martedì 1 dicembre 2015

Prima corsa post infortunio

Riepilogando:
agosto primi sintomi di dolorini vari, in particolare tre dita esterne di un piede abbastanza doloranti nell'arco di tutta la giornata dopo la corsa.
Alcune mattine piedi rigidi, fastiodio alla pianta del piede, localizzata nella parte del metatarso.
Il fastidio sì è manifestato sempre più spesso, sempre al mattino appena poggiati i piedi per terra, per pochi minuti
L'allarme è scattato quando il fenomeno si è verificato per 5 giorni di fila.
Verificati i sintomi attraverso una breve ricerca in rete.
Immediata sospensione degli allenamenti.
Visita generica e poi specialistica hanno confermato trattarsi di fascite distale.
Probabile causa l'utilizzo troppo allegro delle mie fivefingers di cui mi sono innamortato a luglio e che in circa 40 km mi hanno presentato il conto (mi sono anche immaginatodi averle trovate scontate grazie ad un contributo delle cliniche riabilitative!!)
Il fermo si è dunque prolungato per due mesi, nel corso dei quali ho praticato con relativa costanza allungamento dei fasci plantari, impacchi col ghiaccio, massaggi con la famosa pallina da tennis e soprattutto un bel ciclo di onde d'urto, nel numero di 5 sedute per piede.
Ora al mattino sento ancora un leggero intorpidimento, soprattutto dopo camminate intense o dopo uscite in mtb, che del resto implicano qualche botta e qualche passeggiata rispetto alla bdc.
Ieri ho deciso di sperimentare la prima corsetta.
Di fronte ai dubbi: a che velocità vado, quani chilometri faccio, mi sono risposto facilmente: vado il minimo per non rompermi i coglioni e mi giro a 2,5 km, perchè alla fine fan 5 e a me piacciono i numeri dispari.
Con tale metodo altamente scientifico, ho infilato le Adidas Permaflex Boost, che sono dunque tornate buone come strumento riabilitativo, ed ho iniziato la mia corsa cercando di rullare quanto più possibile la zampata, perchè mi pare il modo più logico per sollecitare di meno il piede...
Il passo si è attestato sui 5:40, ovvero bradiritmico, il cuore su 150 bpm.
Ho cercato di tenere la concentrazione sulla impostazione di schiena e piedi, ma sono comunque riuscito a godermi il soliciattolo che rende più allegoro l'umido paesaggio rodigino.
Finalmente sono sceso sull'erba dell'adigetto e mi sono dilettato a schivare erbazze estirpate di recente e cacche di cane più o meno fresche.
Così ho anche fantasticato sulle future corse..
Perchè mica penserete che abbia abbandonato l'idea di massacrarmi il fisico con le scarpette Vibram?!?!?
No no, voglio tornare alla inebriante sensazione di snocciolare le brancajie dai ditini di gomma delle scarpette alla fine dell'allennamento!!!
Appena il piede sarà assolutamente del tutto e per sempre privo di qualsivoglia ombra di fastidio fascitico, infilerò i calzini gommati e scenderò in pausa pranza lungo la sponda dell'adigetto per una corsetta nature!
Ho già pensato: le prime volte bici fino al Cubo Fermi, corsetta sull'erba, rientro, flessioni, addominali, squot, affondi, spalle e doccia.
'Ccccezionale!!
Così si prepara un mezzo!
Comunque tornando sul pianeta terra, correre non mi ha fatto male, ma questo lo sospettavo.
Mi sono concesso una lunga sessione di stiramenti al piede e stamattina tutto sommato non c'erano conseguenze.
Permane ancora un minimo di friccicore, ma sono convinto che se continuo a riguardarmi col tempo sparirà.
Mi sono dunque concesso, al termine della corsa, un po' di esercizi a corpo libero ed ho sollevato un po' di ghisa, prima di concedemi un lauto reintegro con un piattone di quinoa e ceci!
MMmmm! Sa assolutamente da gnente, signor benedetto!!
Sono spacciato!
Ho recuperato con mezzo bicchiere di rosso, che fa sempre sangue!
Alla prossima!

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