domenica 29 novembre 2015

Seconda uscita MTB e il Piocan

LINK PERCORSO E DATI

Appuntamento alle 8:40 al Cristallo.
Arrivo nel posto convenuto alle 8:40:51 e non c'è neanche più la puzza di nessuno!
Perchè cosa fanno gli amici quando uno che ha detto di venire all'ora convenuta ancora non si vede?
Chiamano per sentire dove sei?
Mandano un sms per chiedere se è tutto a posto?
No cavolo! Partono! Che cazzo!!
Mica siam qua a sfamare tutti i ciclisti del circondario!
Vabbhè, corriamo a Monselice, al secondo rendez vous, come l'assemblea in seconda convocazione!
Mentre percorro la statale, un pirata in Classe A mi fulmina schivando un frontale con un camion.
E' il Pero, non posso sbagliare! Non foss'altro che per il ciuffo di capelli da pazzo che spuntano da dietro il poggiatesta.
Dopo qualche gustoso improperio, raggiungo il posto convenuto per il parcheggio delle auto.
La mattina è soleggiata, anche se l'aria è pungente..
Tiro giù la bici appena revisionata dalla macchina e il Pero mi si avvicina e fa:- Bella! Ma non te ghe le rode un fià sgonfie??
- Ma chi?!?!? Ma cosa?!?!? Ma chi cazzo?!?!? 'Ppena ritirà!!!-
Vabbè... se si sono sgonfiate così poco da ieri sera ad oggi, reggeranno il giro...
Secondo paio di spallucce e via!
Infilo le scape di ottima plastica cinese e partiamo.
Subito la sorte cerca di fare selezione: nella strada fuori dal parcheggio stanno tagliano alberi con la motosega e il fondo è pieno di schegge e rami.
Con la fretta che c'è in giro, chi fora è spacciato!
Poche centinaia di metri di bitume e siamo all'attacco della prima salita.
Il fondo è di cemeto irregolare, poi si trasforma in terra.
Le battute spiritose tra noi durano lo spazio di pochi minuti, giusto il tempo di sentire il cuore salire a 170 e fischia battiti.
Nell'aria solo cinguettii di uccellini, fremere di foglie e... mugugni  di sofferenza, sbuffate di fatica, se non bestemmioni a mezza bocca!
Gli atleti ansimano a 10000 rpm e alla fine della prima salita sono già in un lago di sudore!
E' preparazione vera questa!
Dopo 200 metri di salita... ossigeno rarefatto e sentiero smarrito... Bon! Cussì se fa! Ahahah!
Il panorama attorno è molto bello, ma non c'è tempo per contemplazioni! Ci avviamo lungo un sentiero che taglia il pendio del colle e si inoltra nella boscaglia.
Nulla di difficile, ma riesco già a cogliere la differenza abissale tra il rampichino del decathlon che cavalco stavolta e la sontuosa Scott biammortizzata che mi è toccata in sorte la volta precedente.
Sobbalzo come un vecchietto in preda all'alzaimer, mentre cerco in qualche maniera di tenere la ruota davanti dritta e attaccata al suolo sia in salita, dove ogni sasso pare un masso cui girare attorno e la ruota continua a venir su in impennata manco avessi due pistoni al posto delle gambe, sia in discesa, dove ad ogni asperità il manubrio mi rimbalza nelle mani e il carro posteriore mi balla sferragliando sotto il culo. Senza contare che è tre volte più agile e prende un po' sotto. Per fortuna le pinze pinzano e il deragliatore deraglia!
Mi ci vuole un po' ad assorbire lo shock iniziale... poi inizio a far l'abitudine.
Alla fine vedo che la bici fa quel che deve fare, il peso non si sente più di tanto e l'importante è pedalare!
Il sentiero si fa sempre più contorto fino a che è necessario prendersi la bici in spalla e superare dei gradini.
Proseguiamo un altro po' e ... primo disperso! Cispa non si trova!
Gridiamo il suo nome tra le frasche come Roky Balboa dalla scalinata del Museum Of Art di Philadelphia chiama la sua Adriana, ma nulla.
Allora il Tanke avanza una proposta caritatevole: - Fioji, 'ndemo 'vanti, tanto ormai non lo bechemo più! -
Per fortuna esistono i cellulari e scopriamo che possiamo beccarlo più avanti.
Si riparte. Il tempo di aspettare che Luca detto Pari si infili i guanti e son già spariti tutti!!
- Ma chi?!?!? Ma cosa?!?!? Ma chi cazzo?!?!? -
Scendiamo una veloce rampa e ci troviamo a un bivio... che la strrada era perduta!!!
Dio bono!
Pari, che evidentemente voleva fare gamba, propone subito di andare verso il basso.
Io storco il naso:- Se si va giù e poi non ci sono... Game over! -
La dea bendata ci manda in soccorso tre solerti colleghi ciclisti che più perchè ci togliessimo dalle balle che per pietà umana ci dicono che sì, hanno appena incrociato 8 cinghiali su due ruote.
Ci incanmminiamo verso il ripido sentiero che va a monte, ma non riusciamoa  stare in sella: la pendenza e soprattutto i grossi sassi smossi imediscono di procedere dignitosamente.
Lunga passeggiata nel nulla sperando di non essere stati presi per il culo.
Ad un certo punto riesco e rimontare in bici, pedalo con la moltiplica più morbida e tutto contento mi guardo dietro: momenti Pari mi sorpassa a piedi con la bici a mano!!!!
Inizio a pensare che la mountain bike sia più che altro un esercizio di stile che non uno sptrumento efficiente!!!
