mercoledì 11 luglio 2018

La Sportiva Ultra Raptor

Eccola lì: aggressiva, ha i colori minacciosi e allertanti di un'ape che ti fa un bogno così se ti avvicini. Solida, protettiva, stagna! Si vede che c'è gore-tex ovunque!
Altro che la sportina dentro le scarpe che mi consiglia con fare smaliziato il re del trail running rodigino Mister Roccia l'Aguzzino Segantin!!
Il meglio della tecnologia italiana!! Una suola che se lanci la scarpa sul soffitto ci si appiccica! No banane! E nella soletta, ortolite come piovesse, che con la punta rinforzata, i materiali ultraammortizzanti nella suola e sul tallone, la rendono il top di gamma delle mountain running della casa Trentina.
175 euro che se li dividi per i chilometri che farai negli ultratrail per cui è stata progettata, con la tomaia un po' larga per assorbire il gonfiore di un piede stressato, sono bazzecole!
Se poi la trovi in super sconto nel negozio sotto casa di una Rovigo che tra poco ci tolgono anche le Poste Centrali, è scontato che ti scende la bava, ti sale la scimmia, e te le porti a casa.
Solo quando vedi l'addebito scendere in conto ti domandi: - Ma io quando mai farò ultra trail? Quelle cose da oltre 50 km con dislivelli positivi che ti bagnano la schiena di sudore al solo pensiero? - Ma subito il tuo cervello di triathleta bulimico e vagamente bikpornaro rimuove la scomoda e troppo ragionevole domanda e si gode la vista del nuovo acquisto pregustando il primo trail sui Colli Euganei, dove non farai più la figura del "peocioso" che con le Pegasus usate trattiene il disagio su ogni ciottolo appuntito dei sentieri.
Anzi ti distinguerai dalla massa di Speedcross 4 dai mille colori quasi anni 80 per esibire l'aplomb di un prodotto supertecnico da veri intenditori che non si fuma le tacchette nei primi 100 metri di asfalto!
Finalmente, dopo 3 mesi nell'armadio, arriva novembre e ti ricordi del super acquisto e cogli la prima occasione, fosse anche l'ascesa dell'argine dell'Adige, per infilare il tuo piede Nella Scarpa.
Ci corri un po' e ti salgono dubbi amletici.
Sì, pechè se nella 42,5 ci stavi proprio strettino e la punta batteva, ora su questa 43 che si è scaldata, ci si balla un po' troppo e toh....! Il piede scivola in avanti e picchietta sulla mega protezione. E poi qualche sassolino ogni tanto entra...
Poi ti rincuori perchè fai un frontale tra il tuo alluce e un sasso nascosto sotto una foglia e bacesresti l'AD de La Sportiva per tutta quella gomma che hanno messo là davanti.
E poi sono comode dai! Nessuna interferenza sul collo, la linguetta si sposta appena ma è attaccata molto in alto e più di tanto non se ne va, i lacci sono di ottima qualità e la suola è bella rigida, gripposa, e non ti fa sentire le asperità del terreno. Tiene su roccia asciutta e bagnata, tiene su brecciolino e su fanghiglia. E non pare neppure disintegrarsi troppo facilmente. Voto 10
Sono pesantine è vero, ma non ho un passo da Kilian Jornet per cui il mondo non sarà peggiore.
Ottime in inverno, non sono importabili in estate, anche se non sono di certo le più areate.
Ottime scarpe dunque, che mantengono quel che promettono, con qualche avvertenza: la tomaia è larga e i più magri, prima di avere i piedi gonfi come zampogne perchè stanno "arando" le Dolomiti da 5 ore, tenderanno a scivolare in avanti, con il risultato che la protezione che è tanto utile contro gli urti, diventa un po' fastidiosa contro le unghie.
Si potrebbe pensare di strizzare i lacci sul collo del piede come il corsetto di una dama del '700, ma la cosa non funzia per via della rigidità strutturale della scarpa, e l'unico risultato sarà di fermare la circolazione vicino alla caviglia.
Il mio consiglio perciò è (a parte quello di arrivare un'ora prima dell'apertura della zona cambio, ahahah! cit. Maranga (letteratura da chat per chi non comprende)) di considerarle soprattutto per l'uso cui sono rivolte, ovvero ultratrail, o se non si ha un piede troppo striminzito e si cerca una calzatura top.