Centro medicina sportiva di Ferrara.
Dopo poca attesa vengo ricevuto dal dottore, alto e cordiale, che con interesse ascolta la mia storia, dalle probabili cause alle cure fallite, poi mi guarda l'appoggio dei piedi, che trova perfetto, intimandomi peraltro di non farmi mai mettere dei plantari sotto i piedi (non ci ho mai pensato!!!), per poi spedirmi sul lettino, dove scruta la struttura muscolare delle gambe.
Mi dice che ho una muscolatura importante per il mio peso... il che si è tradotto alle mie orecchie come: diobono hai due cosce come un cavallo da tiro, va ad arare i campi, non a correre!!
Infine infila i ditoni nella mie piante e strizza con energia i piedi, fino alla soglia del dolore.
La diagnosi è....... (rullata di tamburi...)....
Due, e dico due,
... Signore e signori,....
due minuscoli calliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Il mento mi è cascato per terra rimbalzandomi in testa, infatti ho avuto un attimo di smarrimento...
Ora, senza minimizzare, sono chiaramente irritato nei tessuti sottocutanei, e le piccole callositá, formatesi probabile per la mia tendenza a caricare l'avampiede esterno, contribuiscono a questo fastidio, ma fascite non ne ho, a quanto pare, chè altrimenti sarebbe ben più dolorosa.
E le ultime terapie fatte con onde urto sono state probabilmente superflue, se non dannose....
Certo il fastidio non sparirà solo perché l'ottimo Dott. Cellini ha escluso la fascite, ma il suo invito a prendere delle buone scarpe e andare a correre la sera stessa, è stato comunque ... una festa!
Pare che il problema potrebbe essere stimolato dal cattivo posizionamento delle tacchette sulle scarpe da bici, dalla guida in mtb in particolare e dalle scarpe troppo strette.
Mentre tornavo a casa mi interrogavo sulla bontà della mia cautela, che da mesi mi porta a sospendere la corsa, anche senza dolori evidenti...
Immagino le grasse sghignazzate che si farà l'aguzzino alle mie spalle: con questa gli ho procurato settimane, mesi di prese per il culo...
Lui, che non ha mai perso occasione per dirmi di fregarmene e correre...
Ho concluso però che e rifarei comunque tutto, perché in fondo la fascite mi è stata diagnosticata da ben due dottori e non potevo certo rischiare.
Certo questa cosa di diagnosi così diverse lascia l'amaro in bocca...
Il dubbio che i medici di base deleghino troppo agli specialisti l'individuazione di patologie tutto sommato diffuse e che questi ultimi siano comunque troppo compromessi con le strutture di appartenenza per non diagnosticarti qualcosa che possono curarti coi propri macchinari diventa bello pesante....
Comunque..
Preso dall'euforia, mi son detto: già che sono in giro, tanto vale che ascolti il suggerimento del Dottore e vada a parlare con Paolo Scalabrini, alias
Dr PippoSport, istruttore di triathlon, atleta e resposabile del "presidio sanitario", come ho scherzosamente ribattezzato il suo negozio di articoli sportivi.
Me ne hanno già parlato in molti di Paolo e mi è parso giusto non sottovalutare a questo punto la bontà dei suoi consigli e delle scarpe con cui effettueró la mia riabilitazione.
Le Nike Zoom Elite sono troppo rigide e racing e le adidas Energy Boost troppo sbilanciate in avanti e non mi sono mai piaciute, ormai lo sanno anche i muri.
Paolo mi ha ascoltato con pazienza e mi ha subito dato un consiglio prezioso circa le tacchette da bici.
Poi avrebbe voluto vedere le mie scarpe da corsa senza vendermi nulla, ma ho insistito per provare qualche modello che a suo giudizio potesse fare al caso mio.
Mi ha messo ai piedi un paio di Brooks Ghost 8.
Come in una gara a eliminazione, la neutralità, la calzata e la propensione alla rullata di queste calzature hanno fatto fuori una alla volta tutte le concorrenti, New Balance, Nike Vomero, Asics Nimbus, anche più costose e una rapida prova sul tapis roulant ha confermato la scelta.
Mi sono decisamente dato del mona per aver affidato la scelta delle scarpe alle recensioni sparse in rete e non, per pochi euro di differenza, ad una persona del settore e alla prova sul campo.
Bisogna anche dire che non è facile trovarne di preparate....
O conoscerle...
Paolo ha già letto alcune mie considerazioni sulla corsa di avampiede e qui.... le nostre filosofie divergono leggermente... Lui sostiene che la tecnica migliore, soprattutto per noi triatleti, e per le lunghe distanze in generale, non sia la corsa di avampiede, ma la rullata, a suo dire meno dispendiosa.
Questo va contro tutto ciò che ho studiato e sperimentato in quest'ulimo anno in particolare e ammetto che il Dr Pippo non ha abbatuto proprio proprio tutte le mie convinzioni (esatto Paolo.... so un fià testòn, ma ne parleremo, ahahah!), ma inutile negare che dopo una vita passata a zampettare di calcagno su scarpe ultrammortizzate non è proprio agevole riappropriarci dei movimenti e della muscolatura necessari per praticare efficcacemente la corsa di avampiede, per cui può essere che dai miei sforzi in questo senso sia derivata la mia patologia e per cui ben venga, almeno per un po', la rullata.
Soprattutto se mi permetterà di superare il... PIEDE DI BALSA!!!!
Così il sabato mattina non ho perso tempo.
Ho cercato una posizione migliore per le tacchette e dopo un giro di 65 km in bici, che mi ha un po' provato, mi sono concesso una corsetta di poco più di 4 chilometri con le nuove scarpe, alla facciazza della fascite.
Mentre i miei piedini si scartocciavano, dopo oltre due ore di costrizione nelle scarpette da bici, ho iniziato ad apprezzare ammortizzazione, propensione alla rullata e comodità di questo nuovo acquisto.
Ero troppo legato e stanco e arrugginito per correre bene, ma posso già dire che la sensazione è stata buona.
La scarpa resta ben aderente al piede, non scappa un po' ovunque come l'Adidas, ma è comoda, non interferisce con le dita, che possono spalmarsi per bene contro la soletta ad ogni appoggio e spinta.
Il tallone arriva sul terreno in modo naturale, ma nel contempo ho percepito una buona capacità di assecondare eventualmente una corsa di avampiede.
Vedremo quando avrò reimparato a correre, ahaha!