martedì 16 giugno 2015

Allenamento coni 15/06/15

Ieri sera molto molto positivo!!!

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Intanto ho aspettato che venisse giù il diluvio, che mi ha bloccato sotto un portico pdalle 19 alle 19:20
Poi per fortuna la pista del CONI si è subito sgrondata dall'acqua e ho potuto girare.
Eravamo io e il buon Capo.

Il mio allenamento prevedeva 1000 mt a 4:30 + recupero 500 mt a 5:00 x 4 volte e infine 2000 mt a 4:35 più 500 a 5:00

Sarà per il fresco sarà per bho, ma ho eseguito alla perezione l'allenamento e incredibilmente non sono mai andato a soglia!!

Evidentemente la costanza di allenamento paga, perchè ieri sera ho davvero potuto apprezzare grandi miglioramenti, soprattutto se penso a quando sono partito con quest'avventura!

Essere sempre in soglia inoltre è stato divertente in quanto si mantiene la lucidità per apprezzare ciò che si sta facendo.
Ormai la confidenza col proprio corpo è più profonda e si riesce a controllare con minor sforzo psicofisico la postura, la falcata, l'appoggio e nel contempo apprezzare quel che si sta facendo, goderne!

Pare sciocco da dire: uno se ne sta lì a girare in tondo, un anello dopo l'altro, non può parlare col compagno di squadra, a sua volta impegnato nel proprio allenamento, ma comunque la concentrazione per fare quel che si vuol fare, la consapevolezza del miglioramento, delle proprie aumentate capacità, infonde una sicurezza e una tranquillità che non sono facili da riscontrare altrove.

Potrei fare un paragone con l'esperienza esaltante della guida della moto in circuito, quando dopo esser riuscito a eseguire alla perfezione una curva, col ginocchio che struscia in terra, lo sguardo puntato oltre la corda, riprendi il gass e passi magari un pilota davanti a te, che è meno esperto, o ha sbagliato ingresso, allora ti esplode nella testa una gioia quasi infantile, assapori la spinta del tuo motore, la sintonia col mezzo, gli automatismi dei tuoi movimenti, ma alla curva successiva sei di nuovo daccapo, devi dimostrare di saperlo fare una seconda volta e poi una terza.
Adrenalina.

La gioia della corsa è invece più matura, più sottile, più intima.

La cornice di queste particolari sensazioni era la pista del CONI, che ancora una volta mi ha fatto rimpiangere di non averla potuta percorrere da bimbo, quando ero ben più pigro e impacciato e la "corsa campestre" del Prof Zanella non mi ha mai fatto sangue!
Adoro quei colori dai contrarsti vividi che dopo la pioggia erano ancora più contrastati!
La pista color mattone, le righe bianche che corrono e sfuggono in lontananza verso sinistra, l'erba, in fianc,o verde acceso, che ricorda tanto il verde smeraldo dei pastelli delle elementari, e in alto un cielo striato di bianco e di azzurro, con il grigio dell'acquazzone appena trascorso che ormai se ne va verso il mare, scarico d'acqua.

Mi sono domandato se davvero da piccino avrei apprezzato tutto ciò, se mi avrebbe affascinato al punto da catturarmi al pari di come i miei coetanei venivano catturati dal calcio.
Alla fin fine nell'atletica manca quell'elemento ludico diretto, preciso, che un bambinetto reclama....
In ogni caso è stupendo che possa goderne ora, nonostante l'età non sia più verde come il prato della pista CONI.

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