giovedì 28 gennaio 2016

Il Coraggio e la Forza

Poco fa ho scherzato sui miei piccoli acciacchi di triatleta in erba, ma devo ora dire che dentro il mio cuore non ci sono divertiti sghignazzi goliardici, bensì un coacervo di sentimenti che fatico a sciogliere.
Ieri mi è arrivata una telefonata
La telefonata di una amico, di un compagno di triathlon.
In realtà non ci conosciamo così bene: ci siamo visti cinque.. sei volte.
Ma ci siamo intesi subito. Nei modi e nello spirito.
E poi quelle cinque o sei volte sono state intense giornate di sport, vissute all'unisono, perchè per entrambi sono state le prime gare di triathlon.
Perciò non ci vediamo spesso, ma ci sentiamo volentieri.
Sono le magie dello sport.
Il mio amico, con lo spirito vivace e diretto di sempre, mi dice: - Il nemico è tornato. -
Una frazioine di secondo e da dietro la fronte mi è partita quella specie di scossa che in un lampo si diffonde nel corpo, lungo la schiena, nelle ginocchia, e soprattutto lungo le braccia, per poi tornare agli occhi che paiono annebbiarsi per una frazione di secondo.
E' il sangue che si è gelato!
E' la paura, la tristezza, lo sconforto, il dispiacere!
La bocca si apre e non esce parola.
Ci pensa il mio amico a levarmi dall'imbarazzo: si mostra tranquillo e sereno, mi spiega che la fiacchezza di cui mi ha parlato putroppo si è prolungata e dagli accertamenti gli hanno diagnosticato una forma di leucemia. Se grave o controllabile lo scoprirà poi.
Voleva dirmelo, perchè non fossi preso in contropiede ad una futura telefonata di cortesia.
Lo ascoltavo, e pensavo: - Perchè?!?!? Perchè proprio lui. Ha la mia età, un bel bambino, una vita senza eccessi.. E soprattutto ha già dato! -
Il mio amico ha già affrontato e grazieaddio superato un cancro anni fa.
Ha già dato!
Posso solo provare a immaginare i momenti di dolore, di paura, le lacrime dei cari, la fatica, gli sforzi di volontà, e poi la gioia, il sapore dolce di avercela fatta, di esserne uscito.
Posso solo immaginare...
E ora di nuovo!
E lui me ne parla, sereno, con la voce ferma e cristallina di sempre.
Fa dell'ironia! Dice che chiederà di fare una categoria apposta nel prossimo sprint, almeno arriverà primo tra i triatleti con leucemia!
Lo ammiro.
Ammiro la sua forza d'animo.
La forza e il coraggio di essere forte e coraggioso anche per gli altri che lo ascoltano e che gli sono vicini nella loro impotenza.
Una forza che è passata da un capo all'altro dei nostri telefoni e si è infusa in me come un balsamo spazzando via la tristezza, lo sconforto, e lasciando invece la speranza, la volontà e il proposito di essere forte quanto lui e di sorridere.
Sorridere e affrontare la vita a grandi e gioiose falcate.
Di non arrendersi mai.
Di guardare in faccia il nemico e affrontarlo con determinazione.
Il mio amico è certamente speciale.
Lo ha già dimostrato con belle iniziative di solidarietà che ha ideato e concretizzato.
Mi ha espresso il desiderio di scrivere il suo nome nel libro dei record.
Gente come lui e come me non vincerà mai nulla nel triathlon, lo sappiamo, ma lui ci tiene a lasciare un segno, anche se frivolo, o semplicemente divertente.
Io gli auguro di lasciare il segno che desidera, sia esso un record di pedalata, o qualsiasi altra pazza idea gli venga in mente.
Di sicuro per me un segno lo ha già lasciato.
E sono sicuro che come per me, che lo conosco da poco, anche per tanti altri.
Forza amico mio! Vincerai anche questa!

Situazione fine gennaio

E' da un po' che non scrivo: mea culpa!
Ma ho una giustificazione.
Mi è tornata la FASCIIIITE!
Onde per cui lo scoglionamente (ops... nobless oblige..) è stato totale.
Quando è avvenuto e come...
Restando nell'ambito delle congetture Berkleyane, sospetto che la Bice Run Xmas, corsa con l'Aguzzino a bomba come non ci fosse un domani dopo circa due mesi di inattività, abbia leggermente compromesso la positiva conclusione della convalescenza.
La guarigione è stata infine allontanata con fine arguzia con intense sessioni di mountain bike.
Con il senno del poi, è stato come spaccarsi un braccio con la mazza da baseball e poi appendersi a un trapezio sperando che si aggiustasse.
Ma di senno mi rendo conto che  da ste parti non ce nè mai, nè prima nè poi.
Mi pare altresì giusto spendere due parlole nei confronti del mio ex Aguzzino di Spinning, ex Roccia, Ex ultrarunner, neo Presidente del circolo geriatrico della Rhodigium Team, Enri Segantino,
Non perchè voglia scaricare su altri la responsabilità della mia ricaduta nefasta, ci mancherebbe, ma unicamente perchè glielo devo.
Infatti, pur  essendo a sua volta menomato da sconosciuti problemi alla schiena, pur essendoci preventivamente e reciprocamente raccomandati di affrontare il simpatico evento rodigino con il piglio del goliardico partecipante senza pretese, mentre io almeno chidevo insistentemente il senso che aveva per noi correre a 4:30 in suddette pietose condizioni fisiche, anche se poi continuavo a correre, lui con pervicacia diabolica ed autolesionistica istigava di continuo a raggiungere quel tale amico davanti, che poi ci saremmo tranquillizzati.
Omettendo naturalmente il fatto che, conoscendo lui tutti i partecipanti, c'era sempre qualcuno da raggiungere nel corso di tutti i dieci chilometri della manifestazione!!!
La morale è che abbiamo finito con un tempo decoroso i dieci chilometri, non abbiamo ovviamente vinto un cazzo, ma ci siamo portati a casa lui atroci dolori alla schiena la mattina successiva, io l'orrido irrigidimento dei piedi che speravo sorpassato.
Insomma: "do mussi no i fa un cavàlo"!!!
Per questo dal 10 gennaio circa, quando la ricaduta si è manifestata in tutta la sua drammatica e silnziosa presenza mattutina, il riassunto è facile:
trazioni del piede, massaggi con pallina, ghiaccio, Oki, nuoto, nuoto, nuoto, onde d'urto focali, zo skei, nuoto nuoto... in loop!
Ah... anche se sono arrivato a percorrere 10/11.000 metri in vasca a settimana, sia mai che questo mi abbia portato qualche miglioramento!
La sola cosa che noto, è che nonostante i docciaschiuma e i profumi, emano sempre e solo un forte odore di cloro!