In lontananza una sagoma inequivocabile ci conferma che la direzione è corretta:  La figura di un uomo a doppio spessore con a mano un triciclo non può che essere il Litta.
Vicino a lui Matteo, o Boffino, nomignolo che a me non piace nulla e probabilmente neanche a lui.
Matteo ha una figura più segaligna, sfilata e sembra la radice quadrata del Litta.
Finalmente ci ricompattiamo.
All'ultima curva prima di raggiungere il gruppo, manco a dirlo, risalgo in biga in modo da fare il figo che ce l'ha fatta.
E manco a dirlo anche tutti gli altri dicono che sono fighi che ce l'anno fatta... Tanto il Cispa con la sua telecamera ancora non si vede e ciascuno può dire le stronzate che vuole!
Il percorso si fa più pedalabile e interessante.
Transitiamo anche per il famoso santuario del tendine, dove l'amico Alemilan vide il Signore o quantomendo la Madonna. Ci siamo tutti toccati i coglioni in segno di rispetto!
A proposito, dopo poco sentiamo una voce dall'otretomba di una sassara incredibile sotto di noi! E' il Cispa che si trascina la sua bici come Linus la sua coperta su per sto ghiaione che è arduo definire sentiero !
Ad un certo punto sbuchiamo in cima ad un colle su strada asfaltata e Enrico mi dice che me ne dovrei ricordare poichè ci siamo passati sabato scorso.
Assento con malcelata sicurezza, vagli te a spiegare che sabato scorso, con la pioggia, la mia prima mtb sotto il culo e intirizzito dal freddo, non mi ricordo un cazzo di dove siamo passati!!!
Dopo 200 metri ci ritroviamo nell'incrocio più impestato di ciclisti del triveneto!
Gente con mtb impensabili che sbucavano da ogni dove!
Neanche fossimo alla fiera del ciclo di Padova!
Poichè i cretini tendono a ritrovarsi come mosconi su una cacca, tutti i più scafati del gruppo riconoscono e salutano i più scafati degli altri gruppi. Così tra Roccia e tal Michelino e un certo ROmeo scattano prese di mano e saluti.
E come le mosche, che da sole fan solo un ronzio e insieme fanno un bel casino, la nostra cretineria messa insieme alla cretineria degli altri, giusto per restare in ambito matematico, non può che dare Cretineria alla seconda!
Infatti che si fa che si fa??! Andiamo via tutti insieme e facciamo la seconda variante!
Ora... chiunque, alla sua seconda esperienza im mtb, sente parlare della seconda variante, gli si dovrebbero rizzare i peli sulla schiena e chiuder lo stomaco.
Io... no, dietro agli altri a vita persa! Mona!!!
Mi sono trovato in un canalone di terra in salita tosta a seguire Michelino che mentre io arrancavo e ansimavo, passava da una sponda all'altra facendo i monoruota.
Poi giù per una discesa che ....- Sì, sì, si va di lì che poi giriamo di là! - fa Romeo!
Il di lì è stato chiaro, ed anche raggiungere l'AL di là non ci siamo andati distante!!!
Forse il fatto che ci abbiano superato due ragazzoni con un elmetto da battaglia e con due bici che avevano più ammortizzatori che raggi ci avrebbe dovuto far sospettare qualcosa...
Fatto sta che ad un certo punto quello che potevasi definire sentiero è svanito, ed è rimasto solo quello che era opportuno definire ... na frana!
Anche il pur intrepido Michelino si è rassegnato a caricarsi la Cannondale sulle spalle e a farsi a piedi quei trenta metri di dislivello in cui qualsiasi bici cerca di prendere il posto del pilota nella scala gerarchica...
Superato questo, non ci è rimasto che affrontare la discesa dei pini, o Piocan, come ho scoperto che l'esperto Romeo la chiama. O come l'ha ribattezzata il Pero.... Qui l'etimo sfugge!!!
Ecco dunque che ho disvelato un nuovo modo di annientarsi.
Infatti se il Tanke mi ha svelato il suicidio per consunzione, mentre Roccia quello per somma di infortuni, Romeo mi ha indicato un metodo molto più rapido: ti butti giù per il sentiero dei pini e ad ogni svolta rischi di copincollarti a un albero!
Mentre sentivo i freni urlare di dolore e la forcella esibirsi in lunghi fondocorsa, ho pensato che la RockRider mi esplodesse sotto il culo ed ero pronto a sopportare l'idea che dopo quella discesa sarebbe stata buona solo per giocarci a shangai!
Invece sono arrivato giù e , come ogni masochista che si rispetti, con sommo divertimento pure!!!
All'appello non si vedevano però Tanke e il fratello... dopo breve esplorazione, Enri lì ha ritrovati un po' acciaccati abbracciati a un pino.
Del resto se Romeo lo chiama Piocan, un motivo ci doveva pur essere insomma!!!
A questo punto, non ancora soddisfatti, ci siamo diretti verso le auto e ci siamo concessi un ultimo  gratificante e lunghissimo fuorisoglia sul Montericco.
Il sentiero in cima è divenuto talmente ripido... che alla fine siamo tornati indietro!
Abbiamo dunque imboccato un lungo sentiero che tagliando il lato ovest del colle concedeva ampi scorci di paesaggio  in direzione Monselice.
Putroppo si è fatto tardi, per cui anche stavolta... niente birra...
Del resto è da mesi che è scomparsa del nome del gruppo...
Pecà!!!




