La sequenza delle sette del mattino è già chiara nella mia mente, studiata a tavolino la sera prima e memorizzata in una nota dello smartphone: colazione, cacca, materiale da nuoto materiale da bici materiale da corsa mutanda di ricambio e carico auto.
Tutto in rapida sequenza perfettamente calibrata e sincronizzata per arrivare puntuale in piscina alle 8:45! Coi triatleti non si.scherza! Se tardi più di 5 minuti non trovi più nessuno!
Sento nella mia testa assonnata la voce del tenente Hartmann che uscito da Full Metal Jaket, mi detta in rapida successione gli ordini insultandomi copiosamente! - Muovi quel culo flaccidoTajo! Che poi che Nik del cazzo è Tajo!!! Solo furfanti di periferia o improbabili personaggi di disegni animati si possono chiamare Tajo! Non andrai mai da nessuna parte Tajo! Maa chee cazzo ti sei messo intesta di fare triathlon Tajo!! Ti sei forse tirato le riserve di coca della Colombia! Vai a prendere quel casco da finocchio nel box e corri a coprirti di ridicolo alla comunale, almeno la smetterai di avere una considerazione di te più alta di un criceto!!! - Minchia se è incazzato il tenente Hartmann sabato mattina!!!
Appena infilo nel borsone la fascia cardio, mi assale una tremenda consapevolezza: - Putt.... mer... Vaff...: l'orologio gps è in carica... in ufficio! -
Corro in centro, mi esibisco in un 0-100 alla Bolt, piglio il porcoezo di orologio e arrivo alla Tosi con soli 5 minuti di ritardo: non c'è nulla in parcheggio che lasci pensare a un triathlon....!
- Stica son già tutti in acqua!! E io dove cacchio la dovrei mettere la bici? -
Lascio tutto in auto ed entro trafelato in piscina simulando contegno. Tiro l'orecchio per sentire lo sciabordio della piscina, ma nulla.
Entro in spogliatoio e vedo solo un paio di compagni che si avvicinano ad Enrico che passeggia a bordo vasca.
Insomma: il cazzeggio più totale! Dovevo capirlo che una convocazione alle otto e quarantacinque era un significativo invito al quarto d'ora accademico!!
Zittisco definitivamente il tenente Hartmann con un colpo di fucile metaforico alla fronte e con calma mi imbriglio nel costume.
Mentre ci raduniamo a bordo vasca il clima è disteso. Non ci siamo tutti, noto con dispiacere che manca l'amico "Capo", mentre apprezzo che siano presenti altri che non vedo mai in piscina.
Dopo qualche vasca di riscaldamento, decidiamo in autogestione un ordine di partenza col mutuo accordo di lasciar sfilare i più veloci.
Mi arrischio a prendere la testa del gruppo e al via di Enrico mi metto a frullare l'acqua. Dopo un iniziale affanno e titubanza sul ritmo opportuno da prendere, decido di mettermi in spinta costante senza esagerare e cercando di nuotare lungo e robusto, tenendo in su il gomito in ingresso e spingendo bene il braccio fino in fondo, ripetendomi tipo mantra questi comandamenti degli istruttori che negli ultimi mesi si sono sostituiti a quelli atavici di mamma e papà, non bere non fumare e lavati le orecchie!
Non ho riferimenti, viro e riparto nella speranza di far bene. E conto le vasche, cazzo! Perchè già lo so che gli altri mi hanno dato delega firmata per questo, ma se sbaglio è garantito che vien fuori il precisino che: - Ne mancano due!!! - E poi sai le prese per il culo del novello!! Ma la verità è che siamo animali che dopo i 500 metri diventiamo tutti ipossidici patologici, dimentichiamo i nostri nomi, il luogo in cui ci troviamo e figurati contare le vasche!!! Alla ventesima mi arrovellavo con foga sul calcolo di 750 diviso 25 che cazzo fa, che cazzo fa?!!?! Manco fossi Kasparov alla mossa risolutiva!!
Ogni tanto, dopo le virate, sento Roberto che mi gratta i piedi e mi interrogo se lo stia rallentando, ma dal momento che si fa sentire solo in quel frangente, continuo. Vedo che stiamo distanziando un po' il gruppo. C'è qualche doppiato che con assoluto rispetto ci fa passare a bordo vasca.
