giovedì 4 dicembre 2014

ENDURO - 30 NOVEMBRE. 2014

Il mio moto club ha organizzato come l' anno scorso una prova non competitiva di fettucciato presso il Centro Commerciale la Fattoria.
Sono stati bravi nel creare un percorso lungo e interessante. Purtroppo il tempo inclemente ha reso il terreno troppo scivoloso per la mia vecchia e pesante Transalp, per di più con gomme non troppo fresche, per cui il primo giro che ho effettuato è stato da panico.
La moto continuava a sbandare e a scivolare sui dossi. Anche quest'anno hanno inserito un passaggio troppo alto per la mia coppa, e la curva dopo tale dosso era tanto stretta che non sono riuscito a fermare il mezzo e mi sono portato via metri di fettuccia.
Nella seconda parte del tracciato, inoltre, c'erano delle salite e delle discese assolutamente proibitive per il mio pachiderma e sono stato costretto ad aggirarle entrando nella pista delle stock car cross.
L' avessi mai fatto! Quello che sembrava terreno compatto era in realtà una distesa di fango che come sapone mi ha impegnato in una dura lotta per non cadere!
Se non volevo gettare la spugna e  perdere l' iscrizione dovevo chiedere la moto a Alessandro, che me l'aveva proposta qualche giorno prima. Ho così potuto effettuare tre turni con il TM 250.
Che piacere utilizzare l' attrezzo giusto per lo scopo per cui è stato progettato! Il TM stava praticamente su da soolo e mi ha permesso di affrontare con maggior serenità il tracciato.
Naturalmente non avendo io alcuna nozione di guida con una racing da 120 kg, né confidenza, ho impiegato qualche giro a comprendere quanto in realtà questa moto tenga su un terreno tanto viscido. La difficoltà rispetto a una moto da strada è di certo maggiore, dal momento che oltre a controllare le varie fasi di frenata, inserimento percorrenza e accelerazione, in questo caso occorre controllare le continue perdite di aderenza di posteriore e anteriore col continuo controllo del manubrio e col peso del corpo, da applicare al mezzo attraverso la posizione in sella . Senza contare che essendo su terreno accidentato, l' assetto che si individua è comunque instabile e occorrono continue correzioni e adattamenti.
Non si frena con l' anteriore e spesso conviene chiudere le curve più strette con un colpo di freno o con una brusca accelerata che permetta di allargare il posteriore e stringere dunque la traiettoria.
Inoltre dossi e canali impegnano in vistosi arretramento o avanzamenti del corpo e occorre avere la frizione sempre in mano per gestire perdite di aderenza o possibili spegnimenti.
Il mio impegno psicofisico, inutile dirlo, è stato assoluto, tanto che il cardio ha segnato massime di 172 battiti, come negli allunghi di corsa, e finivo i turni madido di sudore.
Da considerare anche le cadute, che mi hanno impegnato un paio di volte e che sono faticose dal momento che poi bisogna recuperare i 120 kg di cui sopra da dentro un fosso infangato o da un cespuglio di rovi.
Naturalmente, dopo l' iniziale apprensione, ho iniziato a capire il giochino e inutile negare che ora vorrei imparare a gestire per bene questa giostra!!

DATI GPS E CARDIO

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