mercoledì 29 aprile 2015

Nuoto, aerobica

Stasera noia che barba che noia!
12 remate in tre tempi più progressione
12 misti dorso rana stile a 45", 45", 35"
100 piano
20 x 50 a 1:10
100 piano

martedì 28 aprile 2015

Allenamento bici, 28 aprile, ripetute.

Stasera tabella: 20" Max +40" recupero × 6 +  8' di andatura in soglia recupero attivo.
Il tutto x 3 volte.
Eravamo io, il Baz e Nihola. 
Ci ha per lo più condotti il Baz che ha una gamba formidabile!
Infatti lui , al contrario del Nicola e del sottoscritto, inizia ad avere quella deformazione sui quadricipiti che pare siano dei pentacipiti !
Comunque la sessione ovviamente è stata intensa: per 18 volte il cuore si è provato a salutarci fuori dal petto come Alien dalla pancia di Sigourny Weaver!
Anche negli 8 minuti di recupero comunque non si è scherzato!
Ce li siamo spartiti da buoni fratelli 2 o 3 minuti ciascuno in testa, anche se tener dietro al Matteo era sempre dura.
Alla fine mi sono fatto 44 chilometrini di qualità !
Prossima volta si è progettato ripetute su e giù per Calaone, tanto per fare un po' di gamba!

Corsa, 27/04/2015

12 km con Capo, mentre chiacchieravamo del primo sprint da me effettuato e della bellezza di questo sport.
Come sempre negli ultimi 2/3 km Capo si è messo a carrere come un pazzo furioso, con il suo ineguagliabile stile, e mi è scappato avanti prima di un bel po', poi l'ho più o meno raggiungo, andando però oltre soglia.
Per me incredibile sentimi così bene dopo aver affrontato la prima gara, e permettermi il lusso di ulteriori 12 km in poco più di un'ora soli due giorni dopo.
Putroppo il fronte famigliare scricchiola ancora, Anna si lamenta del tempo che dedico allo sport, e io l'ascolto con lo sguardo dell'assetato a cui viene tolta l'acqua.....
https://connect.garmin.com/modern/activity/759230039

LIGERTRI LAGUNA SPRINT - 25-04-15 - LA MIA PRIMA GARA

Incredibile!!
Un "ragazzino di quarant'anni", senza alcuna esperienza agonistica alle spalle, si iscrive a triathlon giusto per allenarsi insieme ad altre persone, per motivarsi, e finisce che poco meno di 7 mesi dopo disputa la propria prima gara!!
Come triatleta sono nato settimìno, porco càn, ma non di certo prematuro!! Ahahh! Anzi, un po' stagionatello!!
Bhe, allora se dicono che gallina vecchia fa buon brodo, il sottoscritto galletto (lo so che il brodo al limite si fa col cappone, ma al cappone gli tagliano iiii.... Brrr!! Paura!!), il sottoscritto galletto, dicevo, il brodo lo ha trovato pronto!!
Ma andiamo con ordine.
Per quelle congiunture astrali per cui il Signore va in bagno e Madama Sfiga si siede al suo posto, la sera prima non viene organizzata una cena dei quarantenni del mio paesello natìo?!?!?
Visto che quarant'anni, per pura legge di probabilità, difficile arrivarci più di una volta, impossibile mancare!!
Così la mia gara è iniziata a tavola: ho esercitato tutto il mio self-control per non abbuffarmi di cibo e non ingollarmi litri di vino alla piacevole compagnia dei vecchi compagni di scuola e di vita!
Ed ho messo in campo tutta la mia arte diplomatica per andarmene anzitempo senza riceve accuse di cagacazzo menefreghista.

Ma ci sono riuscito, perchè la motivazione c'era!
Una volta infilato sotto le coperte, sul mio viso si sono riflessi ancora, per un'altra volta, i pixel luminosi del telefono, mentre leggevo la lista del materiale. Ho consumato lo schermo a forza di rileggerla.
A triathlon ci sono talmente tante "monade" (o minchiate, come usa chiamare mia moglie tutti i miei strumenti di divertimento) da portarsi appresso, che quando finisci di leggere la lista ti sei già scordato l'inizio!
Frazione nuoto: muta, vaselina, occhialini...
Frazione bici: bici (ma va??? eppure ho sentito di gente che ha dimenticato giusto quella.....), casco, occhiali... ec..., ecc....
Prendo sonno, inseguito da due borsoni e tre borracce.
Al mattino avevo appuntamento con due colleghi di rango: un mito del triathlon quale Leonardo, che ha portato questa disciplina a Rovigo e probabilmente ne è stato uno dei primi praticanti a livello italiano, e Daniele, conetaneo e absolute beginners come me, ma con un passato agonistico come runner.
Daniele si mostra abbastanza ansioso: al primo contatto mi propone di trovarci alle 7:15, chè la gara è solo alle 12:30 e non si sa mai (!), "potrebbe esserci una colonna pazzesca prima di Jesolo" ed è meglio partire per tempo.
Io non ho la confidenza necessaria per oppormi, ma un bestemmino, piccolino piccolino, sapendo della serata che mi aspettava, mi è sfuggito, mentre un timido "ok" mi scivolava di bocca.
Fortunatamente ci ha pensato Leonardo, forte della sua esperienza, a tranquillizzarci che anche le 8:00 erano un buon orario per partire per Jesolo.
Io, mi sono tranquillizzato, non invece Daniele, che alle 7:05, mentre io facevo training autogeno seduto sulla tazza del cesso, mi messaggia per dirmi che lui è prontissimo, e che possiamo arrivare quando vogliamo.
Rispondo che sto "spingendo" per arrivare puntualissimo...
Ingurgito la prima colazione, la stessa di tutti i giorni, giusto per non sbagliare, ma al doppio della velocità, acqua e limone che bisogna idratarsi, passo per casa a mo' Taz, il diavoletto della Tasmania, raccatto tutto quello che mi pare possa servire, oltre a quanto già preparato, e mi presento puntuale all'appuntamento.
Ci stipiamo per bene nel Voyager e inizia l'avventura!
Faccio conoscenza coi miei compagni di viaggio:
Leonardo: quando mi dice la sua età anagrafica, ho una attimo di mancamento. Mi avessero chiesto, avrei detto una cinquantina al massimo, non i 10 in più che ha confessato!
204 gare di triathlon disputate, vittorioso al winter tiriathlon lo scorso inverno, al campo gara salutava anche i vigili. Nel suo sangue i globuli rossi hanno lasciato il posto alle endorfine e si dice abbia gli attacchi look direttamente avvitati alle piante dei piedi! Una miniera di suggerimenti e di saggezza triatletica.
Daniele: straordinario barista volante, che ha superato prove molte più dure del triathlon che si apprestava a diputare con me. In auto ci ha raccontato le sue esperienze sportive che dalla corsa nel fango di Nurburgring lo hanno portato all'attraversamento dell'Italia in bici in onore di una persona a lui cara e a fini benefici. Sempre con il sorriso e con gli occhi che brillavano!
In un attimo ci siamo trovati sulla lenta strada che conduce a Cavallino Treporti.
Visto l'ampio anticipo, ci siamo soffermati con calma presso gli stand della consegna pacchi gara.

C'erano rivenditori di materiale agonistico per bici e per nuoto, appendici per bici, occhialini, mute,body. La generosa tenda del pronto soccorso (vade retro!!)
Intorno tutto un fermento di gente su bici professionali, con divise sociali, capienti borsoni e occhiali avvolgenti.
L'atmosfera era frizzante ma ancora rilassata.
Più in là numerose transenne delimitavano il parco chiuso della zona cambio.
Finalmente vedevo dal vivo quegli scheletri di ferro che presto si sarebbero animati di bici scintillanti, scarpe sgargianti e atleti nervosi e concentrati, avvolti nei loro body da gara e i numeri stampigliati su spalle e polpacci.


Le corsie di moquette colorata, gli archi gonfiabili che si innalzavano a dare corpo a questo palcoscenico dove avrei di lì a poco consumato la mia adrenalina e infine il tanto agognato traguardo, quello con su scritto "ARRIVO", quello sotto cui passare trasformando la smorfia dello sforzo in un ampio sorriso, alzando le braccia al cielo, anche se non si è arrivati primi, solo per la gioia di aver raggiunto i propri obiettivi!
Mentre andiamo a vedere lo specchio d'acqua dove nuoteremo,

facciamo caso ai numeri che ci sono stati assegnati: a Daniele il 118, a me il 113!! Che dire, a me la Polizia di Stato,  a lui il soccorso sanitario: in caso di difficoltà  ci sarebbe bastato comporre il numero che ci hanno tatuato sul braccio!!!
Leonardo si lamenta del fatto che non l'hanno messo nella nostra stessa batteria: voleva darci le canne a tutti capite?!?!?! Espresso proprio! Neanche in differita!!!
Non ha comunque pèrso il proprio aplomb e con la metodicità dello sportivo consumato va a sentire l'acqua, poi controlla per bene dove si entra e dove si esce, mi insegna che devo smontare dalla bici prima di quella riga là, che devo salirvi solo dopo questa riga qui, infine aspetta che i giudici espongano la temperatura rilevata e che la sezione di nuoto si tenga davvero. Tutte cose che io avrei bellamente ignorato, capra che non sono altro!!
Quando ci accorgiamo che manca solo un'ora all'apertura della zona cambio, ci precipitiamo alle auto. Io Daniele e Matteo....
Leonardo no, lui va a comprarsi con calma gli occhialini da nuoto, fa quattro chiacchiere con un commerciante vecchio amico, penso sia anche passato in bar a farsi un tresette, per poi raggiungerci con serafica tranquillità.
Si è appartato qualche secondo dietro al portiera del suo Voyager e ne è uscito poco dopo come Superman dalla cabina telefonica, intutato e bici pronta in mano.
Efficiente, non c'è che dire.
Io non riesco neppure a fare pipì con la stessa naturalezza!
Io, invece, finalmente abbandono il mio stato di cazzaro beota per calarmi nei  panni dello sportivo.
E non capisco più una cippa!!!
Mi rendo conto di avere una bici, un borsone e uno zaino di materiali assortiti e di non avere la minima idea di come organizzarli!!!
Mentre gli altri hanno già addosso il costumino col pannolone e la rosellina azzurra sulla tetta, io ho sparpugliato tutto per terra e pare che giochi al solitario con scarpe, asciugamano, caschetto e muta.
Matteo, il quarto moschettiere dell'allegra combriccola, superorganizzato, è venuto con camper e famiglia: si è raccolto in ritiro spirituale ed è uscito dal suo motorhome solo alla fine, come i grandi piloti, già vestiti di tutto punto. Qualcuno, probabilmente Uccio, deve avergli già preparato la bici sul cavalletto, così lui si è accucciato in fianco ad essa e per concentrarsi. Sicuro pensava ai suoi sfavillanti cerchi con le lame rotanti in carbonio, che quei fetentoni di giudici hanno messo fuori regolamento!! La moglie, entusiasta, manda la figlia a reggere l'ombrello.
Daniele armeggia intorno al manubrio per togliere le prolunghe, che per regolamento sono ammesse solo nella misura più corta. Poi con calma si prepara.