venerdì 27 novembre 2015

Ultima di novembre

Come ba questa settimana...
Lunedì solito allenamento per le gambe:
500 risc
200 gambe 100 sciolti x 3 cambiando da solo gambe a pinne a pinne dorso a delfinato
75 palette lungo + 25 max + 25 recupero x 4
50 x 4 progressione
200 nb

Martedì bella giornata di sole, freddo. 40 km in bici: 5 km risc, 20 min a 100 rpm, 2 min 50-11 più 3 min recupero 90 rpm x 5, rientro a 90-100 rpm.
Il freddo in bici è decisamente na sòla! Anvhe con il completo invernale, la sensazione di disagio su braccia e busto, i musvoli delle gambe vhe si scaldavano con fatica... Le boccate ansimanti di aria pungente.... Insomma.... Ho iniziato seriamente a pensare di prendere un rudere di mtb e deviare gli allenamenti sulle banche dell"Adige, magari andando piú piano si sta meglio... L'alternatiba sono i rulli.... I rulli no....!

Mercoledì allenamento strambo: 200 dorso 200 von un braccio solo, 200 con tre capriole per vasca, 75 x 12 a 1,20, palette e bombolo, che con il buon Andrea a tirare spesso divenyabano 1:15.

martedì 24 novembre 2015

Tanto piove dalle 11 in poi: cronaca di un divertimento annunciato!

