mercoledì 24 febbraio 2016

BICI CARPE DIEM

Allora, intanto colonna sonora..

Eh bhe... un po' di sole... previsioni di acqua per il fine settimana...
il combinato disposto si trasforma automaticamente in una pausa pranzo in bici!
Sono solo... la pausa pranzo è difficile da gestire in compagnia e l'unico che ogni tanto me ne faceva, il Capo, deve stare fermo per qualche giorno ancora, che ha qualche valvola da regolare...
Infilo la strada che dalla rotatoria Aliper va verso Beverare.
Il traffico è modesto e l'asfalto dignitoso.
Decido che per non annoiarmi bisogna fare un po' di lavori.
Così mi invento un allenamento con 5 ripartenze da fermo fino al secondo prima di morire.
Recupero fino a tornare a 130 battiti per minuto.
Poi mi faccio una sorta di progressione con 5 minuti a 140 battiti e 2 minuti a 155/160 con due pignoni in meno. Poi 4 minuti a 140 e 3 a 155, e così via, fino a restare a 155 fin che ne ho e alleggerire prima di fermarmi.
Ne sono usciti quasi 40 chilometri simpatici.
Le scarpe da bici della DHB devo dire che funziano egregiamente. Hanno la pianta larga e non sono lasche come avevo pensato.
Nel mentre che pedalo penso al fatto che solo una settimana fa parevo un invalido: solo piscina e 0 bici, 0 corsa.
Ora d'improvviso, riprendo ad allenarmi in bici e a piedi...
Forse che è sparito ogni fastidio???
Un cazzo! - è la risposta... i piedi la mattina sono ancora di balsa... e se non di balsa, almeno di cartone...
Del resto non è che è bastato un consulto medico per azzerare i sintomi.
Però ha un effetto placebo da paura!!!
Nel senso che con un po' di cautela faccio quel che mi sento con la tranquillità che se mi viene un male boia, ho qualcuno verso cui scagliare le mie ire.
Praticamente sembra quasi che ho pagato un dottore per sentirmi dire quel che volevo mi fosse detto.
Mha...

lunedì 22 febbraio 2016

Io nuoto con Walter

Dormito niente, ma alla mia nuotata del lunedi non rinuncio.
Miki the Iron non si vede, ma incontro all'ingresso super Walter. Come al solito passo dal bar a prenotare il rancio ed alla domanda per quando, rispondo: tra un'ora e mezza. Walter mi guarda e fa: va là che va bene anche tra un'ora! Quando hai nuotato 40 minuti cje altro devi fare?!
- 40? Ma.. - Mi dico - avrà tempi stretti... -
Entriamo in acqua e dopo un po' di riscaldamento mi fa: - Dai! Facciamo un 100 x 20 a 1.45...
Eh!?!?
Aspetto inutilmente la risposta: è già partito!
5 metri a vasca! Questo è il distacco che mi infligge l'arzillo Walter...
Un pesce!
Io mi sforzo di nuotare bene e di stare nei tempi e, incredibile, ci riesco...
Ma è un bell'impegno! Una distrazione, una virara fatta male, un cedimento dei gomiti, e i piedi davanti a me diventano ancor più piccoli, ancor più distanti.
In questo interminabile loop di vasche, in cui siamo riusciti a scacciare involontariamente due persone che avevano provato a convivere nella stessa nostra corsia, ha iniziato a ronzarmi in testa una vecchia canzone di Silvia Salemi
Canzone
Solo che al posto del testo originale, suonava più o meno così:
Quest'oggi in vasca con Walter che fretta che c'è!
Vieni pure a nuotare con Walter che annega anche te..
Se riesci a star dietro a Walter sei un campione anche te.....
Adesso faccio un sciopone che pezzo non c'èè...
A cosa non si pensa per fuggire il dolore...
Ecco perché per lui 40 minuti bastavano....

domenica 21 febbraio 2016

Ma quale fascite! Alzati e corri!