Io ritrovo per un attimo la lucidità di gonfiare le gomme e infilarmi a mia volta nel body, mentre mastico furiosamente una barretta energetica e tracanno acqua chè bisogna idratarsi, ma solo dopo aver fatto 5 chilometri per trovare un posto appartato per pisciare! Diobono! Ovunque le anziane stavano spazzando il marciapiede in cerca di triatleti col pisello in mano da randellare!!!!

Con la vescica vuota si ragiona meglio, ... se... tanto meglio che in netto ritardo sugli altri infilo tutto nel borsone e lascio giù solo le chiavi, e così, stracarico, mi faccio il giro d'ispezione del percorso bici.
- Sarà allenante!!! -  mi dico con poca convinzione.
Con fiero spirito d'indipendenza, decido di scimmiottare tutto quello che fa Leonardo, se non lo sa lui!!!: arrivo fin dove arriva lui, mi giro quando si gira lui, mi cambio quando si cambia lui.
Matteo e Daniele, invece, presi dall'entusiasmo, si fanno tutto il tragitto della bici quattro volte zaino in spalla e solo al sorgere delle prime piaghe al culo rientrano con la mistica notizia: è tutta dritta fino al giro di boa!
Intanto io mi sono sottoposto a marchiatura  e mi fermo in contemplazione della mia piazzola di sosta.
Ho appeso la bici, e fin lì tutto ok. Poi mi guardo intorno per scopiazzare gli altri, che Leonardo non era vicino.
Quando vedo che uno ha lasciato cuffia e occhiali sulle scarpe (la frazione nuoto inizia subito, e bisogna già avere addosso muta, cuffia, e occhiali!!), mi dico che è meglio che ragioni con la mia testa, altrimenti va a finire che copio anche la firma come il più triste degli scolari delle elementari!
Quindi guardo Daniele.
Daniele guarda me.
Insieme guardiamo uno in mezzo tra noi.
Gli sguardi sono eloquenti, abbiamo capito che in quel momento vigeva l'uguaglianza: non sapeva un cazzo nessuno!
Mancava solo il tenente Hartmann a ricordarcelo!
Quel che il collega sconosciuto ricorda a Daniele è invece che ha appeso la bici al contrario!!!
Risata generale e correzione di rotta!!
Ripassiamo dunque a voce alta tutti in coro le fasi delle transizioni come neanche il Padre Nostro il giorno della cresima.


Esco dalla zona cambio e una sorridente ragazza mi vuole marchiare un'altra volta una spalla con il logo dell'evento. Con più inchiostro addosso che saliva in bocca, me ne vado muggendo come un manzo dal recinto a mettermi la muta .
Il momento è catartico!
Individuo Leonardo che ha espropriato la tenda del pronto soccorso e la usa come spogliatoio improvvisato.
Ovviamente mi metto in fianco a lui e ne copio i movimenti.
Quando si infila la sportina nel piede per mettersi la muta, finalmente arriva il momento che tanto aspettavo, quello in cui capisco cos'era quella sensazione di aver dimenticato il cavatappi: mi sono dimenticato la sportina per infilare la muta!!!! Me lo aveva detto Michele cacchio!!!
Afferro il lensuolo di nylon che conteneva la muta, la ridimensiono a morsi nervosi e cospargo lei e me di liquido lubrificante appositamente studiato, ma mi accorgo che mi scappa da pisciare un'altra volta! Maledetta idratazione!! Mi aggiro con le mani sul pacco per tutto il parco giochi del centro di Cavallino Treporti in cerca di una siepe in cui accomodarmi, ma dovunque mi metta, mi raggiungono con sguardo inquietante una madre e una figlia apollaiate su una panchina che ha la posizione strategica di un bunker tedesco. Dove vado sono lì a guardarmi!
Me la tengo!!!
Intanto il liquido lubrificante è asciutto come il Sahara e infilo la benedetta muta a secco!

Il tempo stringe, ci chiamano per il briefing di inizio, le partenze sono programmate di lì a 15 minuti.
Camminiamo belli inguainati come lucide camere d'aria sull'asfalto assolato con i piedi scalzi mentre i pochi passanti ci guardano con espressioni che virano dallo stupore alla pietà cristiana in 5 secondi.
Il parapetto della laguna è gremito di gente.
La tensione ormai è accesa come il sole che ci sta cuocendo la zucca.
Capisco che c'è una boa di qua, due di là e che bisogna lasciarsele a destra. Come informazioni mi sembrano sufficienti!
Poi capirò anche in che direzione andare appena partito!!
Incontro un altro amico della Rodigium e contento di vederlo non riesco a dirgli altro se non che mi scappa da pisciare!
Sono disidratato e mi scappa da pisciare.
E tra 5 minuti parto per un'ora e venti di gara!! La mia prima gara!
Ma si può arrivare alla prima gara non pisciati?!?!?
Paolo mi guarda serafico e mi dice: - Ma non l'hai ancora fatta, io l'ho fatta cinque minuti fa!! -
Io gli guardo l'inguine e penso mi prenda per il culo.
Lui mi dice che non si vede nulla.
Io non mi piscio addosso alla mia prima gara!!! -  mi ostino a pensare!
Intanto chiamano la mia batteria e sul molo decido: - O me o lei!! - E via una bella, calda, appagante pisciata nella muta nuova col giudice che mi dice di muovermi, di saltare in acqua e Matteo che, euforico e in preda all'adrenalina, saltella sulla pozzanghera che mi lascio dietro come un bambino che gioca!
Sono bei momenti!
Via che salto nella Laguna del Cavallino: un vero brodo primordiale, altro che gallina vecchia!!! Una zuppa di pesce inaudita! Apro gli occhi sott'acqua e non vedo che pece!
L'acqua è a 18 gradi ma non mi accorgo di alcuna temperatura. Scelgo una posizione defilata nel gruppo e al fischio mi dimeno con l'eleganza di un cane la prima volta che lo butti a nuotare.
Mi tocco con alcuni colleghi che hanno il mio passo e per un po' continuiamo a infastidirci a vicenda.
Poi mi ricordo le parole del pazzo del Tanke:- O le dai o te le danno - e sportivamente opto per la prima soluzione, una gomitata di qua, una manata di là, mi faccio largo e mi prendo la mia posizione.
Sono affannato e vedo la prima boa ancora lontana.
L'acqua è torbida e puzzolente e non riesco a tenere la rotta.
Solo in quel momento, da quando ho iniziato questa splendida avventura sportiva, mi sono veramente chiesto: - Ma chi me lo fa fare?? - Ma soprattutto, ripensando all'iscrizione già effettuata per l'olimpico: - Ma a Sirmione, come cacchio faccio, che qui son già massacrato dopo 150 metri??? -
Tuttavia non c'è tempo per certi pensieri: il vero triatleta non si lamenta e va avanti.
Inizio a ragionare che sto nuotando malissimo, allora accendo nella mente la musica che un altro nuovo amico di triathlon, Simone il Bimba, ancora sconosciuto (miracoli della modernità) mi ha regalato il giorno precedente per incoraggiarmi
e al ritmo di questa colonna sonora mi lancio in una nuotata più lunga e sciolta.
Ascolto i miei battiti, cerco di non andare in affanno, ma al contempo di spingere più che posso.
Grazie Simone!!! Mitico!!
La muta mi sostiene e battere i piedi risulta difficile.
Le cose vanno meglio.
Il tanto temuto giro di boa lo faccio in solitudine, senza scontri.
Mi trovo da solo tra i più veloci e i più lenti. Tenere la rotta è la cosa più ardua perchè si vede veramente poco a filo d'acqua.
Ad un certo punto inizio a raspare il fondo con le mani! Ma che è?!?!
Sto andando a vongole??
Tra alghe,, sabbia e fondale basso, mi sposto di nuovo verso il centro del campo gara.
Da lì sono andato in discesa (se fa per dire!!) ho capito come funzionava il gioco e la nuotata è divenuta ben più redditizia.
Giro le due boe finali e un po' annaspando, con i giudici che mi incitano e mi chiamano senza che io  senta una parola, esco finalmente dalla palude e mi avvio verso la zona cambio.
Come suggerito dall'immarcescibile Leonardo, la muta me la tolgo prima della zona cambio per evitare di essere intralciato da altri o di rovinarla contro le biciclette.
Vado senza esitazioni al 113 e lì faccio il primo vero errore: scambio la mia zona cambio per una spa, mi asciugo i piedi e mi metto le calze, manca poco che mi faccio un idromazssaggio!
Perso 30 secondi per l'anima del....!! Quello!!
Poi una dello staff si mette a passeggiare leggiadra sulla mia via di uscita mentre arrivo zampettante in bilico sugli attacchi: ma vai, cara, vai a giocare a briscola sull'autostrada!!!!
Mi butto in bici con l'impeto arrembante di un pirata, rischio di caricarmi una ragazza che, anch'ella appena salita in sella, che oscillava di qua e di là in cerca dei pedali o per un improvviso calo di zuccheri, chi lo sa, e quindi alzo la testa e ..... mi ritrovo.... solo!
Davanti a me non c'è uno straccio di trenino, ma che trenino, manco un Lima con passaggio a  livello abbassato!
Nulla! Solo un lungo stradone deserto in cui mi sono lanciato a rompicollo.
All'improvviso passano ragazzi a velocità supersoniche e pur essendo io con somma soddisfazione a 37 all'ora, che per me è molto, anche col vento a favore, non riesco ad agganciarli.
Quando passa un altro trenino, mi attacco come un cozza e finalmente il mio cuore trova un po' di sollievo. Metto rapporti duri e vado.
Al giro di boa, in cui occorreva fare una inversione secca a U su una stradina di 4 metri, i locomotori ripartono come fionde e mi lasciano al palo come un ebete.
Un ebete, ma fuorisella però!
Chissà come sarebbe orgoglioso l'Enry!
Di nuovo solo, agguanto uno che poi mi si attacca dietro, controvento.
Subisco molto, la velocità cala, ma io spigo sui pedali con tutta la forza che ho.
Continuo a ripetermi: - Relax, don't do it, when you wont to go to it!!! - del Dj Bimba
Che poi mi chiedo, la melodia è gasante, ma la traduzione mi dice di rilassarmi e non farlo, quando voglio andarci, non devo farlo!!
Per fortuna non so l'inglese e mi pompo a bestia!!!
Mi cambio la posizione con il gregario un paio di volte, alla seconda andata lo tiro quasi sempre io, ma al secondo ritorno, non venendomi mai in aiuto con velocità sufficienti, me lo lascio dietro e proseguo solo.
Quando ormai mancano un paio di chilometri alla fine, mentre mi ciuccio un gel che da vera fighetta mi ero appeso alla cintola e mi ingollo qualche sorso di acqua, mi raggiunge un gruppetto di aerei tra cui Matteo, che si contende la testa sulla sua carboniosa cavalcatura.
Attimo di panico quando uno mi inchioda davanti, ma bisogno dire che quando sei concentrato i riflessi rispondono bene!!!!
Ciò nonostante l'ho mandato in mona lo stesso. Ma con eleganza, come mi insegna l'aguzzino!
Finisco la sessione di bici, mi infilo le scarpe e porto per la corsa.
Stranamente non sento le gambe legnose, anzi, mi avvio con fin troppa foga, ma una improvvisa pesantezza di stomaco mi preoccupa un po'.
Un ragazzo mi urla un incoraggiamento:- Vai, vai! Bravo!! - Non lo conosco ovviamente, ma quello che mi fa è un regalo grande, un premio che mi ripaga di tanti sforzi! un grido che mi riempie di consapevolezza sportiva!
Mi tengo inizialmente sui 4:50, poi calo a 4:40, e infine scendo a 4:30.
Non voglio risparmiarmi oggi, anche se il giorno dopo dovrò trascinarmi per casa su quattro zampe non impporta, devo dargli del gas!!
La pesantezza si affievolisce. Faccio fatica, ma sento che le gambe girano bene!
Rifiuto stoicamente l'acqua al ristoro e proseguo a buon passo.
Supero alcune persone e finalmente alzo gli occhi dalla strada e mi crogiolo per qualche momento nella bellezza poetica di quel paesaggio, fatto di canali e canneti e di cielo che senza soluzione di continuità si congiunge all'acqua in mille tonalità di azzurro, così simile in fondo alla poesia del mio Polesine.
Vedo Matteo davanti a me che, sempre superattrezzato per paura della cacarella fulminante si era infilato una maglietta sopra il body.
Corre svelto come sempre, ma non sono poi così disante...
No sono abbastanza distante!!! Se mi lancio in un inseguimento esco di soglia e mi imballo come il motore di un califfone ingolfato!
Va bene così, sciolto e consapevole!
Ecco là in fondo il traguardo.
Allungo il passo e finalmente, rapidamente, magicamente, passo sotto quell'ambita scritta e sono felice!!! Stanco, ma felice!

