dell'Adige, dopo aver visto un paese in cui praticamente solo la chiesa non aveva un cartello vendesi appeso di fuori!
Una cosa incredibile e pure un po' deprimente.
Quando invece in località Sostegno ho lasciato l'argine per dirigermi verso Loreo, ho superato un borgo un po' fuori dal tempo, dove la miseria  e l'incuria la fanno da padrona, con corti disordinate piene di oggetti di ogni tipo, dalla rete di materasso inutilizzata, a mille strutture di divertimento domestico, tipo una piscina gonfiabile, un canestro un trampolino e tre biciclette in 15 metri quadrati, tende sulla porta d'ingresso strappate e mille altri dettagli.
In mezzo a tutto ciò, mi ha colpito invece l'evidente promisquità delle persone che abitavano quelle case con il loro territorio. Infatti in fianco alla strada corre un piccolo fosso, uno scolo, con acqua sufficientemente pulita perchè si vedessero distintamente le lunghe alghe piegate nel senso della corrente sul basso fondale, e su questo piccolo scolo si allungavano qua e là, a volte in coincidenza di un portoncino sul retro della casa, a volte in beata solitudine, piccoli appordi inprovvisati per l'attracco di piccole imbarcazioni.
Mai avrei pensato che un così piccolo scolo venisse navigato.
Ho pensato alla pesca delle rane o chissà cos'altro.
In ogni caso alla volta di Loreo la fatica ha iniziato a mordermi con decisione i polpacci e quando, superato il cavalcavia della Romea, mi sono trovato sull'argine che in 11 chilometri mi avrebbe finalmente portato a destinazione, ormai ero cotto e la leggera brezza contraria che vi ho trovato mi ha del tutto scoraggiato!
Solo la decisa intenzionie di arrivare prima dell'una, fondamentalmente per evitare il cazziatone dei genitori affamati, mi ha tenuto su di tono.
Ciò nonostante non sono riuscito ad esprimere velocità superiori a 28 km orari e la media è corollata a 30,5, com mio estremo sconforto.
Tuttavia è stato un bel giro!
Mappa giro lungo Adige Rovigo - Albarella

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