Centro medicina sportiva di Ferrara.
Dopo poca attesa vengo ricevuto dal dottore, alto e cordiale, che con interesse ascolta la mia storia, dalle probabili cause alle cure fallite, poi mi guarda l'appoggio dei piedi, che trova perfetto, intimandomi peraltro di non farmi mai mettere dei plantari sotto i piedi (non ci ho mai pensato!!!), per poi spedirmi sul lettino, dove scruta la struttura muscolare delle gambe.
Mi dice che ho una muscolatura importante per il mio peso... il che si è tradotto alle mie orecchie come: diobono hai due cosce come un cavallo da tiro, va ad arare i campi, non a correre!!
Infine infila i ditoni nella mie piante e strizza con energia i piedi, fino alla soglia del dolore.
La diagnosi è....... (rullata di tamburi...)....
Due, e dico due,
... Signore e signori,....
due minuscoli calliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Il mento mi è cascato per terra rimbalzandomi in testa, infatti ho avuto un attimo di smarrimento...
Ora, senza minimizzare, sono chiaramente irritato nei tessuti sottocutanei, e le piccole callositá, formatesi probabile per la mia tendenza a caricare l'avampiede esterno, contribuiscono a questo fastidio, ma fascite non ne ho, a quanto pare, chè altrimenti sarebbe ben più dolorosa.
E le ultime terapie fatte con onde urto sono state probabilmente superflue, se non dannose....
Certo il fastidio non sparirà solo perché l'ottimo Dott. Cellini ha escluso la fascite, ma il suo invito a prendere delle buone scarpe e andare a correre la sera stessa, è stato comunque ... una festa!
Pare che il problema potrebbe essere stimolato dal cattivo posizionamento delle tacchette sulle scarpe da bici,  dalla guida in mtb in particolare e dalle scarpe troppo strette.
Mentre tornavo a casa mi interrogavo sulla bontà della mia cautela, che da mesi mi porta a sospendere la corsa, anche senza dolori evidenti...
Immagino le grasse sghignazzate che si farà l'aguzzino alle mie spalle: con questa gli ho procurato settimane, mesi di prese per il culo...
Lui, che non ha mai perso occasione per dirmi di fregarmene e correre...
Ho concluso però che e rifarei  comunque tutto, perché in fondo la fascite mi è stata diagnosticata da ben due dottori  e non potevo certo rischiare.
Certo questa cosa di diagnosi così diverse lascia l'amaro in bocca...
Il dubbio che i medici di base deleghino troppo agli specialisti l'individuazione di patologie tutto sommato diffuse e che questi ultimi siano comunque troppo compromessi con le strutture di appartenenza per non diagnosticarti qualcosa che possono curarti coi propri macchinari diventa bello pesante....
Comunque..

Preso dall'euforia, mi son detto: già che sono in giro, tanto vale che ascolti il suggerimento del  Dottore e vada a parlare con Paolo Scalabrini, alias Dr PippoSport, istruttore di triathlon, atleta e resposabile del "presidio sanitario", come ho scherzosamente ribattezzato il suo negozio di articoli sportivi.
Me ne hanno già parlato in molti di Paolo e mi è parso giusto non sottovalutare a questo punto la bontà dei suoi consigli e delle scarpe con cui effettueró la mia riabilitazione.
Le Nike Zoom Elite sono troppo rigide e racing e le adidas Energy Boost troppo sbilanciate in avanti e non mi sono mai piaciute, ormai lo sanno anche i muri.
Paolo mi ha ascoltato con pazienza e mi ha subito dato un consiglio prezioso circa le tacchette da bici.
Poi avrebbe voluto vedere le mie scarpe da corsa senza vendermi nulla, ma ho insistito per provare qualche modello che a suo giudizio potesse fare al caso mio.
Mi ha messo ai piedi un paio di Brooks Ghost 8.
Come in una gara a eliminazione, la neutralità, la calzata e la propensione alla rullata di queste calzature hanno fatto fuori una alla volta tutte le concorrenti, New Balance, Nike Vomero, Asics Nimbus, anche più costose e una rapida prova sul tapis roulant ha confermato la scelta.
Mi sono decisamente dato del mona per aver affidato la scelta delle scarpe alle recensioni sparse in rete e non, per pochi euro di differenza, ad una persona del settore e alla prova sul campo.
Bisogna anche dire che non è facile trovarne di preparate....
O conoscerle...
Paolo ha già letto alcune mie considerazioni sulla corsa di avampiede e qui.... le nostre filosofie divergono leggermente... Lui sostiene che la tecnica migliore, soprattutto per noi triatleti, e per le lunghe distanze in generale, non sia la corsa di avampiede, ma la rullata, a suo dire meno dispendiosa.
Questo va contro tutto ciò che ho studiato e sperimentato in quest'ulimo anno in particolare e ammetto che il Dr Pippo non ha abbatuto proprio proprio tutte le mie convinzioni (esatto Paolo.... so un fià testòn, ma ne parleremo, ahahah!), ma inutile negare che dopo una vita passata a zampettare di calcagno su scarpe ultrammortizzate non è proprio agevole riappropriarci dei movimenti e della muscolatura necessari per praticare efficcacemente la corsa di avampiede, per cui può essere che dai miei sforzi in questo senso sia derivata la mia patologia e per cui ben venga, almeno per un po', la rullata.
Soprattutto se mi permetterà di superare il... PIEDE DI BALSA!!!!

Così il sabato mattina non ho perso tempo.
Ho cercato una posizione migliore per le tacchette e dopo un giro di 65 km in bici, che mi ha un po' provato, mi sono concesso una corsetta di poco più di 4 chilometri con le nuove scarpe, alla facciazza della fascite.
Mentre i miei piedini si scartocciavano, dopo oltre due ore di costrizione nelle scarpette da bici, ho iniziato ad apprezzare ammortizzazione, propensione alla rullata e comodità di questo nuovo acquisto.
Ero troppo legato e stanco e arrugginito per correre bene, ma posso già dire che la sensazione è stata buona.
La scarpa resta ben aderente al piede, non scappa un po' ovunque come l'Adidas, ma è comoda, non interferisce con le dita, che possono spalmarsi per bene contro la soletta ad ogni appoggio e spinta.
Il tallone arriva sul terreno in modo naturale, ma nel contempo ho percepito una buona capacità di assecondare eventualmente una corsa di avampiede.
Vedremo quando avrò reimparato a correre, ahaha!