Cerco la stessa felicità negli occhi di Matteo, che ha già riconsegnato il chip, e di Daniele, che sopraggiunge di lì a poco, cosi come stringo la mano riconoscente a Leonardo, anch'egli intanto sopravvenuto.
Ci avviamo un po' spaesati verso i gazebi dell'organizzazione.
Io ho come due aghi infilati sotto le chiappe per lo sforzo e cammino come se mi avessero fatto una manipola lunga due giorni!

L'adrenalina è a mille e Daniele ed io, i novellini della situazione, non ci capacitiamo che sia già finita e l'obbiettivo raggiunto.
Ridiamo e ci scambiamo pacche sulle spalle!
Dopo, solo contentezza, curiosità per i tempi e i parziali, la frutta del buffet e l'incombenza di mettere via tutte le cose.
L'ambito pasta party e la premiazione si tenevano in un camping non esattamente vicino.
Quando alla sua entrata abbiamo visto enormi cartelli con su scritto "docce per atleti" abbiamo capito con incedibile intuito e tempestività a che caspita serviva il bellissimo braccialetto presente nel pacco gara e che avremmo potuto evitare di lavarci con fazzolettini umidificati seduti sul portellone dell'auto, ma ormai era fatta, avevamo addosso i nostri abiti civili su cui sfoggiavamo con orgoglio i segni della lotta, ovvero le righe del sale e del sudore sparse qua e là sulla faccia e sulle gambe e un inusitato olezzo da pesce marcio degno della migliore profumeria!
Così conciati, e per farci riconoscere del tutto, mentre gli altri aspettavano composti sui tavoli del self service l'apertura della pappatoria, grazie al gentilissimo e sempre organizzato Matteo, noi eravamo già a pane e salame e birra fresca a ricostituire le energie perdutte, con la soddisfazione stampata sul volto.

Oddio sul viso di Matteo in realtà c'era stampato anche qualcos'altro , ricordo di una piccola divergenza con un altro concorrente sul modo corretto di nuotare a stile, ma sono cose che succedono, se non ascolti il Tanke!
Per il resto, in generale, di meglio non si poteva chiedere.
Abbiamo atteso che Leonardo (e chi se no??) ritirasse l'ennesimo premio per essere giunto secondo di categoria,
ci siamo innamorati a tratti di alcuni culetti di marmo delle categorie femminili che salivano e scendevano del podio e alla fine siamo rientrati contenti e soddisfatti per l'intensa e indimenticabile giornata!!




venerdì 24 aprile 2015

CORSA PREGARA E PENSIERI VARI

Sabato ho la mia prima gara di triathlon.
Sabato le previsioni metereologiche danno brutto.
Tutto in regola!
Diversamente mi sarei preoccupato.
La pianificazione è zoppicante, so quasi tutto quello che devo preparare e so quasi quando prepararlo.
E' quel quasi che mi preoccupa!!!
Con un intenso lavoro di logistica in cui mi sono avvalso di tutte le potenti armi del mio smarphone, ho intersecato congiunture astrali e ho fatto in modo che tre loschi individui non altrimenti conosciuti non si dirigano verso la tonnara di Cavallino Trepoorti solitari e nervosi come schegge impazzite, ma si ritrovino tutti insieme in un capiente Voyager verso l'adrenalinica esperienza.
La tensione pregara verrà certamente stemperata dalle chiacchiere e dalla flatulenza mattutina!!

Organizzato il viaggio, non mi è rimasto che concedermi l'ultimo allenamento prima della gara.
Dal momento che nei miei programmi mi ero prefisso di non correre i giorni prima della gara,.... ho corso!
Le cose van così, noi siamo tutti blu, pesiamo su per giù.....
Perdono, na bolla d'aria mia ha attraversato il cervello....
Dicevo, mi sono messo le scarpe Adidas Energy Permaflex e mi sono dato a una 10 di scarico sotto soglia (non so se ho detto una cosa giusta, ma mi sa di tecnico e ce la piazzo!).
Del resto, ora che la soglia la conosco, dovevo pure provarla!!

Il risultato è stata una corsetta così composta:
-Quando caxxo si attacca sto gps?!?!?!
Ma perchè non si attacca sto gps??
Minchia, a cosa serve il gps se quando si attacca sono già di ritorno??
Ah.... il gps è partito!!
Riscaldamento...
Noia
5:35 al chilometro
Noia
Noia
150 bpm
Noia
Incrocio
Iniziamo
5 al km, mmmm buono!!
battiti? 160.... buono...
Noia
noia
Culo... niente di buono, supera...
Noia
5 al km, 160 bpm... tutto ok
noia
scaccolata
noia
altro culo!!! Buono questo! Cazzo gira! Se ne va!! Sfiga!
Noia
Giro di boa
Noia 164 bpm, sempre 5 al km, dai, va bene così!
Noia
Noia



A me correre per un'oretta da solo mi piace proprio un sacco!

Per fortuna quest'oggi, ormai a primavera inltrata, non ho sentito puzze ma solo il profumo dei tigli e altre piante rigogliose di germogli.
E siccome a 164 bpm riesco ancora a ragionare e culi da ammirare non se ne vedevano, la mia fervida immaginazione non ha potuto non esibirsi in onirici voli si Pindaro.
Mentre rientravano ho dunque immaginato di partire nella mia gara e per l'emozione tipica dell'esordiente,e quindi di sbagliare direzione e di ritrovarmi a sera a girare come un pirla intorno alla boa del porto, con la campana sulla sua cima che fa sdlen sdleng,  in stato di ipotermia acuta, mentre gli altri sono già al pasta party a sfondarsi di birra.

Oppure mi sono figurato la più cruenta delle battaglie al biro di boa, dove contro ogni mio istinto mi dimeno tirando pugnozzi di qua e di là,  per poi uscire dall' acqua con un occhio nero e un dente rotto, e nonostante questo continuare la mia gara stoicamente,  e concluderla, magari nei pressi di una fioriera senza neanche una coniglietta di playboy intorno. Sempre come un pirla quindi!
Intanto arrivo al nono chilometro passo in fianco al monumento ai caduti e vedo un operaio del comune che cancella "ai miei fratelli, caduti per la libertà, 1915~1918", una cosina più attuale, "ai miei immigrati, annegati per 4 onlus, 2014-2015".
Penso.... ah... come cambiano i tempi....!
Così riprendo fiato, decido che va bene così e passo a fare pipì sul portone di Mirko il Pazzo detto anche Tanke (?), nella speranza che mi parti culo per il giorno dopo.
Ho letto da qualche parte che ogni sportivo ha i suoi buoni gesti scaramantici prima della gara, e io ho deciso che prima di ogni competizione andrò a fare pipì sul portone di Mirko.
Se non funziona cambierò portone, anche se immagino che allora Mirko il Pazzo si indispettirà per la fiducia negata... Ma caro Tanke, le gare son le gare!!!