E' da un po' che sta cosa della mountain bike mi ha preso la testa!
Il Francesco che mi sobilla continuamente: - E quand'è che ti unisci a noi??... e dai che d'inverno c'è freddo per la bici da corsa! .. E dai vieni con noi che conosco un negozio che fa prezzi buoni e sono bravi! -
Poi Zampi che si prende la Cube, e il Tanke che non perde occasione per indicarmi i sentieri: - Vedi, si va giù di lì, bellissimo! Sono andato su di là, figata! -
Alla fine trovo da noleggiare una bici e il Tanke lancia la sfida! Sabato tutti su a Baone alle 9:15 per off road fino alla morte.
Dopo una notte insonne Boffi tira fuori un giro della madonna con il chiaro intento di infliggermi l'umiliazione definitiva.
Tutte le previsioni chiamano pioggia, ma la parola d'odine è: - Tanto non piove fino alle 11-
Così si aggregano velocemente il Litta, il Beba, il Boffino, Luca, Willson, il Pero e, last but not last, il Segantino in persona!
Il quale, all'inizio, aveva saggiamente optato per una più prosaica escursione sulle banche dell'Adige, ma nel tempo di tre messaggi di whatsApp si è allargato a banche più piscina per poi uscirsene con la genialata: un x-terra del sabato mattina! Così tutti lo hanno mandato a cagare e anche lui ha ceduto alla comunque ragguardevole ignoranza del giro sui Colli.
Segantino è un animale squisitamente autodistruttivo, ma in un modo diverso dal pazzo del Tanke! Infatti mentre Mirko ha tendini di adamantio e dunque sceglie una diciplina a cazzo e ci si ficca con entusiasmo e cocciutagine fino a che le forze non lo abbandonano, a costo di farsi raccattare esanime ai bordi della pista ciclabile, ma il giorno (e qualche birra) dopo è già lì che che tenta il suicidio in un'altra maniera, il Segantino ha una composizione fisica diversa, in cui la struttura scheletrica pur ridondante, è avvolta da alcuni fasci muscolari di estrazione equina, che da una parte gli permettono di sfoggiare la gamba di un Trait Bretone, dall'altra provocano saltuari scompensi che lo costringono a brevi ricoveri presso le stalle Equipe.
Naturalmente al contrario dei normali esseri umani ha la capacità di recupero di un X-Man, ma la memoria ram di un Commodor 64, perciò appena crede di star meglio, si abbandona al proprio entusiasmo, dice di uscire per una corsetta di recupero e rientra con 15 chilometri a 4:30, la schiena contratta e i dischi infravertebrali ridotti a tomini alla piastra.
Allora passa da Merlo per riprendere subito dopo a disintegrarsi da dove aveva lasciato.
Io invece sono il più coglione di tutti perchè cerco la morte per interposta persona. Non ho i muscoli del Segantino, non ho i tendini di Boffi, non ho il cuore di Aglio, ma accetto puntualmente con entusiasmo il loro personalissimo modo di avvicinarsi a dio, e devo dire che se anche non l'ho mai raggiunto, ogni volta finisco per scomodarlo numerose volte....!
A questo punto sarebbe dovuto un breve excursus sul resto del bestiario umano di cui mi circondo, ma chiudo con un cenno a Luca, anche detto Willson, il quale tuttavia è un essere illuminato e per questo non toccato dai problemi terreni di noialtri abbietti: uomo di poche parole, raccoglie le sfide del giorno con umiltà e sommessamente accompagna chiunque, ovunque, a qualsiasi passo, anche fosse Pantani, e quando inizia la salita ti smerda e se ne va. Non s'infortuna e se lo fa, si chiude in una grotta e risorge dopo tre giorni avvolto in un sudario. Se dopo tutto ciò non puzzasse anche come un caprone di motagna quale in fondo è, sarebbe davvero un atleta divino.
E' Luca, che per il timore di bidoni dell'ultimo momento, mi prende in consegna alle 8:30 direttamente da casa e mi consegna meglio di Dhl in piazza a Baone, bici compresa.
Mi è capitata in sorte una bellissima Scott biammortizzata di due taglie più grande che se avesse avuto il motore si sarebbe chiamata Leopard Tank.
Una volta che tutti siamo vestiti, inzainati, incascati, telecamerati, alle 9:30, ovvero un'ora e mezzo prima delle 11, inizia a piovere.
Non smetterà più!
Ma l'ignoranza è troppa, e si parte!
Tempo 100 metri e sbagliamo strada....
Vabbhè, l'entusiasmo...
Imbrocchiamo una stretta viuzza sterrata che passa in fianco alle vigne e sale... sale... sale...
Anche i miei battiti salgono, salgono... salgono... Mentre prendo confidenza con il cingolato e i suoi millemila rapporti, sono già a limitatore col ventricolo destro che batte in testa alla folle velocità di 8 km/h.
