mercoledì 9 maggio 2018

L'allenamento basato sul cardio è superato?

Intanto colonna sonora per questo rientro nel blog dopo lungo tempo
Rimando il lungo riepilogo dell'anno sportivo intercorso dall'ultima bloggata, e con più fatica rimando pure la descrizione della bella gara di Caldaro, con grande sollievo per le natiche dei miei appassionati lettori che potranno sopportare la pressione della ciambella del water per il tempo strettamente necessario alla lettura di quanto sotto.
Sto preparando un triathlon medio, che svolgerò (scongiuri) il mese prossimo e mi sono ovviamente e disciplinatamente rivolto al mio coach Stefano Bortolami, detto Robobort, #dapaloapalo per gli amici stretti.

Così ieri sera l'allenamento in bici consisteva in una banalissima andata e ritorno da Calaone, con l'imperativo di stare almeno 10 minuti al medio.
Per i non addetti, cosa significa medio? Al telefono con Bort, che ha ceduto alle mie richieste di indicazioni del tutto sommarie, viste le scarse pretese e aspettative agonistiche del sottoscritto, abbiamo individuato il medio con la seguente rigorosa formula scientifica:
Bort:- a quanti battiti vai al massimo in bici? -
Io: -162, ... 165 battiti -
Bort:- Bon, no sta superare i 155 -
Forte di questo indiscutibile riferimento, così ho fatto: riscaldmento 10 km, 10 minuti a 155 battitti medi, riposo in scia, altri 10 minuti a 155.
Al di là dello scherzo, propongo una pagina del buonn Dr Albanesi a proposito del fondo medio, che con riferimento al battito cardiaco vale anche per il ciclismo, nella consapevolezza che le soglie per il ciclismo sono mediamente più basse di quelle per la corsa https://www.albanesi.it/corsa/medio.htm,  ed un articolo più specifico per il ciclismo, trovato in fretta, lo dico, dove c'è anche una tabellina per calcolare approssimativamente le andature https://allenamentonelciclismo.wordpress.com/allenamento/i-range-di-allenamento/
Al rientro mi ripropongo per la stessa sessione, ma un giovane e talentuoso compagno di squadra, Giorgio detto Clint Eastwood per il suo carattere aperto, sorridente e incline al dialogo, o anche Magrebino, per la barba irsuta che gli cinge le guance fino quasi a toccarsi sulla nuca, che spesso sfoggia con orgoglio,
mi si affianca e scuote la testa e mi fa:- Mah... - facendo il verso a una mia battuta ad un suo allenamento di qualche giorno prima..
- Che c'è Clint (ieri aveva la barba corta)?!?  - gli sparo
E lui:- per me vai troppo forte! -
E io: - sono a 155 bbm, come mi ha detto il Bort! -
Lui:- ma ancora a guardare i battiti?!?!? E' superato! Devi vedere i watt! -
Io di rimando: - non ce l'ho il misuratore di watt Gio', costa un botto e io comunque arrivo merdesimo -
- Non importa - mi dice - allora dovresti guardare velocità e tempo! Una gara mica la fai col battito! -
- Ok Giorgio, ma come fai su strada? Tra vento, salita, discesa, scia, come fai? -
- Bhe, a sesazione! Ormai dovresti conoscerti! -
Non mi ha convinto. Abbiamo animatamente discusso per gli ultimi 15 chilometri sull'argomento, senza venire a capo di nulla.
Giorgio si è anche quasi offeso per il fatto che non gli credessi e che non capissi.
Per quanto mi riguarda, tuttavia, per quanto lui effettivamente abbia ottenuto ottimi risultati da quando lo seguo, le teorie sui metodi di allenamento devono avere una base scientifica e una buona sperimentazione, non mi è mai piaciuto andare sulla fiducia, e nella nostra discussione, non mi ha portato argomenti persuasivi che mi convincessero.
Ora, come spesso accade, le forti divergenze nascono da parziali fraintendimenti e da carenze comunicative.
Nella fattispecie, Giorgio è un ottimo atleta ma, mi sa, uno scarso comuinicatore. Forse per la giovane età, tende a infiammarsi se non ottiene il suo scopo, e la cosa che non lo seguissi lo ha non poco scocciato.
Io, da parte mia, mi sono invece incuriosito, perchè dalla discussione sono emersi due argomenti interessanti.
Il primo riguarda il concetto di andatura media. Su questo ho convenuto con Giorgio sul fatto che non necessariamente sono nel giusto pensando di essere al medio a 155 bpm. Del resto sono consapevole di aver individuato tale soglia con metodo altamente spannometrico.
Il secondo riguarda invece il concetto per cui il cardio non basta.
Io insistevo con lui sul fatto che essendo un amatore, con poche pretese e risorse, la regolazione degli allenamenti sul cardio sia per me il metodo più economico e attendibile, pur consapevole che non ha valore assoluto. Anche il cardio può non essere significativo, in condizioni di caldo, di affaticamento, o di momento della giornata in cui si pratica sport. Ma è il migliore a mia disposizione e per i miei obbiettivi. Mentre non capivo come avrei potuto regolarmi coi watt, essendo privo di misuratori, nè con la velocità, salvo in pista o in vasca, dove le condizioni ambientali sono sempre simili.
Il concetto di sensazione può a mio avviso avere una sua validità, ma solo per sportivi di lungo corso, che conoscono le proprie capacità, hanno i propri riferimenti, non certo per neofiti.
A suffragio delle sue tesi, la sera il mio amico mi manda un articolo molto simpatico:
http://8020endurance.com/heart-rate-training-is-dead-long-live-heart-rate-training/
In pratica si dice che il cardio non è sempre affidabile, e andrebbe preso come una conseguenza dell'allenamento, mentre dovendo noi allenarci per il risultato, ha molto più senso guardare a tempo e watt. L'articolo però si conclude dicendo che anche watt e tempo non sono sempre applicabili, perciò è corretto avere sempre tutti e tre i parametri.
Giorgio ed io non ci siamo incontrati per il semplice fatto che siamo partiti dai due capi della corda. E come sempre la verità sta nel mezzo. Del resto prima di lasciarci stavamo ammorbidendo le posizioni e Giorgio ha riconosciuto che non solo di watt e velocità si vive, mentre io a ben vedere in molti allenamenti di corsa guardo più velocità e tempo che cardio...
Ad ogni buon conto, sono felice della discussione, che mi ha portato, guardando il sito da cui Giorgio ha preso l'articolo, a scoprire che le teorie più recenti sull'allenamento long distance prevedono una ripartizione 80 20 tra bassa intensità e alta intensità, con lo scopo di allenare la resistenza e le performance senza stressare troppo il fisico.
Propongo quindi una lettura che ritengo significativa.
https://www.spiritotrail.it/blog/allenamento/blog/376-l-allenamento-polarizzato-e-la-regola-dell-80-20
E ancha inquò, ghe n'emo dà!

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