E anca inquò...




giovedì 23 aprile 2015

Nuoto 22 aprile e prova muta

Oggi nuotatina con le solite noiosissime 12 x 25 remate, seguite da
50 x 8 progressione 1-4;
100 nb
25 x 8 un po' complesse: 1 piano 1 forte, 2 piano 2 forti, 3 piano 3 forti, 4 x 25 progressione 1-4, e via di nuovo.
50 x 6 nuotate bene e lunghe.
Per me e Matteo, in vista della gara, progressioni invece di vasche forti.
Giovanni ha provato a mettersi davanti nelle progressioni, ma ha sbagliato i tempi e manteneva sempre la stessa velocità.
Così ho dovuto chiedergli di precederlo.
Mi sentivo tuttavia un po' fiacco per restare davanti, e mi sono pure preoccupato di stancarmi troppo in vista della gara di sabato, così successivamente mi sono messo alle spalle di Paolo e Nicola.
Mentre nuotavo mi chiedevo se psicologicamente costi di più fare un allenamento in tono minore e restare con il gusto amaro di non aver dato il massimo, o dare il massimo e poi preoccuparsi di essersi spremuti troppo.
Ho fatto spallucce e ho deciso che mi sono allenato bene negli ultimi mesi, non ho nulla da rimproverarmi rispetto ai miei obbiettivi e alle mie capacità, per cui valeva la pena non strapazzarsi troppo e arrivare fisicamente freschi alla data fatidica.
Così mi sono fatto una bella nuotata, tonica, senza devastarmi.
Ma la ciliegina è stata la prova muta!

La prova fatta a casa a secco è stata tremenda: provandola in piscina, con qualche consiglio e sfilandola da bagnata, speravo di far meglio:
Speravo...
In realtà mi sono improvvisamente trasformato nel fenomeno della serata: tutti a guardarmi e a dirmi la loro su come infilare, tirare, arrotolare, insacchettare....!
Volevo mettermi il lubrificante che mi hanno venduto con la muta, appositamente studiato per infilarsela, ma niente, son stato trattato da fighetta, chè la muta la si mette a secco!
Minnnnchia!
Mi sono rifatto una ceretta alle gambe che ora sono striato come una zebra!!
L'operazione è stata ancora più laboriosa che da solo, anche perchè sotto l'attenzione di quei mille occhi, i miei pori si sono aperti tutti contemporaneamente e, neanche il tempo di riporre l'asciugamano dopo essermi asciugato, ero già madido di sudore.
Insomma raga', io il lubrificante me lo devo dare, perchè c'ho la pelle ruvida vabbene??
La mia pelle attacca come la carta vetrata da 120 e il gel lubrificante st'altra volta me lo spalmo, con buona pace di tutti i veri omani!
Comunque alla fine, sotto lo sguardo vigile e curioso di Giova, che a un certo punto era tanto attento che ho temuto si infilasse nella muta con me dentro, con i consigli premurosi del buon Sandro che mi ha fatto accomodare sulla sua poltrona da coach, tra lo scetticismo di Carlo che non comprende che bisogno ci sia della muta con l'acqua a ben 16 gradi, sono riuscito a tirare su la lampo e mi sono gettato in acqua!
Figata!! Per me, che devo avere le ossa con dei tondini di piombo in mezzo, al punto che se mi getti in piscina senza nuotare, ti resto comodamente adagiato sul fondo a mo' anfora greca, è stata una sensazione nuova e fortissima sentire il corpo che se ne galleggiava allegramente!
Ho fatto un paio di vasche, poi ho simulato una corsettina slacciando la coppa, tirando giù la lampo e infine sfilandomi la muta.
Ho imparato a stare attento a lasciare le maniche per fuori mentre la si arrotola sui piedi, e a calpestarla un po' di qua e un po' di là per sfilare i piedi.
Ci vuole al contempo delicatezza e determinazione!
Domani una bella corsetta in soglia senza pretese e poi.. gara!
Non sono preoccupatissimo, ma un po' ci penso!
Alla fin fine, è come un nuovo battesimo!
Luca mi ha anche prestato i suoi occhialini, perchè, tutti mi dicono, in gara arrivano dei bei pugnazzi e meglio avere occhialini morbidi...
Ma pensa te!!

Notizia del giorno: Enry ha avvistato la mia soglia viaggiare su grafici interplanetari che descrivevano andamenti di minuti e bpm: pare che il numero magico, quello che divide il mio stato di ossigenazione da quello di acidosi muscolare, sia fissato ad un valore compreso tra i 167 e i 169.
Giocateli sulla ruota di Venezia e vincerete una soppressa!





mercoledì 22 aprile 2015

Spinning, soglia anaerobica e matrimonio

Approfittando della disponibilità di Bortolami, che oggi avrebbe dovuto calcolare la soglia anaerobica a Luca, anche Matteo, Paolo ed io avevamo chiesto di unirci.
La sfiga, tuttavia e come sempre, ci vede benissimo, così al lavoro vengo trattenuto mezz'ora in più,  giusto il tempo di fallare l'appuntamento delle 18!
Quattro santi ben piazzati e mi decido di andare a al Coni a farmela da me sta benedetta soglia, giusto per dare un argomento di sfottimento in meno a quelle scimmie dei miei colleghi!
Annunciata la mia intenzione, vengo invece abbindolato dall'aguzzino, che mi coopta nella sua palestra per una seduta di spinning.
Così in cambio di una sgroppata sul tapis roulant per calcolare la fantomatica soglia, ha aumentato la propria quotazione commerciale agli occhi della "parona" della Silver e nel contempo mi ha alleggerito di 10 euro. Ora..., io i due piccioni non li ho visti, ma la fava so dov'è !!!!
La sento!
La sindrome di Stoccolma, però, ormai è cronicizzata, e non posso che dire che l' aguzzino vale tutti gli euro che costa!
Innanzitutto mi ha adagiato sul tapis roulant solo dopo essersi accertato che si fosse sistemata accanto a me una giovane pulzella che mi schifasse adeguatamente mentre eseguivo la mia singolare prova!
Poi ha approntato per me, lei, lo strumento di tortura col volano da 18:  la spin-bike.
Ma andiamo con ordine!

Sul tapis il metodo era il seguente: partendo da 4 km orari, aumentare di un km/h ogni minuto fino ad almeno 14 minuti.
Ora, vi risparmio subito inutili sforzi neuronici: al quattordicesimo minuto si è a 17 km/h, il che vuol dire menare le gambe come alla Festa di San Firmino, e fare il rumore di Robocop alla corsa dei sacchi!
In ogni caso con compostezza ho ignorato le occhiate della ragazza di fianco, occhiate del tipo "ma che cazzo fa questo",  "ma che ti corri!! Non ti si fila lo stesso!", e infine "tutti uguali 'sti uomini, con le loro fisse di machismo!", frasi sentite io, con questi occhi! Di rimando ho pensato: - Ma allora cazzo mi guardi la fede, stronza! - e mi sono lanciato nella mia fantastica progressione con cui ho esplorato il fuorigiri del mio povero cuoricino, fermandomi giusto appena prima dell'infarto a 185 battiti minuto!
La cosa più difficile di tutte è stata pigiare col ditino il tasto "più" gli ultimi due o tre minuti, laddove tutti i miei tre neuroni erano impegnati a tenermi in equilibrio sul nastro impazzito!
Oddio, anche esaurire il quattordicesimo minuto non è stato proprio uno scherzo: tra la proprietaria della palestra con l'aria terrorizzata, non so se per paura che prendesse fuoco l'attrezzo o che mi stampassi sulla colonna a me retrostante come nel peggiore dei fail, e la ragazza di cui sopra che si è allontanata per non essere investita dalla nube tossica dei miei vapori, con i polmoni che tentavano di uscire ad ogni respiro e la mia immagine riflessa sullo specchio che offriva uno spettacolo raccapricciante.... sono stato bravo! Anche ill Garmin si è messo a strillare un fastidiosissimo "BIIIIPPP", più che per la gioia, credo per annunciare la mia fine imminente.
Ho centrato con un manrovescio il pulsante rosso dell'ALT e ho passato il successivo minuto ad aspirare ossigeno come un pesce saltato fuori dalla sua boccia: " a boca vèrta"!
Questo l'andamento del mio ritmo cardiaco
tapis roulant 14 min
la soglia è dunque a ........ bo, non ci capisco una mazza, forse mi sono fermato troppo presto...

Sottoporrò all'aguzzino il tracciato e attenderò fiducioso il responso: del resto lui di cuori infranti pare se ne intenda! (Ops!!!)