Appena la stradina passa da brecciolino a terra e sassi e aumenta leggermente la pendenza... fermo!
Il terreno è umido e non c'è pezza di riprendere la marcia.
Così, belli zuppi, ci spingiamo le fide bici a mano sl monte Cecilia.
Il Pero inizia a bofonchiare come una caffettiera: - Fioji, inquo no se va su! E se sbrissa! E in discesa ze pericoloso! - A suffragio di tutto ciò, al primo falsopiano si stende e quando arriva esibisce la zampa inzozzata di fangon come un avvocato sventola la propria prova schiacciante.
Litta prende la testa del gruppo e va via tranquillo e imperterrito, incurante della pioggia, dei suoi copertoni talmente lisci che la scolpitura l'avevano al negativo come una diapositiva, ma soprattutto di una massa corporea completamente inadatta a fendere l'aria: tra i bicipiti poderosi, il petto come il frontale di uno Scania e le gambe simili alle sequoie secolari di Yellostone, è come il calabrone, che per le leggi della fisica non potrebbe volare, ma vola lo stesso, per il semplice fatto che non lo sa......
Per me, come al solito, ogni dicesa è un richiamo irresistibile a stamparmi da qualche parte, ma per rispetto della bici a nolo, mi sono limitato a rodare timidamente i freni come il Sivende mi ha esplicitamente richiesto, essendo essi nuovi. Nonostante la mia timidezza, posso dire che in effetti i dischi con comandi pneumatici funzionavano sufficientemente ed erano atti a rallentare la bici.
In realtà Segantino non si fidava molto delle mie capacità e mi lasciava puntualmente davanti, ma io lo so che non era apprensione: semplicemente aspettava che ci piantassi il muso per sputtanarmi in diretta all'intero mondo.
Putroppo l'acqua era tanta e abbiamo preso una saggia decisione.
No. Non quella di tornare a casa, ovvio!
Via sul monte ricco!
Quello stesso Montericco con cui mi sono scontrato ed ho perso in bdc la scorsa estate!
Nel giro di 200 metri ero talmente fuorisoglia ed ho rallentato a tal punto che sono rimasto appeso al manubrio immobile in una smorfia di dolore come il Laocoonte di Michelangelo per due minuti buoni, prima di precipitare a terra perchè (ho scoperto) le scarpette da bici hanno un grip del cazzo!
Luca ovviamente quatto quatto ha preso la testa e senza curarsi dei nostri latrati e delle nostre vene varicose è sparito all'orizzonte con la grazia di una capra di montagna.
Io a 167 battiti al minuto ho raggiunto uno stato di trance che mi ha reso insensibile ad ogni interferenza. Esisteva solo il moto alternato dei pedali come unica regola di vita.
Se non fosse stato così, sarei probabilmente caduto nel tranello di Roccia il beffardo, che pur di non restare dietro due metri, mi ha chiesto di fermarmi un attimo come se fosse questione di vita o di morte. Se fossi stato lucido gli avrei pure dato retta, pensa il mona!
Grande delusione invece dalla famiglia Boffi!
Il  Tanke dopo lungo consulto col fratello è sbiellato per la paura (sacrosanta) di ammalarsi, ed ha osato lamentarsi che era tutto brombo, aveva anche le scarpe bagnate e i girini dentro e voleva tornarsene a casa.
Noi, che invece eravamo perfettamente asciutti (!) lo abbiamo allora guardato con disprezzo: l'ignoranza non ammette scuse e un uomo ignorante non viene scalfito dal raffreddore! Se il Tanke non aveva fede non ci meritava. Lo abbiamo tacciato di eresia e si è ritirato con disonore  al bivio  sopra Arquà.
Noi sì e continuato ad assiderarci in compagnia, perchè quella è la via verso il regno dei cieli!
Infatti una volta svalicato e imboccata una tranquilla discesa, abbiamo visto il Signore. E una pelle d'oca alta 5 centimetri!!!!
Un freddo che solo un altra impennata di ignoranza poteva cancellare.
Quindi, non paghi, giù per un altro sentiero  sterrato e in discesa , un lungo e divertente monotrack che neanche se l'avessi sognato sarebbe stato così bello.
Montagne russe dietro casa a costo zero!
Il sentiero girava su se stesso, si allargava in una veloce discesa per poi reimmergersi nella vegetazione e catapultarti in curve paraboliche e rampe in compressione!
E pozzaghere dentro cui correre come bimbi innocenti e discese da affrontare col culo dietro la sella!
Alcuni col culo stretto!
Quando siamo arrivati alle auto eravamo completamente zuppi, infangati, infreddoliti e altrettanto felici e spensierati.
E non lo faremo mai più!