giovedì 18 febbraio 2016

Fascite infinita... Fascite? Nuoto coi master

Aggiornamento condizione fisica: numero 2 allenamentei in bici da 30 km blandi e una passeggiata di 2,5 km con scarpe non tennis sono bastati a risollevare tutto il problema.
Se non fossi scemo come sono, la prenderei con filosofia e direi... pace: significa che devo stare buono buono per un bel po'.
Invece sono scemo e il mio unico neurone ha iniziato a elaborare una teoria.
Questa teoria è condivisa dall'Aguzzino Roccia,.
con questo ha detto tutto!
Siamo nel gotha della medicina invalidante!
Dovete sapere che per Roccia visite e terapie sono mere cure palliative, placebo che servono a tacitare la moglie preoccupata o la coscienza che ti chiede di far tutto quel che puoi per guarire. Ma il motto vero è: - Tanto non serve a un cazzo, continua a fare quel che devi fare che passa! To', butta dentro le scarpe una soltetta, giusto per precauzione! -
Ora dato che male, quello vero, non ne ho mai avuto, e che sta sensazione di piede di balsa sopravvive a qualsiasi fottutissimo fermo sport che mi sono autoinflitto dal 10 gennaio, penso mi si possa anche comprendere se rosico di brutto e schiumando rabbia, guardo i miei compagni fare la mezza di Verona e penso che ora basta! Riprendo a fare le mie cose e mi fermo solo quando sono costretto a usare le stampelle!
Prima di mandare a puttane completamente la stagione con questi propositi bellicosi e definitivi, tuttavia, mi concedo un ultimo tentativo, una visita dal un dottore che ha sistemato Mister Ironman Miki the Platinum, presso medicina dello sport a Ferrara.
Intanto oggi c'è sole e mi sa che tra poco inforco la bici...

Per il resto nuoto, tanto nuoto, con miglioramenti bho chi lo sa....
Ieri sera, causa lavoro, non ho goduto della compagnia ignorante dei miei compagni di squadra, ma mi sono allenato coi master.
Ecco: se potevo trovare un modo per devastarmi e deprimermi nello stesso tempo, non c'era sistema migliore!
Il più lento di loro va più forte di me.
Intanto genialata per l'inizio: pinne delfinate in apnea! Mi pareva di concorrere per un guinnes dei primati ad ogni vasca, e naturalmente, non ce l'ho fatta mai ad arrivare di là senza respirare almeno una volta!
Se poi dico che loro non fanno solo stile, ma ogni tanto anche rana e dorso, quando non delfino, sono contemplati nel loro allenamento, si capirà quanto i 30 x 25 dorso rana stile ai 30 mi abbia fatto rendere l'anima al signore.
Un fuorisoglia di 750 metri!
Poi spettacolo! 50 x 4 a 55 progressione 1-4: ora,... 1 sta per nuotato piano, ma chiudere ai 55 già di per sè non è proprio pianissimo per me, figurati abbassare costantemente il tempo nei 3 50 successivi!!
Però, per orgoglio o stupidità, ho tenuto il passo!
Ma ancora una volta mi sono sentito una pietra in mezzo ai pesci...



giovedì 4 febbraio 2016

Fascite: scomparsa sintomi e dubbi ripresa

Allora il problema è questo:
i sintomi mattutini ai piedi sono di fatto spariti.
Io ormai so che sotto la cenere, covano ancora le braci della fascite.
E temo di essere in quel momento in cui se togli la cenere da sopra, le braci riprendono ossigeno e si riaccendono.
Ho ripercorso le precedenti peripezie.
Avevo continuato ad allenarmi in bici anche col fastidio presente.
Ho iniziato mtb nelle stesse condizioni e mi sono fermato un attimo per palese peggioramento.
Poi ho ripreso sempre senza che il fastidio fosse del tutto sparito.
Nel frattempo è sparito e a distanza di 2 mesi da inizio terapie ho ripreso le prime corse coi piedi a posto.
Le uscite in mtb si sono intanto fatte più serie e la Bicerun corsa a "baletòn" hanno fatto il resto e in dicembre ho in breve dissipato i miglioramenti dei due mesi precedenti.

Ora...
Dopo un mese di fermo completo di bici e corsa e terapie e stiramenti come piovesse, sono di nuovo a domandarmi: come riprendo?
Quando riprendo?
Oggi c'è una magnifica giornata di sole e il primo pensiero è stato di inforcare al bici e farmi un trentinaio di chilometri sciolti.
Ho resistito.
Una breve passeggiata per il centro e sono di nuovo a pc: stasera qualche esercizioa  corpo libero ma niente di più...
Magari sabato proviamo a fare un po' di bici e vediamo se domenica la risposta è positiva...
Del resto da qualche parte bisogna pur cominciare....


Intanto mi sono munito di elastici per ravvivare un po' di tono muscolare.
Per essere un triatleta vero pare che occorra avere un corredo di minchiate che hanno tutti i triatleti veri.
E' una malattia ancora sconosciuta.....