Ripresa coscienza, mi sono trasferito nella sala spinning, dove l'aguzzino aveva già iniziato la lezione, preciso, inflessibile, avvolto nella sua tutina da ciclista professionista ultrastrech ipersponsorizzata che lasciava intravedere la sua importante fisicità: il tutto per una sola, unica, intrombabile donna cagata (rif. Tanke) che si è arrischiata a partecipare alla lezione.
Quando si dice l'indole!!!
Lo strumento di tortura, allineato agli altri, erà là, sul suo tappetino antisdrucciolo, e quel giorno mi ha riservato una sorpresa: infatti se alla lezione di prova Enry da buon commerciale mi aveva dato un minimo di regolazioni alla spin-bike, stavolta che avevo pagato, giustamente ha detto:- So cazzi tuoi, devi imparare! -
Allora, per non perdere la verginità ad ogni fuorisella, ho passato i primi minuti a tirare leve e manopole e saltar su e giù dai pedali in modo che la sella fosse adeguatametne distante dai miei sfinteri.
Alla fine ho trovato un'accomodazione ed è iniziata l'avventura.
Con grande delusione ho dovuto constatare che la colonna sonora era la stessa della volta precedente, ma il peggio è stato che mentre la volta scors si è fatto Gavia, Stelvio e Mortirolo, stavolta al buon aguzzino è venuta in mente un'unica, grande, lunghissima salita. Di stampo Tibetano!
E poichè deve aver letto da qualche parte che sto termine fa figo, ce l'ha fatta fare tutta, costantemente, FUORISELLA!!
Ziobambino, ho sformato i ciclisti della Decathlon tanto mi ha fatto gonfiare i quadricipiti!
A metà seduta ho dovuto chiedere alla "parona" della palestra se fossero assicurati contro gli allagamenti, vista la quantità di sudore che spillavo per terra.
Na roba indecente!
Per fortuna la donna presente aveva occhi solo per le braccia possenti dell'istruttore!!
Pedala e pedala, dai! aumenta sto ritmo, sale la musica, incalza, spingi sui pedali, giunto in prossimità del Campo 3 dell'Everest, ero praticamente in un loop ciclistico, una catarsi in cui oscillavo da una parte e dall'altra a ritmo di pedalata con lo sguardo perso nel vuoto, abbracciato al catafalco di manubrio in un improponibile mix di posizione uno due e tre.
Naturalmente fuorisella!
E' stata un'esperienza bellissima, come solo i sintomi dell'annegamento ti possono dare!
Quando gli sherpa mi hanno staccato dalla spin-bike in modo che anch'io potessi fare un po' di stretching, sono tornato in me e sono sopravvissuto solo per una notizia che mi ha gettato nello sconforto.

L'aguzzino ha fatto un po' di ritardo all'inizio perchè è andato a provarsi il vestito da sposo.
Ora, salvo che vestito da sposo per lui non sia un modo come un altro per indicare un vestito elegante, il che potrebbe anche essere, visto che non riesco a immaginarmi Enry in giacca e cravatta, ciò significa che sta..... sta per.... sta per fare una CAZZATA COLOSSALE!!
Ora, come a volte capita nella vita, succede che le parti si invertano, e mentre su una sella che divarica le chiappe Enry è il professore e io il discente,  in quest'altro campo, non foss'altro che per i miei lunghissimi tre anni di prigionia, l'esperto in tema di matrimonio, tra i due, sono io!
Allora mi permetto una breve digressione paternalistica sulla stronzata che, caro amico, stai facendo!
E di cui, ricordatelo, ti renderai esattamente conto, come del resto tutti quegli esseri semplici, iponeuronici e facilmente impressionabili dalla figa che sono gli uomini, esattamente 10 secondi dopo aver apposto la tua firma sul maledetto registro del prete!
Davvero! Ti giuro!
Pochi secondi dopo aver firmato la tua condanna, come investito da una doccia fredda, ritroverai la tua lucidità e capirai dell'immane cazzata di cui ti sei reso protagonista.
In quel momento, ragazzo, a te che corri veloce e che fai interessantissime e dotte recensioni su scarpe che non comprerà mai nessuno, resterà un'unica estrema soluzione: ricordati le mie parole, strappa il librone con le firme dagli artigli del prete e corri verso la sagrestia (se ti fai la navata il padre di lei ti placcherà inesorabilmente), poi imbarcati per il Sudafrica, e sconta, da libero, l'esilio che ti sei cercato!
Ma tu sai perchè i luoghi comuni che tra poco ti elencherò in ordine sparso per farti rinsavire si chiamano luoghi comuni???
Perchè avvengono COMUNEMENTE!!!!!
Sono veri cazzo!! Come te lo devo dire!
Tipo che se ora la tua amabile ragazza te la fa un po' annusare, poi ti si concede con fervore, a volte risponde con affetto alle tue richieste, e spesso ogni momento è buono per "darghene", poi FINE!
Ormai sei catturato ragazzo! Non ha più bisogno di mostrarti il suo fiore proibito per irretirti, non ha più bisogno di abbassarsi al nostro ancestrale, bellissimo istinto di accoppiamento per farti suo! A quel punto sei già suo! Perciò armati di binocolo, perchè solo così potrai vederla di tanto in tanto!!!
I tuoi tentativi di approccio si trasformeranno in inenarrabili duelli tra te il suo mal di testa, tra il tuo pisello duro e il suo pigiama doppio strato di feltro antistupro.
Sì perchè mica penserai di rivedere stuzzicanti reggipetti in pizzo, sensuali slip fortemente imparentati coi tanga! No! Fine! The end! Majieta de lana e mudanda della nonna!
Prima di andare a letto dovrai farti un passaggio su you-porne!
Caro mio!!
E' difficile da credere, impietoso da dire, ma con le donne è come con le badanti rumene: fin che le tieni in nero, restano e fanno il loro onesto lavoro per paura che le denunci o ne prendi un'altra, appena le metti in regola, non fanno più un cazzo e ti piantano una bella causa del lavoro!
O tu, Enricus, cave mulierem!

E anche inquò.....!!


PS: Naturalmente quelle che dico sono solo cazzate, il matrimonio è una cosa bellissima e scrivo solo per farci grosse risate su fatti appresi per sentito dire dai comici di Zelig!

(Vedi Enry, certe postille, se ti fermi, non dovrai mai scriverle!! E già questo è un bel risultato!)


sabato 18 aprile 2015

Allenamento bici 5km+birra






ALLENAMENTO BICI 5KM+ 18/04
Allora, l'allenamento di oggi potrebbe essere rapidamente riassunto così: siamo partiti, abbiamo pedalato e siamo tornati!.
Tra il siamo partiti e il siamo tornati solo una carenza di ossigeno di tre orette buone e una velocità media devo dire imbarazzante!!
Robe di cui avevo sentito parlare da mio cuggino quand'ero piccolo!
Quasi 40 all'ora andata, 40 all'ora ritorno!
Il mattino, per una volta, ho fatto primo: davanti al Cristallo alle 8:15 c'ero solo io e le badanti rumene!
Pian piano, alla spicciolata, sono arrivati moltissimi ciclisti e per la prima volta mi sono sentito inadeguato, con 'abbigliamento invernale chè non avevo altro di pulito ( Scontate le battutacce. - Sei venuto col monclaire stamattina?? - ) e la mia biciclettina da pivello, ma chissene! E' bellina e per ora va! Certo difficile non farsi affascinare da certi mezzi!!
Appena partiti,  porca pupazza, mi scappa da pisciare!
Ho visto uno che si è tirato fuori l'aggeggio subito dopo il ponte e l'ho imitato.
Così facendo il mio riscaldamento è stato tirare come un cretino per recuperare il gruppo, che per fortuna si stava scaldando a velocità umana.
Presa la strada di Santa Maria d'Adige, tuttavia, la cosa è diventata seria, maldedettamente seria.
Tranquilli  operai, impiegati, professionisti hanno dimenticato il proprio nome e sono diventati tutti Pantani! Dopo ogni rotatoria la velocità aumentava, come ci fosse stato un volano invisibile a lanciare i ciclisti sul rettifilo successivo.
Dapo Vescovana è stato proprio il delirio più totale.
Non era più un allenamento, ma una gara, ma che dico, uno scannatoio!!
Tutti ingrifati a correr verso gli agognati Colli, pacemaker che volavano!
Roba da non credere!
Per fortuna a Este ci si è staccati dal gruppone e si è preso per Calaone, dove tra una battuta e l'altra sono riuscito ad ammirare i paesaggi ridenti dei Colli, illuminati da un pallido quanto insperato sole, in barba ad ogni previsione nefasta del giorno priecedente.
La contemplazione bucolica naturalmente è durata dai due ai tre millesimi di secondo: non appena Enri mi ha visto distratto, mi ha subito aizzato a raggiungere Mirco, che nel frattempo si era dato alla fuga, per dimostrare all'aguzzino la sua preparazione e buona volontà.
Ho raggiunto Mirco,evidente preda dell Sindrome di Stoccolma, e sbavando come un cavallo, ragliando come un somaro, ho finto rilassatezza una volta arrivato in cima, con la stoffa del bluffatore di professione!
Ci siamo fermati per un sorso d'acqua a Calaone, dove, ritrovando un minimo di capacità di intendere e volere, ci siamo accorti della maglietta sfoggiata dall'amico Raimondo, un esemplare unico di UC Mirano a strisce bianco nere che ha destanto l'invidia ti tutti al punto che al rientro si è precipitato a trovare una degna sostituta per non rovinarla in altre gite!
Un avolta ripartiti, l'escursione è stata subito interrotta da un rigonfiamento improvviso dello pneumatico anteriore di Alessandro, arrivato allo stadio terminale dopo 3500 km di agonia sotto le chiappe del suddetto, il quale pensava che "un copertone è per sempre", come i diamanti.
Ale e Massimo ci hanno ravanato dietro mezz'ora, senza tuttavia ottenere un risultato, se non di darci un pretesto per una chiacchierata sulla soluzione della politica rodigina.
Abbiamo concluso che ci piace a tutti la gnocca: della politica tutto sommato ci frega poco!
Una volta scesi a Monselice, Alessandro si è fermato dal gommarolo, mentre Enri ha avuto la brillante idea di portarci verso la rocca, su una stradina ciottolata in cui ho lasciato nell'ordine:
due otturazioni,
un ponte;
la mia gomma posteriore, che per fortuna ha retto fino a casa.
La provvidenza divina lo ha punito distruggendogli l'orologio da aguzzino.
Il protagonista assoluto del ritorno, invece, è stato Boffi, che ha evidentemente capito come funzionano le due appendici che si è incollato sul manubrio.
Oppure il tafano che lo ha punto era alle anfetamine, chi lo sa!
Fatto sta che superata Monselice si è messo a tirare come un dannato a 40 alll'ora circa.
Ci siamo tutti inchinati al suo altruismo e lo abbiamo lasciato scannarsi senza proferire parola.