venerdì 20 novembre 2015

Mercoledì da leoni!

Dopo secoli di assenza, torna in piscina la coppia più veloce del Mediterraneo: Andrea ed Erica si calano in acqua in corsia quattro e io finisco nel panico più totale.
Tuttavia mi posiziono come da prove libere dietro il buon Giampi e aspetto l'inizio dell'allenamento.
Dopo un po' di remate e cazzade varie, arriva l'esercizio clou: due serie 50 a 55, 8 x 25 remate, 100 x 6 palette bombolo a 1:50.
Andrea è evidente che ha capito male, o il mio garmin si è impallato costantemente ogni 50 metri, perchè le ripartenze sono state spesso e volentieri a 50 sui 50 e a 1:45 sui 100.
Dopo poche tornate mi sono trovato in costante fuorisoglia pregando il signore di arrivare di là e ricordandomi disperatamente di respirare ogni tanto.
Alla fine dei primi 600 metri sono sprofondato in una specie di stato catartico e le mie funzioni vitali erano ridotte a individuare il muretto di fine vasca per fare la virata corretta invece di dare una capocciata definitiva.
Alle bracciate finali facevo talmente tanta fatica che mi pareva mi scoppiassero le tette sul petto!
Mi dicevo: - tra poco mi fermo, mi rizzo in piedi e mi vedo due palloncini scoppiati al posto dei pettorai. Stanotte mi contraggo tutto come un riccio e domani Anna mi tira giù dal letto e mi srotola col piede di porco! -
Mi pareva che anche i muscoli del tronco si volessero staccare dalle costole per arricciamisi sotto le ascelle come tapparelle rotte!
Ma quanta fadiga!!!
A un certo punto anche Erica ha detto parole a suo marito perchè si calmasse un po', ma bisogna dire che mentre io emergevo dall'acqua con la stessa cera di un tronco che si è devastato dopo aver disceso tutta la lunghezza del Po, Erica era sempre bella sorridente dietro di me e mai mollava un colpo, fresca come uscita dalla doccia!
Che nuotatori ragazzi!

Allenamento bike al medio e 100 rpm

Qui, in attesa che i piedi tornino atti alla corsa, bisogna darghene in biga, come direbbe il Tanke.
Ecco allora che approfitto della pausa pranzo del martedì per un'oretta al medio, come si dice.
Il mese di ottobre e novembre sono visti un po' come mesi di mantenimento e introduzione alle fatiche dei mesi più allenanti, che vanno da dicembre a marzo.
Così la tabella, che peggio delle tavole delle leggi scandisce i ritmi dei notri settimanali sforzi, ci suggerisce di fare 60 minuti a 100 rpm, ovvero pedalate al minuto.
Ora se fare 100 rpm non è un grosso problema, bhe, tenerli per 60 minuti ai 30 all'ora è una bella rottura de cojioni!!!
Le gambe mulinano come pistoni di un cinquantino due tempi e si spera che chi ci osserva da tergo non sia disgustato dall'insopportabile e quasi comico sobbalzare delle chiappe sulla sella.
Eravamo io e Capoleoni, che ha ripreso un'ottima forma fisica e è tornato ad allenarsi con maggior costanza.
Per evitare di spanarci un femore, abbiamo introdotto una variazione al noiosissimo esercizio: ogni 20 minuti di mulinamento, 10 minuti con il 50-14 alzando un po' la velocità, tra i 32 e i 34, ma restando comunque sottosoglia.

Così facendo siamo riusciti a farci due gradevoli chiacchiere ed a gironzolare avanti e indietro per le strade semideserte tra Este e Santa Maria d'Adige.

Devo ammettere che tenere un ritmo di pedalata anto alto, anche se non è faticoso in senso assoluto, tiene anche il ritmo cardiaco molto alto e all fine la stanchezza è arrivata e come!

Il garmin mi ha suggerito un'ora di divano!

