Mentre alla velocità del vento lungo le vie di Rovigo stava per passare il Giro d'Italia, e mentre il sole si apprestava a lasciar spazio al maltempo che ancora gocciola sui tetti mentre scrivo, io sono andato in ciclabile per le ripetute di corsa. Avrei dovuto fare 15 x 300 fuori soglia con recupero al passo di 100 Mt,e a seguire 3000 a SA, ma ho fatto solo 14 x e 1500 a SA, oltre a 1500 riscaldamento e 1500 scarico.
Buon allenamento direi. Faticoso, ma appagante.
La cosa bella è che Son partito dallo Studio con un po' di fastidio alla sciatica, ma durante la corsa, controllando bene i movimenti e curando la postura, il fastidio è cessato ed anzi è poi sparito per il resto della giornata.
Nulla da fare , se si corre bene, spalle e busto leggermente in avanti, appoggio sul'avampiede, ginocchia alte, il fisico risponde meglio e non protesta.
Devo dire che son partito bene, poi alla 10 ripetuta avevo una respirazione che pareva quella di un somaro che raglia.
Per fortuna non c'era nessuno.
Andare ripetutamente fuorisoglia , con l' aria che non ti basta più, le gambe che chiedono disperatamente di rallentare, il cuore che vorrebbe uscire dal petto, provoca sensazioni molto vicine al dolore.
E invece quei trecentometri devono ancora finire! Te guardi ossessivamente il GPS, tieni duro, e intanto sto metaforico bisturi continua a ravanarti nelle carni, per staccarsene solo quando finalmente puoi mollare e ti spettano i sempre troppo brevi cento metri di recupero Al passo.
Che poi, lo ammetto, tra le ultime ripetute ho proprio camminato, disonore e orrore!!! Ahaha!
Inoltre, ancora una volta, portare il proprio fisico al limite ha significato per me un acuimento dei sensi che è difficile da spiegare. Senti odori che normalmente ignori provenire dalla terra, dall' intreccio di erbe che marcisce sotto il manto verde e ridiventa terra. Odore di foglie bagnate, di fieno umido al sole, di terra smossa e muschio.
Aanche questo è il bello della corsa e dello sport.
E se questo riavvicinamento alla terra, ai suoi umori lo si può notare lungo una ciclabile, figurarsi in un intenso trai in un sottobosco, che poi scollina nei campi erbosi delle quote più alte!
Il giro d'Italia è ormai passato, io non l'ho visto e sto finendo il mio pranzo a casa, ma non sono dispiaciuto. Contador sta facendo la sua gara. Io ho le mie.
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