Ho tirato anch'io un pochetto tra Monselice e Stanghella, sollecitato dal sempre attento aguzzino, che maltratta le sue vittime, ma non le lascia mai morire.
Ad un certo punto il mio sforzo è stato tanto che il cervello è andato in pappa ed ho sfiatato un caccolotto di lato, centrando il buon Mirco, che seguiva, e che così s'è ingrifato ancora di più e per il nervoso si è rilanciato in un altro sprint.
Forse voleva staccare la caccola col vento!!
Io, mortificato per avere vistosamente toppato, mi sono messo buono buono dietro e ho deciso che per il momento avevo dato...  
In ogni caso l'aspetto più misterioso è che ce l'ho fatta a tener botta fino alla fine!
Ma proprio fino alla fine fine, cioè fino al Boara's Bridge!! No, come le altre volte fino al semaforo di Stanghella, dove poi perdevo i sensi e arrivavo a forza d'inerzia!
Era tanta la mia gioia che ho visto bene di forare la ruota posteriore già compromessa davanti all'Aliper, così! Per fare un regalo a Zanirato!
Che ha pure recuperato la puntina seminata in mattinata lungo la statale, malignano i più scafati!!!
In ogni caso qualcosa devo aver sbagliato, dal momento che nonostante il graditissimo invito nel M5km+birra, non sono stato invitato alla birra...
Mi me toca solo i km!!!
E anca inquò....

venerdì 17 aprile 2015

Nuoto 17/04/15

Oggi Bortolami:scatenato!
Riscaldamento 300,
50 x 8, una NB e la seguente progressione ripartenza 60"
125 x 6 così composta: prime due 50 "a brocca" (mi hanno spiegato il significato: tirare a vita persa!) + 25 di scarico ripartenza a 60"
I 50 ci sono stati cronometrati: a parte le prime due, quando pensavo si sarebbero fatte solo quelle e ho fatto my personal best con 37,2, poi mi sono assestato tra i 42 e i 45, così così.
Poi 250 di scarico.



Test Nike Air Zoom Elite 7






Dopo l'allenamento di ieri e dopo aver finalmente ritrovato il piacere di spingere in pista, non posso non spendere due parole sul mio nuovissimo e azzeccatissimo acquisto.
Dopo la delusione delle Adidas Energy Boost che, lo ripeto, sono ottime scarpe, ma certamente inadatte alla pista e più indicate per corridori che utilizzano molto il tallone nella rullata, ritrovare, ancora accresciuto, il feeling che avevo con le precedenti e buone Nike Pegasus 28 è stato commovente.
Ero scettico: se sulla carta e dalle recensioni lette in giro, questa scarpa che spesso viene catalogata tra le A2 per la suola più rigida e meno protettiva delle classiche A3 e per il drop decisamente più contenuto, pareva perfetta per le mie esigenze, mi chiedevo se alla prova dei fatti non avrei rimediato un'altra delusione, accorgendomi, magari, di aver acquistato una scarpa troppo secca o poco ammortizzata per il mio modesto livello di preparazione.
Invece, al di là della calzata molto fasciante ma assolutamente confortevole, anche la risposta in movimento è stata all'altezza.
La configurazione anatomica della soletta è per me perfetta, mentre le Adidas mi davano meno appoggio plantare e il piede mi pareva sempre scentrato nella scarpa.
Il contenimento laterale perfetto.
Nelle ripetute veloci il piede restava al suo posto nella scarpa, e non tendeva a derivare verso l'esterno come prima, con le Energy Boost.
Ma quel che più mi ha convinto è l'appoggio.
Mentre prima faticavo molto a trovare l'appoggio dell'avampiede anche in assetto stabile, e quando lo trovavo poi mi sentivo poco accompagnato nella spinta, poco sostenuto, mentre spesso finivo per toccare prima con il tallone, sforzano inutilmente il ginocchio, ora  mi sono ritrovato ad atterrare direttamente sull'avampiede senza sforzo alcuno, e nella fase di spinta mi sentivo piacevolmente sospinto e invogliato a far "girare la gamba".
Se ne è accorto anche un amico, che notava come la gambata all'indietro fosse più alta del solito, come è giusto che sia.
Tutto ciò, conservando un discreto livello di ammortizzazione, anche se inferiore alle Adidas.
La qualità dei materiali e la realizzazione della scarpa non lasciano spazio a critiche.
Molto tecnologici e sofisticati i tiranti che passando sotto la tomaia e vanno ad afferrare gli occhielli dei lacci.
Leziosa la scritta sui "pirolini" dei lacci, "competitor", ad indicare l'indole sportiva della scarpa, così come il logo con due coltelli incrociati sulla linguetta, che per inciso è studiata per non scivolare da parte durante la corsa.
Solo la suola a prima vista lascia un po' delusi: sembra di materiale più economico e meno elaborata della Energy, ma la sua realizzazione prevede come da brevetti Nike il consueto sistema Air, con cuscinetti d'aria annegati al suo interno, e strati a densità differenziata.
Sembra anche più duratura dell'Adidas, per la profonda scolpitura che presenta, ma in realtà pare che si consumi in fretta.
Questo solo il tempo potrà dirmelo.
Ora, perciò, mi ritrovo come non avrei penasato ad inizio anno, ad avere una scarpa per il lunghi e gli allenamenti lenti su strada e una scarpa performante per le ripetute e le gare corte e medie.
Come quei "boni"!
Ahahah!

Campo Coni, piramide 5km+

Amici di Enry in attesa della foto ufficiale di Enry
Stasera una sorta di convention al campo Coni!
In mezzo ai soliti, un sacco di "veci" triatleti, nel senso di esperti, con special guest Enri Roccia, l'allenatore di spin bike e il corridore per eccellenza, trascinatore di molti pazzi sportmaniaci rodigini.
Quando ha fatto la sua entrata in campo, last but not last come si addice a una star, occhiali aerodinamici specchiati e completino xbionic da intimo senza nulla sopra, nessuno ha messo in discussione la sua leadership.
Lì ho colto l'estrema vicinanza tra motociclismo e running: in campo atletica come in autodromo la differenza tra quello buono e quello "bòn da gnente", o di "primo pelo" (come mi definirebbe Mirco per la mia ostinata cocciutaggine nel tenermelo, il mio pelo), la differenza, dicevo, la cogli al primo sguardo! Così come, al contrario del motociclista esperto, gomme consumate fino alla spalla e tuta professionale, il neofita motociclista ha gomme nuovissime e pulite e un abbigliamento inadeguato ed economico, altrettanto il runner esperto, come Enry, ha le scarpe frullate, suola liscia e alluce al vento, ma abbigliamento ipertecnico e performante, al limite del fetish,  mentre il corridore della domenica, quale il sottoscritto, ha scarpe ultimo modello intonse e maglietta della decathlon comprata per di più in saldo, traspirante come un sacchetto del rusco!
Ma a parte queste trascurabili note di costume, mentre tutti si domandavano se il pigiamino  xbionic fosse regolamentare o passibile di squalifica per manifesta impudicizia, e scherzavano allegramente sulle ragazzine dell'atletica che si erano fermate come le statue di Prato della Valle, abbagliate dalla ipertonica sua presenza, Enri l' aguzzino, insensibile, ha ricordato con garbata fermezza a tutti la tabella d'allenamento e dettato i tempi:
400, 600, 800, 1000, 800, 600 e 400, con recupero 2 da fermo.
Il tutto "a brocca", termine tecnico dall'etimo incerto e a me sconosciuto, ma bellissimo quasi quanto "fuorisella"!
La mia incompetenza terminologica nel linguaggio dell' atletica mi ha portato ad agire per emulazione facendo una cosa ovviamente stupida: individuare altri corridori di peso e dimensioni similari alle mie e stargli dietro. Come a dire che una Ford focus deve per forza star dietro a una Ferrari perché pesa circa uguale.
Infatti si sono subito messi a correre come non ci fosse un domani!
Davanti, quello che chiamo l'Espresso, insieme ad Andrea, Matteo e il Capo, arrembante e petto in fuori, prendono il largo.
Dietro incalza l'Aguzzino, poi, a qualche lunghezza, Cristian, il Pero, che però correva in solitaria, dissociato, pare per una irrisolta questione legata al suo prelievo forzoso del sabato mattino successivo da parte di ormai ex amici, ed io, già un po' perplesso dalla mia scelta.
Quando sul Garmin dopo i primii 200 metri ho visto 3:30/min, ho pensato: - Sì! E poi gli altri 4000 mt chi li fa? - Così mi son messo buono tra i 3:40 e i 3:50.
La strategia pare aver pagato perché alla fine non ho preso tantissimi metri da quelli buoni..., ma ancora in vita!
Al primo recupero, inspiegabilmente, nessuno scherzava più, tutti fissi a guardare i secondi che scorrevano inesorabili verso la successiva ripartenza.
L' aguzzino impassibile, coperto dai suoi oakley come un giocatore di poker, dava lo start e si lanciava nella corsia con mestiere.
Ad ogni ripartenza rubava 5/10 secondi di recupero come un giocatore di baseball ruba metri alla base, 10 preziosissimi secondi in cui i miei battiti con un po' di culo avrebbero potuto passare dal massimo al massimo meno qualcosa!

