Poco fa ho scherzato sui miei piccoli acciacchi di triatleta in erba, ma devo ora dire che dentro il mio cuore non ci sono divertiti sghignazzi goliardici, bensì un coacervo di sentimenti che fatico a sciogliere.
Ieri mi è arrivata una telefonata
La telefonata di una amico, di un compagno di triathlon.
In realtà non ci conosciamo così bene: ci siamo visti cinque.. sei volte.
Ma ci siamo intesi subito. Nei modi e nello spirito.
E poi quelle cinque o sei volte sono state intense giornate di sport, vissute all'unisono, perchè per entrambi sono state le prime gare di triathlon.
Perciò non ci vediamo spesso, ma ci sentiamo volentieri.
Sono le magie dello sport.
Il mio amico, con lo spirito vivace e diretto di sempre, mi dice: - Il nemico è tornato. -
Una frazioine di secondo e da dietro la fronte mi è partita quella specie di scossa che in un lampo si diffonde nel corpo, lungo la schiena, nelle ginocchia, e soprattutto lungo le braccia, per poi tornare agli occhi che paiono annebbiarsi per una frazione di secondo.
E' il sangue che si è gelato!
E' la paura, la tristezza, lo sconforto, il dispiacere!
La bocca si apre e non esce parola.
Ci pensa il mio amico a levarmi dall'imbarazzo: si mostra tranquillo e sereno, mi spiega che la fiacchezza di cui mi ha parlato putroppo si è prolungata e dagli accertamenti gli hanno diagnosticato una forma di leucemia. Se grave o controllabile lo scoprirà poi.
Voleva dirmelo, perchè non fossi preso in contropiede ad una futura telefonata di cortesia.
Lo ascoltavo, e pensavo: - Perchè?!?!? Perchè proprio lui. Ha la mia età, un bel bambino, una vita senza eccessi.. E soprattutto ha già dato! -
Il mio amico ha già affrontato e grazieaddio superato un cancro anni fa.
Ha già dato!
Posso solo provare a immaginare i momenti di dolore, di paura, le lacrime dei cari, la fatica, gli sforzi di volontà, e poi la gioia, il sapore dolce di avercela fatta, di esserne uscito.
Posso solo immaginare...
E ora di nuovo!
E lui me ne parla, sereno, con la voce ferma e cristallina di sempre.
Fa dell'ironia! Dice che chiederà di fare una categoria apposta nel prossimo sprint, almeno arriverà primo tra i triatleti con leucemia!
Lo ammiro.
Ammiro la sua forza d'animo.
La forza e il coraggio di essere forte e coraggioso anche per gli altri che lo ascoltano e che gli sono vicini nella loro impotenza.
Una forza che è passata da un capo all'altro dei nostri telefoni e si è infusa in me come un balsamo spazzando via la tristezza, lo sconforto, e lasciando invece la speranza, la volontà e il proposito di essere forte quanto lui e di sorridere.
Sorridere e affrontare la vita a grandi e gioiose falcate.
Di non arrendersi mai.
Di guardare in faccia il nemico e affrontarlo con determinazione.
Il mio amico è certamente speciale.
Lo ha già dimostrato con belle iniziative di solidarietà che ha ideato e concretizzato.
Mi ha espresso il desiderio di scrivere il suo nome nel libro dei record.
Gente come lui e come me non vincerà mai nulla nel triathlon, lo sappiamo, ma lui ci tiene a lasciare un segno, anche se frivolo, o semplicemente divertente.
Io gli auguro di lasciare il segno che desidera, sia esso un record di pedalata, o qualsiasi altra pazza idea gli venga in mente.
Di sicuro per me un segno lo ha già lasciato.
E sono sicuro che come per me, che lo conosco da poco, anche per tanti altri.
Forza amico mio! Vincerai anche questa!
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