venerdì 17 aprile 2015

Campo Coni, piramide 5km+

Amici di Enry in attesa della foto ufficiale di Enry
Stasera una sorta di convention al campo Coni!
In mezzo ai soliti, un sacco di "veci" triatleti, nel senso di esperti, con special guest Enri Roccia, l'allenatore di spin bike e il corridore per eccellenza, trascinatore di molti pazzi sportmaniaci rodigini.
Quando ha fatto la sua entrata in campo, last but not last come si addice a una star, occhiali aerodinamici specchiati e completino xbionic da intimo senza nulla sopra, nessuno ha messo in discussione la sua leadership.
Lì ho colto l'estrema vicinanza tra motociclismo e running: in campo atletica come in autodromo la differenza tra quello buono e quello "bòn da gnente", o di "primo pelo" (come mi definirebbe Mirco per la mia ostinata cocciutaggine nel tenermelo, il mio pelo), la differenza, dicevo, la cogli al primo sguardo! Così come, al contrario del motociclista esperto, gomme consumate fino alla spalla e tuta professionale, il neofita motociclista ha gomme nuovissime e pulite e un abbigliamento inadeguato ed economico, altrettanto il runner esperto, come Enry, ha le scarpe frullate, suola liscia e alluce al vento, ma abbigliamento ipertecnico e performante, al limite del fetish,  mentre il corridore della domenica, quale il sottoscritto, ha scarpe ultimo modello intonse e maglietta della decathlon comprata per di più in saldo, traspirante come un sacchetto del rusco!
Ma a parte queste trascurabili note di costume, mentre tutti si domandavano se il pigiamino  xbionic fosse regolamentare o passibile di squalifica per manifesta impudicizia, e scherzavano allegramente sulle ragazzine dell'atletica che si erano fermate come le statue di Prato della Valle, abbagliate dalla ipertonica sua presenza, Enri l' aguzzino, insensibile, ha ricordato con garbata fermezza a tutti la tabella d'allenamento e dettato i tempi:
400, 600, 800, 1000, 800, 600 e 400, con recupero 2 da fermo.
Il tutto "a brocca", termine tecnico dall'etimo incerto e a me sconosciuto, ma bellissimo quasi quanto "fuorisella"!
La mia incompetenza terminologica nel linguaggio dell' atletica mi ha portato ad agire per emulazione facendo una cosa ovviamente stupida: individuare altri corridori di peso e dimensioni similari alle mie e stargli dietro. Come a dire che una Ford focus deve per forza star dietro a una Ferrari perché pesa circa uguale.
Infatti si sono subito messi a correre come non ci fosse un domani!
Davanti, quello che chiamo l'Espresso, insieme ad Andrea, Matteo e il Capo, arrembante e petto in fuori, prendono il largo.
Dietro incalza l'Aguzzino, poi, a qualche lunghezza, Cristian, il Pero, che però correva in solitaria, dissociato, pare per una irrisolta questione legata al suo prelievo forzoso del sabato mattino successivo da parte di ormai ex amici, ed io, già un po' perplesso dalla mia scelta.
Quando sul Garmin dopo i primii 200 metri ho visto 3:30/min, ho pensato: - Sì! E poi gli altri 4000 mt chi li fa? - Così mi son messo buono tra i 3:40 e i 3:50.
La strategia pare aver pagato perché alla fine non ho preso tantissimi metri da quelli buoni..., ma ancora in vita!
Al primo recupero, inspiegabilmente, nessuno scherzava più, tutti fissi a guardare i secondi che scorrevano inesorabili verso la successiva ripartenza.
L' aguzzino impassibile, coperto dai suoi oakley come un giocatore di poker, dava lo start e si lanciava nella corsia con mestiere.
Ad ogni ripartenza rubava 5/10 secondi di recupero come un giocatore di baseball ruba metri alla base, 10 preziosissimi secondi in cui i miei battiti con un po' di culo avrebbero potuto passare dal massimo al massimo meno qualcosa!

Me ne sono lamentato copiosamente, praticamente ho stracciato il cazzo a tutti co' sta cosa, rivelandomi ancora una volta un pivello.
Il triatleta non si lamenta mai!!! Soffre col sorriso e pensa all'allenamento successivo con stoica organizzazione!
Comunque, anche se con il radiatore in ebbollizione e i polmoni che soffiavano come due mantici, alla fine i 400 li ho corsi in 3:30, i 600 li ho corsi a passo 3:45, gli 800 a 3:57, i 1000 a 4:03!
PIRAMIDE, DATI GARMIN
Non mi posso lamentare dai!
Ad un certo punto sono riuscito a sopravanzare il Pero (non voglio sapere perché lo chiamino così,  mi vengono in mente solo brutte cose!), ma, lo sottolineo, solo perché era zavorrato da due orologi e uno smartphone appeso al braccio, ché ha detto che lavora per un call-center e stava finendo il poprio orario!
Gli sono girato largo per non turbare il suo isolamento eremitico.
Verso la fine, inspiegabilmente appaiato a Enry, che probabile si stava annoiando e finiva il turno come un operaio in catena, ricevo la provocazione di andare a prendere Capo, che ci precedeva di 50 Mt e che aveva un po' mollato.
Io glielo dico a Enri che non se po' ffa'! Intanto perché non so se ne ho, e poi perché, gli spiego, Capo è un un po' particolare: come mi vede s'incazza come un toro di fronte al mantello rosso! Non mi farà mai passare, a costo della vita!
Enri, impassibile, va e lo prende. Io mi tengo la riserva.
Al giro successivo, invece lo raggiungo a mia volta, il Capo, e per 10 metri mi metto pure davanti, ma come previsto, sento un paio di sbuffate, lui pesta gli zoccoli per terra e a lunghe e potenti falcate, oscillando vistosamente le braccia, il torso irrigidito nello sforzo, sprinta e mi toglie ancora una volta l'ebbrezza di una vittoria!
#Maiunagioia!
Ma sappi, Capo, che un giorno ti arriverò davanti! Magari perché ti blocca un crampo, o ti rallenta la gonorrea , ma quel gorno io sarò lì! E ti farò pipì su una gamba per tutta la polvere che mi hai fatto mangiare fino ad ora, e infine ti arriverò finalmente davanti! Ah ah!
Finisce dunque la piramide, i veci se ne tornano a casa ovviamente sempre correndo (mi è stato spiegato che al terzo anno di triathlon i mezzi a motore sono vietati e le chiavi confiscate della segreteria) e io e Matteo ci facciamo gli ultimi 2800 mt all'80%, e giusto per prevenire le indubbie conseguenze del pesante allenamento, mi informo subito su costi e benefici della fisio.
Intanto Gheller interviene nei nostri discorsi a gamba tesa e ci informa che ha proprio sbagliato allenamento, che se avesse capito che la piramide era una unica serie, e non la prima di 5 (!), avrebbe corso diversamente: - A Giova'! Che te volevi fa' na mezza maratona ... a brocca??!? E dajie! ;-)  )
Molto deluso dalla inaudita assenza di Mirco il Pazzo in cotale allenamento d'elite, mi consolo con le mie endorfine, perché anche oggi, alla fin fine, ghe n'emo dà!


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