Seconda settimana novembre. Miglioramenti e moglie kriptonite

Dopo la visita di controllo fisiatrica e annesso dolorino post saltelli con depressione inclusa, sono tornato alle mie nuotate con la nuvoletta nera sulla zucca, pensando a quanto maledetta sia sta cavolo di fascite, che bastano due saltelli a farla tornare.
E allora noda, noda noda, stira sti benedetti piedi, massaggiati con la pallina, e noda noda noda, va a finire che alla volta di giovedì 12 al risveglio metto giù dal letto le fette e magia: nessun rattrappimento, nessuna sensazione di costrizione!
Che bèn!
Un raggio di sole in questa valle di lacrime e tendini!
Ma com'è che sta fascite va e viene in modo così improvviso???
Pensa e ripensa, mi è pure passato per la testa che non siano gli stiramenti e tutto il resto a farmi bene, ma semplicemente mercoledì ia moglie si è ammalata e mi sono rifugiato a dormire nella camera in fianco.
Vuoi vedere che è la sua vicinanza l'influsso malefico che nuoce ai miei piedini??
Moglie = kriptonite, cribbio!
Mentre dormo mi fa la macumba perchè smetta col triathlon!!!
Lo sapevo che sarebbe finita così!!!
Da allora: stanze separate!
Infatti i sintomi sono del tutto svaniti.
Mi sono anche concesso un sabato di riposo dalla bici.
Ho sentito che ero stanco emi sono fermato!
Quanno ce vo' ce vo'!!!
Non mi resta che sommare un altro po' di convalescenza all'interminabile fila di giorni passati in assenza di corsa, giusto per capitalizzare il risultato, e poi riprendiamo con qualche timido giro di campo.
Tanto ormai avrò le capacità di corsa di una foca monaca.. giorno più giorno meno non sarà quello che farà il tempo di Pescara...

Ah sì... Pescara... non ne ho ancora parlato...
Bhe, rientra nei programmi per l'anno venturo.
Avrei voluto aspettare di fare una pizza di consultazione sull'agomento coi miei colleghi, ma pare che chi per un problema chi per l'altro, non si riesca a fissare una data..
Tuttavia sto tornando sui miei passi.
Preambolo: pensavo di iniziare la stagione con un duathlon (il Mugello mi fa troppo sangue!), un paio di sprint, un paio di olimpici, e chiudere in bellezza l'anno con un mezzo, qualora me la fossi sentita...
Pula mi pareva abbastanza distante per poter decidere in corso d'anno se partecipare o meno.
Inoltre mi pae una gran bella location: mi trasferisco là per tre o quattro giorni così anche la kripto-moglie starà bene e si godrà un po' di relax, mentre il sottoscritto fa il pieno di endorfine.
Molti amici mi hanno tuttavia fatto notare che settembre non è proprio un mese fantastico per chi come noi non è professionista e se tutto va bene sviluppa una forma fisica decente sostanziamente tra maggio e luglio.
A settembre, tra caldo estivo e qualche giorno di pingue vacanza sulle spiaggie senza allenarsi, si finisce per essere già in fase calante.
Per cui sarebbe meglio programmare il medio a giugno...
Il medio di giugno è Pescara!
Pare che vi siano interessati sia Luca che Mirko.
E certamente potrebbe partecipare anche Matteo Baz, oltre al fatto che c'è Max Paparella già iscritto.
 Farà caldo... tanto caldo....
E sarà lunga.... tanto lunga....
Ho ancora un po' di tempo per decidere, prima che i costi di iscizione salgano troppo.

Io già mi vedo, frazione bike,  brancolare per le colline di Pescara appeso alle mie prolunghine cinesi che cerco la scia di qualsiasi cosa si muova, fossero anche moscerini, pur di elevare al mia media da pessima a quasi pessima....
O per le vie del centro, nella frazione run, approfittare di ogni scusa per fermarmi a bere, a pisciare, a dare indicazioni ai turisti, pur di prendere un po' di fiato e finire infine quei 20 chilometri di dolore....

A volte ci si chiede proprio.... ma chi ce lo fa fare?!?!?!
Eppure è così gasante l'idea di farcela...! 


lunedì 9 novembre 2015

Prima settimana novembre

Lun nuoto gambe 2300mt
mar riposo
mercoledì nuoto 2400
giovedì riposo
venerdì nuoto 2400
sabato bici, 90 km
Stavolta, nella speranza di evitare il disfacimento fisico che mi hanno causato le ultimedue uscite con Tanke il pazzo, che forte di una invidabile forma fisica, non solo primeggia nelle scalate, ma spinge anche come un locomotore per tutti gli 80 chilometri di giro, ho accettato l'invito di Michele, eccezzionale ciclista che mi ha promesso di fare un allenamento non esasperato.
Sai tenere i 32? - mi ha chiesto - Certo, i 32 li tengo - ho risposto io.
Peccato che un conto è tenere i 32 di tachimetro, il che significa tra fermate rallentamenti e altro avere medie di 28 o 29 km orari, un conto è tornare a casa con una media di 32 km/h, il che significa avere lunghi tratti in cui la velocità non scende sotto i 36 km/h!!!
Fino a poco dopo Teolo ho tenuto avbbastanza bene la ruota, ma alla prima, blanda, salita, sono rimasto da solo, o meglio con Luca, che comunque ne aveva più di me.
Per fortuna Leo ci ha portato a casa, in ogni caso con medie elevate!
Che gambe che hanno sti tosi!!!!

