mercoledì 4 marzo 2015

ALLENAMENTO "SUL LUNGO"





Link a dati statistici allenamento - Garmin Forerunner



Ieri sera mi presento in campo CONI sul tardi, mi faccio tre giri di riscaldamento e mi avvicino all'istruttore, impegnato con le atlete dell'atletica giovanile.

Vedo che svicola e non mi vuol badare.

Ottimo: estraggo il cellulare e mi ripasso le tabelle di allenamento di febbraio.

Il martedì prevede un lungo di 75 minuti all'85% della soglia aerobica.

E chi conosce la mia benedetta soglia aerobica?

Mentre mi avvio, decido che per me la SA è 170, per cui l'85%  sta a 145,5.

Mi pare bassa: a quei battiti sono poco più che a passeggio, quindi decido che per me l'85% vale almento 160 battiti.

E spero che mi vada bene.

All'inizio il ritmo mi viene piuttosto regolare: a 162 battiti viaggio a 5:15 km/min fissi senza troppi problemi.

Questo per i primi 20 minuti.

Poi  continuo a tenere il passo, ma vedo che i battiti tendono ad alzarsi a 165.

Scopro che a correre per 75 minuti intorno a una pista ci vuole una bella determinazione.

Andati via gli atleti della giovanile, non mi resta un cazzo da guardre.

Devo aspettare che inizi l'allenamento di rugby nel campo a fianco per distogliere la mia attenzione dalla noia di fare mezzo giro e guardare i battiti, fai mezzo giro e guardare il ritmo, fare mezzo giro e guardare il tempo, fare mezzo giro e guardare le calorie.

Al quarantesimo minuto inizio a vagheggiare degli occhiali che proiettino sulla lente i dati del cardio così da risparmiare anche le energie di alzare il braccio per fare i miei monitoraggi e mi interrogo sul fatto se sarebbe meglio utilizzare un apparato vocale o analogico per far scorrere i dati nei miei occhiali futuristici.

La fatica inizia a farsi sentire e sono costretto a rallentare il passo per restare in soglia.

Per la prossima volta mi riprometto di tarare prima l'orologio.

Al cinquantesimo mi aggiro sui 5:35 min/km e la gamba destra tira un po'.

Cerco di mantenere un bello stile di corsa e di proteggere la schiena con addominali e dorsali.

Penso che sia in questi momenti di stanchezza che ci si fa male, abbandonando la giusta compostezza e armonia dei movimenti.

Resto concentrato sull'appoggio del piede e sulla respirazione. Intanto i rugbisti s'ingrumano sul pallone e grufolano nel fango. Non so se invidiarli o star contento della mia noiosa tranquillità: sono tutti circa il doppio di me, non dev'essere piacevole sentirsene atterrare uno addosso mentre già si sta a terra!
Però loro hanno una palla: ovale, ok, ma comunque uno scopo per cui correre lungo il campo.

Io corro dietro me stesso da 60 minuti, e sono francamente stanco.

Calcolando che ho fatto 6 minuti di riscaldamento, me li sconto e al sesantottesimo minuto faccio bòna: 74 minuti complessivi e 14 km percorsi possono bastare!

Del resto non ero mani andato oltre gli 11.

Oggi, il giorno dopo, le gambe sono pesantine...

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