- E trenta!!!-
Tiro su la testa e mi guardo intorno. La corsia uno e tre devono ancora finire, alla quattro stanno prendendo l'aperitivo! Vabbhe... ma a quelli gli spunta l'elica dal culo!! Mica mi ci posso mettere!!! Decido che sono soddisfatto e sorrido. Dopo un po' mi ricordo che posso anche guardarmi il tempo!!! Idrocefalo che non sono altro!! Quando guardo sono passati 16 minuti. Dal momento che solitamente sto sotto i 30 per vasca, credo che i 14 minuti siano stati raggiunti.
Chicca fichissima, Matteo ci fa una foto di gruppo in acqua e poi via negli spogliatoi.
Di solito sono il più lento a cambiarmi e mi preoccupo ancora una volta di non fare la figura della mammoletta. Nel casino generale (trenta energumeni in uno spogliatoio strettino sono fortemente entropici!!), vedo che molti si asciugano senza fare docce e mi adeguo.
C'è tanta umidità che la maglietta da bici non supera l'ostacolo dell'avambraccio e resto legato come un capretto al gancio di una macelleria.
Dopo il corpo a corpo con gli indumenti, faticosamente estratti dalla sacca di Mary Poppins che è il mio borsone, mi affretto verso il parcheggio, gli altri saranno già in sella!
Tiro giù con freddezza (e con fredo!! Un fredo birichino porco càn!) la bici dal baule, monto la ruota anteriore, con un ghigno altezzoso mi ricordo di abbassare la levetta del freno e infilo il casco.
E imparo una cosa fondamentale: se fa freddo e sei appena uscito dalla piscina, forse uno straccio di berretto avrebbe fatto comodo. Lo penso mentre le idee mi si ghiacciano sulla testa e i colleghi arrivano alla spicciolata, ancora una volta tranquilli, docciati e asciutti. Che mona che sono, non erano fuori, erano in doccia! E hanno il loro giusto scaldapensieri tra la zucca e il caschetto traforato!!! Chissà come farò nei 20 kilometri successivi. Mi sento già le strilla della moglie che peggio del tenente mi intima di mettere giudizio, che non è possibile che a quarant'anni vado a fare certe minchiate e mi piglio pure il "colera".
A mia moglie il tenente Hartmann fa un baffo!!! Sono un incompreso!!
Ci avviamo direzione Lama di Ceregnano, prezioso luogo di villeggiatura adagiato di fianco al nulla, e i colleghi più preparati conducono tranquillamente il gruppo tra i 36 e i 40 all'ora. Mi metto dietro e cerco di non perderli, nel confort del tunnel areodinamico che creano quelle specie di locomotrici umane. Ignoro come facciano a tenere medie così alte, ma mi godo il passaggio. Battito regolare sui 150, li seguo senza grande sforzo (per una volta!!) e solo nella volata finale dalla ferrovia in poi mi tranquillizzo, vuoi mai che non finisco la corsa. 30:45 il tempo: sono allibito! Da solo ci avrei messo dico poco 10 minuti in più!
DATI GARMIN SEZIONE BICI
Infilo le scarpe, recupero un berretto, mi concedo una gel energetico, consumato di nascosto come un dopato, e sono pronto!
Mentre percorriamo lo sterrato vicino alla piscina, una voce mi fa un graditissimo apprezzamento per quanto scritto sulla spin-bike qualche giorno fa, poi mette la freccia, supera e sparisce in lontananza. Era Michele.
Resto solo.
Guardo il mio passo: 4:30. Sai che faccio? Provo a tenerlo fino in fondo. Se svengo ci sarà pure qualcuno che avvisa il 118... ma anche lo Psichiatrico o il canile di Fenil del Turco...
Invece tutto sommato reggo bene, verso la fine riprendo anche un ragazzo che si era allontanato coi primi, ma che evidentemente ha mollato. La corsa è decisamente la frazione più dura. Io la vivo sempre con un po' di apprensione, perchè solo quando ti freddi saprai se ti resterà qualche conseguenza alle articolazioni.
Solo il conforto dei tempi che so di tenere in pista mi da la misura di quanto forzare.
DATI GARMIN SEZIONE CORSA
Finisco in 22 e 31. Mi sono meritato qualche cinque dai primi arrivati e il successivo buffet!
Dopo un doccione caldo, si apre infatti il terzo tempo organizzato dalla società: mai buffet fu più gradito e tempestivo, se non mi avessero aspettato a casa mi sarei attaccato a tutto come una cavalletta, ma comunque un bel brindisi per festeggiare Pasqua e, per me, la conclusione del mio primo sprint, anche se con transizioni... rilassate, c'è stato tutto.
Ora un paio di giorni di pausa e poi si ricomincia!!!
E anca inquò, ghe ne'emo dà!!
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