Domenica ho ripreso a fare qualche saltello e ho sollevato un po' di ghisa.
Infattti gli allenamenti prevedono un paio di sedute a stettimana di rafforzamento di gambe e spalle.
Era un po' che non mi annoiavo sul posto....

I saltelli comunque stamattina li ho sentiti subito sui piedi, a la fasscia mediana esterna della pianta tirava un po'. Spero dipenda solo dal fatto che sono fermo da due mesi, e che non sia una recrudescenza della fascite.
Ascoltarsi i piedi tutte le mattine non è la cosa più simpatica da fare appena svegli.
Nè la più facile!

Stamattina visita di controllo.
Il dottore mi consiglia di riprendere la corsa con moderazione su tapis roulant.
Ci mancava solo che dovessi iscrivermi in palestra ora..... 

martedì 3 novembre 2015

Aggiornamenti sparsi

Nelle ultime settimane, ossequioso nei confronti di tutti i saggi che mi dicono di star fermo dalla corsa fino a che i sintomi della fascite non sono completamente spariti, sono stato fermo!
Piscina, piscina, ghiaccio, stiramenti, onde d'urto, stiramenti piscina e poi finalmente il sabato: bici!
L'entusiasmo contagioso del pazzo del Tanke e la voglia di stare all'aria aperta e far girare le gambe in ambiente non clorato mi ha ovviamente spinto a inforcare la Bottecchia e seguire i ciclisti.
Naturalmente io non sono normale e non posso avere amici normali, per cui, se anche il gruppone, di certo non tranquilli passeggiatori della domenica ha ben spostato per l'inverno la partenza alle 9, noi no! Noi si parte alle 8:30.
Circa alle 8:30, perchè c'è sempre qualcuno in ritardo e noi si è buoni e lo si aspetta.
Comunque anche sabato scorso strapazzata e umiliazione finale.
A salire il ritmo è stato buono, con media 35, poi sui colli alè! Dai che vediamo ste chiesette Branchine!
Boi mondo se tira!
La bici scricchiava tutta e io non sapevo più come mettermi per spingere su sti pedali, perchè neanche lunghissimi fuorisella mi aiutavano più di tanto!
Davanti il Boffi che spingeva con la solita caparbia cocciutagine, mentre il Luca, come una capra di montagna, tranquillamente seduto, conduceva sornione il trio verso Calaone.
Allora tanto per non riposarsi troppo, si è saliti per Villa Beatrice, poi Cingolina e giuso per chiudere in bellezza, Roccoletto.
Gambe finite!
Stavolta al rientro ho tenuto fino a Stanghella, ma al km 78 ho alzato bandiera bianca! Le gambe erano completamente in acidosi!

Tormentone della settimana, l'acquisto dell'orologio nuovo.
Ho venduto incredibilmente presto l'ottimo garmin forerunner15, che si è alla fine dimostrato insufficiente per le esigenze del triathlon, in quanto mancano alcune funzioni molto gradite quali avere più di due dati a piacere sullo schermo, e una durata con gps acceso un po' scarsa.
Ovviamente la mira si è centrata sul top per il triathlon, che è il Forerunner 920, ma alla fine avevo deciso di lasciar perdere: dal momento che non salirò mai su un podio, non aveva tutto questo senso eiettare 420 euri su un orologio più intelligente di me!
Alla fine il mitico Enrico Pavan mi ha trovato un usato a buon prezzo, e dunque Garmin 920 sia!
Se passa la fascite lo uso pure....


A proposito di fascite: nelle due ultime settimane, nonostante i maltrattamenti in bicicletta, i miglioramenti ci sono stati.
Dopo l'incontro casuale con il runner Denis, domenica scorsa, e le sue parole di conforto sul fatto che passa e che è molto utile massaggiarsi la pianta con la pallina da tennis, ho iniziato a usarla con maggiore frequenza.
Ciò non cambia che ne ho ancora per 10 gg almeno e poi e poi.

Non c'è nulla da fare: nonostante la voglia di scaricarsi e la pancetta incipiente spingano a indossare le scarpe, tocca aver pazienza, pena il non superamento del problema.


Comunque.... il piede è semplice....