Me ne sono lamentato copiosamente, praticamente ho stracciato il cazzo a tutti co' sta cosa, rivelandomi ancora una volta un pivello.
Il triatleta non si lamenta mai!!! Soffre col sorriso e pensa all'allenamento successivo con stoica organizzazione!
Comunque, anche se con il radiatore in ebbollizione e i polmoni che soffiavano come due mantici, alla fine i 400 li ho corsi in 3:30, i 600 li ho corsi a passo 3:45, gli 800 a 3:57, i 1000 a 4:03!
PIRAMIDE, DATI GARMIN
Non mi posso lamentare dai!
Ad un certo punto sono riuscito a sopravanzare il Pero (non voglio sapere perché lo chiamino così,  mi vengono in mente solo brutte cose!), ma, lo sottolineo, solo perché era zavorrato da due orologi e uno smartphone appeso al braccio, ché ha detto che lavora per un call-center e stava finendo il poprio orario!
Gli sono girato largo per non turbare il suo isolamento eremitico.
Verso la fine, inspiegabilmente appaiato a Enry, che probabile si stava annoiando e finiva il turno come un operaio in catena, ricevo la provocazione di andare a prendere Capo, che ci precedeva di 50 Mt e che aveva un po' mollato.
Io glielo dico a Enri che non se po' ffa'! Intanto perché non so se ne ho, e poi perché, gli spiego, Capo è un un po' particolare: come mi vede s'incazza come un toro di fronte al mantello rosso! Non mi farà mai passare, a costo della vita!
Enri, impassibile, va e lo prende. Io mi tengo la riserva.
Al giro successivo, invece lo raggiungo a mia volta, il Capo, e per 10 metri mi metto pure davanti, ma come previsto, sento un paio di sbuffate, lui pesta gli zoccoli per terra e a lunghe e potenti falcate, oscillando vistosamente le braccia, il torso irrigidito nello sforzo, sprinta e mi toglie ancora una volta l'ebbrezza di una vittoria!
#Maiunagioia!
Ma sappi, Capo, che un giorno ti arriverò davanti! Magari perché ti blocca un crampo, o ti rallenta la gonorrea , ma quel gorno io sarò lì! E ti farò pipì su una gamba per tutta la polvere che mi hai fatto mangiare fino ad ora, e infine ti arriverò finalmente davanti! Ah ah!
Finisce dunque la piramide, i veci se ne tornano a casa ovviamente sempre correndo (mi è stato spiegato che al terzo anno di triathlon i mezzi a motore sono vietati e le chiavi confiscate della segreteria) e io e Matteo ci facciamo gli ultimi 2800 mt all'80%, e giusto per prevenire le indubbie conseguenze del pesante allenamento, mi informo subito su costi e benefici della fisio.
Intanto Gheller interviene nei nostri discorsi a gamba tesa e ci informa che ha proprio sbagliato allenamento, che se avesse capito che la piramide era una unica serie, e non la prima di 5 (!), avrebbe corso diversamente: - A Giova'! Che te volevi fa' na mezza maratona ... a brocca??!? E dajie! ;-)  )
Molto deluso dalla inaudita assenza di Mirco il Pazzo in cotale allenamento d'elite, mi consolo con le mie endorfine, perché anche oggi, alla fin fine, ghe n'emo dà!


mercoledì 15 aprile 2015

Nuoto 15 aprile 2015 e la panza

Stasera tabellina very interesting!
Soliti 25 x 12 remate
50 x 8 a 1:10 con mezza vasca veloce a rotazione (prima mezza prima vasca, seconda mezza seconda vasca, ecc)
200 x 5 con: 100 a 2:15 nb, 50 x 2 a 1:05 più veloci
100 scarico nb

Ci siamo alternati in testa io e il Capo.
Era una settimana che non nuotavo per via della mano e l'ho sentito un po' , ma tutto sommato i tempi erano decenti, sui 50" nei 50, sull'1:55 sui 100.
Mi sono beccato un cartellino giallo da Alessandro, che non ha gradito la licenza poetica che io e Capo ci siamo  presi nei tempi del 50x8, dove ripartivamo 1:05 invece che a 1:10.
Perdonaci Ale: siamo ragaaaaazzi!
Capo non deve aver ascoltato molto l'allenatore mercoledi scorso, visto che batteva i piedi che pareva na turboelica! !! Diobo' facevo fatica a respirare!
Gheller invece mi ha grattato i piedi come due forme di parmigiano! Giovanni cacchio!  Sta un fià più indrio Ostia!

A parte questo, stasera ho rotto col pazzo di Mirco: peggio della mia vicina! Mi ha chiesto quanto cazzo mangio per avere ancora la panza!!!!
Affronto!!!
La panza! Ma se son calato di ben 2,333333 periodico kg!!!!

Così ho preso due decisioni:

  1. Da oggi in poi non mi alleneró più per la gara ma per dimagrire cazzo! Mi farò venire degli addominali come Van Damme e li contrarró in segno di scherno ogni volta che i nostri occhi si incroceranno! 
  2. Da ora in poi tutte le volte che mi si metterá in scia in bici, tireró di quelle scoregge che gli si sfoltirá la barba!
La panza!!! Infingardo! Te fasso vedare mi la panza! ;-p 
Per fortuna che anca inquó the n'emo dà! 





martedì 14 aprile 2015

Allenamento con variazioni di frequenza

Allora: l'allenamento era così composto:

6 ripetizioni da 8 minuti ciascuno in cui con 50 davanti e 11 dietro (o 12??? non so, devo contarli!!!) , si passava al rapporto più agile successivo dopo ogni minuto.

Il ritmo cardiaco scelto per la partenza è stato di circa 150 bpm

Questi i dati del garmin:

Garmin Connect

Praticamente il primo minuto iniziava fighissimo, con le gambe che si gonfiavano come copertoni e la velocità che saliva, bella lei! I numeretti sul computerino della Lidl salivano dispensatori di orgoglio: 28, 30, 32, 33, 33 e 4, 33 e 6, 33 e 8, 34! Dai cazzo! senti come va!!! 34 e 1, 34 e 2, 34 e 2, 34 e 2, 34 e 1

Nooooo! Diobono! Scende sta stronza!!! Senti che fadiga!!! Ma quando finisce sto schifo di minuto!

34 e niente, 34 e un cazzo, 33 e 8...

Madòòò!!! Cala ancora! Arf!!

Un minuto!

Vai che cambio!!

Click!

ARFF, ARFFF! Me pare uguale a prima!!

Quanto devo andare avanti???

Altre 6 cambiate?!?!? Per 6 volte!!

Sssssì! Ce la posso fare!

...spetta che calo un po' la cresta va... va bene anche 33 all'ora!

E' stata un'oretta di puro godimento e agonia!

Autoinflitta per di più!

Non c'era neppure l'aguzzino Enry a sferzarmi l'ego con la sua prestanza e il suo gentile incalzare!

C'era però il Capo, che caro lui, ne ha sempre qualcosina più di me sto 'nfame!

Solo con la moltiplica dietro più agile lo domavo un po', ma solo perchè dice che non si trova...

Comunque la sinfonia del "un minuto: cambio!" dopo 40 volte (e 40 minuti, lo preciso) è finita, tra una bestemmia e una esclamazione di stupore per il piacevolissimo panorama.

Infatti anche dal semplice argine di un Adige qualsiasi si godono splendide viste, allorchè in direzione Colli, dopo Lusia, i campi lasciano il posto a frutteti fioriti di bianco e, di tanto in tanto, sgargianti macchie gialle di campi di colza, il tutto a far da palco a dei Colli velati di una leggera foschia sotto un cielo azzurro.

Anche i triatleti, madidi di sudore, con i moscerini appiccicati alla faccia e  gli occhiali da cattivi, hanno i loro buoni momenti di poesia!!!

Soprattutto quando cercano una scusa qualsiasi per distendere la schiena e riprendere fiato!

Mentre termino la sequenza e mi appropinquo alle quattro volatine finali, mi chiedo se il mitico Mirco, che la sera andrà a scalarsi tutti i "passi" dei Colli Euganei appena uscito dal lavoro, che per meno non accende neanche l'orologio, gradirebbe un allenamento come il mio.... Ho il sospetto che il suo concetto del - Dai dai bisogna darghene!! - mal si sposi con le ripetute ed i recuperi....

Ma bando alle ciancie! Arriva perentoria la voce del Capo che all'idea di darmi paga nelle volate non sta più nei ciclisti!

Meno cinque, quattro, tre.... via al max!

Ancora l'ebbrezza della velocità che sale, ancora la fatica che sopraggiunge per mantenerla, ancora il sollievo per i meritati minuti di recupero!

In breve siamo di nuovo a Boara, e un sorriso sottolinea il motto: - E anca inquò... ghe n'emo dà! -








Allenamento 12 km al 80% - 130415

Calcolo teorico:
mia soglia anaerobica 176
80% = 140
Questo era quello che dovevo rispettare.
In pratica pare di andare troppo piano a 140 battiti, allora mi sono assestato sui 5:30 circa per 150 battiti, che dunque rappresenterebbe il l'87 %
Poi vado sul sito garmin e mi calcola un 83%
.... booo!
Comunque buon allenamento!
Sempre un lieve dolorino sopra il ginocchio destro, sulla sinistra della rotula...
Oggi (giorno dopo) tutto ok.
DATI GARMIN

domenica 12 aprile 2015

Combinata bici corsa 11 aprile 15

Ieri niente piscina mannaggia! Lavoro e ferita mi hanno tenuto all'asciutto e la sacca, pur pronta,  è rimasta vicino alla scrivania.
In studio, appunto!
Così stamattina scopro che c'è un fresco birichino e mi tocca tornare nuovamente in centro, vestito come solo i ciclisti possono, affidare la bici alla barista che manco mi riconosce e salire a prendere ancora il crono, i manicotti e la fascia cardio!
Uff!
Meditando sul fatto che la barista trovava che la mia Botecchia stesse molto bene pandant con il suo plateatico, parcheggiata tra le sedie di ferro bianche (!), sono arrivato al Cristallo e ho scoperto che "il gruppone" era già partito.
Miii, peggio di un treno svizzero!
Un direttissimo Rovigo Este del sabato mattina!
Il mio orologio segna le 8:32, e dei ciclisti non c'era neanche la puzza! Maledetti! E maledetto me, che mi lascio il materiale in studio!
Così ho pedalato a 120 battute al minuto verso Boara, attapirato all' idea di farmela tutta in solitaria, ma il buonumore mi è tornato appena ho scorto dei prodi in divisa nero-blu che attendevano a Boara!
Carissimi colleghi!!!! Quanto mi piacete voi e soprattutto la vostra scia!!!! Marco, aggressivissimo con gli occhiali ciclistici, il Nicola con la sua Olimpya dai rapporti segreti e i calzini candidi compressivi, Massimo con una Wilier molto "fascion" (a me le Wilier mi garbano assai!) e la divisa da "vecio", e infine Matteo, con una bici futuristica dai raggi a lama in carbonio.
Quando ho visto quei cerchi ho avuto un piccolo coitus, interruptus solo perché dovevo tenere il passo!
Questa comitiva ha poi raccolto per strada quello che, non vorrei sbagliarmi, voleva vendermi il Garmin da bici, ma non si è più fatto vivo.
Così ci siamo un po' alternati alla testa a medie molto più blande rispetto al gruppone, ma comunque dignitose: tra i 32 e i 34 km/h
Ho anche tirato io per un buon pezzo, perché mi son messo in testa che devo far gamba e se sto sempre dietro .... mi tengo la panza... vabbhè... rima pietosa con licenza poetica ..!
In ogni caso ho provato a spingere e poco prima di Este, per non essere da meno del gruppone, ci abbiamo piantato la volatina a 40 all'ora. Passando Matteo gli ho urlato: - Dai, al massimo del cardio! -
Zio Rumeno!! E' finita che Matteo c'ha il cardio più meglio del mio e dopo un po' mi ha dato la polvere!!!
Qui ci siamo un po' sgranati: alcuni hanno ripreso la bici da poco e devono rifarsi un po' di base.
Ad Este ci siamo ricompattati, Matteo ha preso la testa del gruppo e ci ha condotti a una bella media verso Baone, superato il quale, appena ho visto un accenno di discesa, mi sono illuminato d'immenso e ho spinto più che potevo fino all'incrocio per Arquà Petrarca!

Oh, non so che dire, io quando vedo le discese sbrocco!!
Non vedo l'ora di piantare il rapporto più duro e spingere fin che ho gamba per poi leggere sul contachilometri velocità da motorino truccato.
Esattamente come un bocia!!! Me manca solo la carta da briscola attaccata con la molletta per far più rumore!!
Dopo l'incrocio ci ricompattiamo di nuovo e io mi metto più tranquillo a 32, con la deliberata intenzione di tenere un rapporto duretto per allenare la forza, visto che non abbiamo fatto salite degne di tal nome.
Neanche il tempo di stabilizzarmi, che mi sopravanza una locomotiva vecchio modello: un signore con un'elegante bici d'alto rango, montata col 52 davanti, un baffo folto sotto gli occhiali sportivi e una divisa scura, sobria.
Aveva una gamba tanto massiccia da sembrare fin deformata! MI dico che per me quello lì ha due muscoli, uno sopra l'altro!!!
Butto l'occhio sulla mia gamba e mi pare fin triste, altro chè un prosciutto come dice mia moglie!
Tiene un rapporto molto duro eppure va come un treno. Mi accodo.
Oscilliamo tra i 36 e i 34.
Nicola mi si accoda e mi avverte: - Non pensare di seguirlo, non ci pensare proprio!! -
Io invece, ignorando il motivo dell'avvertimento, mi son detto, memore di precedenti esperienze: - Col cacchio che non mi attacco!!! Dove lo becco un altro locomotore così!! Al limite lo perdo!! -
Invece gli sono stato dietro.
Nicola mi ha poi spiegato che quello era il padre di Matteo, esperto ciclista, e che se si fosse messo a tirare davvero, non ce ne sarebbe stato per nessuno!
Ho guardato la potenza di quel signore e pensato che "da grande" spero di poter fare come lui: bastonare i "ragazzetti" di quarant'anni in giro per i Colli!!
Senza baffo però!
Matteo ha messo una moltiplica leggera e seguiva il padre con una frequenza altissima, Nicola ignoro quale dei suoi tremila rapporti abbia ingranato, mentre io viaggiavo sul duro, come da propositi.
Rientrare a Rovigo è stata una sciocchezza, e mi sono permesso di accompagnare Matteo verso Santa Maria d'Adige per altri cinque chilometri, solo per il gusto di vedere il barluccicore del sole sui suoi orgasmici  e carboniosi cerchi a lama!
COMBINATA, SESSIONE BICI, DATI GARMIN
Rientro dunque a casa e, inconsapevole, ripongo la bici e infilo le scarpe da corsa. Ciuccio un po' d'acqua e sfilo manicotti e gilet: si parte!
Quanto faccio?
Dai, vedo strada facendo. Almeno sei chilometri! Non esageriamo!
Mi manca lo spirito motivazionale del pazzo di Mirco!
Lui se ne è andato per una 110 chilometri in solitaria, per poi buttarsi a correre chissà quanti mila chilometri a piedi.
Fosse stato lì, mi avrebbe detto: - Dai! Bisogna darghene!!! Ma che 6 chilometri!!! Per manco de dièse non me pulisso gnanca ji ociài!! -
Intraprendo la via per San Sisto con determinazione, mentre le gambe mi si annodano legnose sotto il culo e pare non vogliano proprio distendersi.
Ad ogni passo mi sembra di ricadere pesantemente su me stesso e riportare la coscia davanti a me è di un impegno tragico!
Dopo un chilometro le cose si fanno più facili, la corsa più sciolta, i battiti regolari si assestano su 160 e vedo con piacere che riesco a tenere agevolmente i 5 al km, che non è malaccio per me!
Qualche podista della domenica mi guarda avvolto nella tutina da ciclista (cinesata da 30 euri con bandiere dell'Italia ovunque, chissà che figura da esaltato!!!) col culo gonfio per l'imbottitura, domandandosi giustamente chi me lo fa fare.
Io imperterrito macino metri. Pare assurdo ora, ma quando inizi ad abituarti a distanze oltre i 10 km, 6 non sembrano più molti.
Al giro di boa inizio ad avvertire un po' di stanchezza.
Allenarsi in solitaria è davvero più dura!!! Le gambe sono pesanti, per fortuna non avverto sintomi di imminenti crampi, ma mi domando con insistenza come cavolo ho fatto l'altra volta a fare 12 chilometri con Mirco!!! Ero drogato! D'orgoglio probabilmente!!
A coloro che pensano che correre in solitaria sia noioso, comunque, devo dare una clamorosa smentita, perchè devono sapere che la corsa, soprattutto dopo 60 chilometri di bici, riserva incredibili emozioni!!
Mentre correvo mi sono accorto di aver sceso parecchi gradini della scala evolutiva. Non poteva che essere così!!!
Infatti la mia memoria Ram si è accorciata fino a comprendere non più di 10 secondi dall'ultimo avvenimento; i miei sensi si sono acuiti in modo evidente, soprattutto il mio naso ha iniziato a sentire tutti gli odori che questa giornata di risveglio primaverile poteva offrire; soprattutto le puzze! Odore di legna marcita tagliata da poco, odore di acqua stagnante dal vicino Adigetto, odore di pipì di cane e di gatto!
Ma di fiori in sta cazzo di ciclabile non ce ne sono???!?! #maiunagioia, direbbe qualcuno!
Al quarto chilometro ho iniziato a enumerare tutti i santi in ordine alfabetico e a dar loro eleganti nomignoli.
Al quinto grugnivo come una bestia da soma!
Emettevo rumori molesti che i passanti ascoltavano non esattamente deliziati da questo.
Ho deciso che era meglio mollare un po', 5 chilometri erano sufficienti, l'ultimo potevo rallentare e tenermi la mia vita, e così sono arrivato a casa.
Distrutto e contento.
COMBINATA, SESSIONE CORSA, DATI GARMIN
La chicca me l'ha riservata la mia vicina di casa che dal balcone, vedendomi sudato e ansimante, mi chiede: - Affaticato? Si vede che non è ben allenato!!!!
Aaaaaaa posto! Dopo questa sentenza, 'ndemo a farse na doccia!!!
E anca inquò...


venerdì 10 aprile 2015

Allenamento CONI 09/04/15 - ripetute

Ieri ripetute.
Mirco mi aveva proposto un simpatico allenamento con 40 di bici e 3000 di medio più 2000 di ripetute più 3000 di medio, ma la ferita sulla mano per ora mi impdisce di mettermi in bici...
Per cui ... campo coni e allenamento da tabelle.
Ieri era un po' stanco, ma nonostante questo, con impegno, ho un po' migliorato i tempi del precedente allenamento, identico.
La corsa veloce mi piace una sacco e mi da molta soddisfazione: spero che le mie protusioni non protestino.
Quel che non va sono invece le scarpe.
Non so se sia perchè troppo grandi (forse avendo una tomaia tanto elastica, andavano acquistate di una taglia in meno anche se le dita toccabano anterioremente la tomaia stessa, o perchè semplicemente è una scarpa inadatta alla pista, ho concluso che mi ci trovo male.
Il piede si muove al loro interno, non viene contenuto nella spinta laterale in curva e ha un tallone troppo importante.
Sto meditando di tornare sulle nike e tenere queste per la strada, o venderle, se qualcuno le volesse.
RIPETUTE 400 E 3000 RITMO GARA - DATI GARMIN
A volte mi dico di fare un bilancio del mio allenamento, ma non è facile, dovrei analizzare con calma le tabelle dei primi allenamenti.
A naso comunque i miglioramenti ci sono stati e per fortuna per ora senza infiammazioni particolari, a parte un leggero dolorino a un ginocchio.
Fisicamente sono dimagrito di circa 3 kg da quando ho iniziato.
Reggo meglio 6 allenamenti a settimana.
Ho l'impressione che d'ora in poi dovrei iniziare a curare meglio l'alimentazione, per non scompensare il fisico, ma non è facile.


mercoledì 8 aprile 2015

Nuoto, 8 aprile 15

Stasera un po' in ritardo....
L'allenamento è stato robusto, ma non estremo:
12 remate con quarta, ottava e dodicesima a stile in progressione.
75 x 6 con il primi 25, i secondi 25 e i terzi 25 forte, gli altri nuotati bene.
100 recupero attivo
4 serie in progressione 1 - 4 così composte:
I serie piano, II media, III allegra, IV forte,
ogni serie così composta: 100 in 2:15, 75 in 1:45, 50 in 1:15, 25 in 45.
Stefano, l'allenatore, mi ha rimproverato di battere troppo le gambe, dice che si brucia troppo ossigeno e il triatleta deve abituarsi a risparmiarsele un po' per le altre discipline.
Mi son dovuto appiccicare un mega cerottone adesivo alla mano che mi sono "sbregato" a Pasquetta,
 ma come immaginavo non ha tenuto per tutto l'allenamento.
In spogliatoio si programma il sabato.
La combinata ci starebbe, sgroppatona in bici e un'ora di piscina.
Devo anche decidermi a provare la muta....