giovedì 8 gennaio 2015

ENDURO, 4 GENNAIO 2015

Ero molto moltissimo indeciso se partire o meno per una mattinata di enduro, domenica mattina.
Il Palillo e il Lupa mi hanno  sollecitato, le previsoni davano bello, e alla fine mi sono convinto.
Tuttavia alle 7 mi sono rigirato un po' nel letto domandandomi se quanto stavo per fare fosse furbo: il primo gennaio gli amici erano usciti per il solito giro del Nutrientreffen, pessimo nome per indicare una discesa al mare seguendo il collettore padano veneto in off road. Il problema è che il tracciato che costeggia il collettore è affiancato continuamente da campi e forse per questo, forse per l'acqua vicino, o non so per quale motivo, praticamente fino ad Adria è estremamente scivoloso in questa stagione.
Il ghiaccio peggiora le cose e il primo gennaio è stata una ecatombe: 3 o 4 cadute e un paio di ritiri.
Sono partito lo stesso, pensando che se non mi fosse piaciuto o se fossi scivolato, me ne sarei tornato a casa.
Ma l'imprevedibile è sempre in agguato e il candore della strada ghiacciata avrebbe dovuto essere il presagio sufficiente a farmi cambiare idea prima del disastro.
Invece, cocciuto, ho seguito i due compari, che, più preparati oltre che in sella a moto ben più leggere e performanti della mia, se ne andavano tranquilli, anche se non molto fermi sulle ruote.
Io, non appena iniziato lo sterrato, mi sono imbattuto nella prima buca doppia, infangata e con le giusta lastrina di ghiaccio nei solchi.
Mi sono preparato: ho puntato il gas, in piedi sulle pedane ho arretrato il corpo e ho gettato la moto nel breve ostacolo.
La moto ha sussultato sulle buche, ma quando la gomma anteriore è riapprodata al di là delle stesse, non ha trovato alcuna aderenza, ha scartato a sinistra, e in un attimo mi sono trovato la ruota posteriore che ha tentato di superarmi a destra.
Sarebbe bastato questo, ma non contenta, la moto ha improvvisamente ritrovato l'aderenza necessaria per puntarsi sulle gomme ormai trasversali al percorso e completare un autentico higt side, scaraventadomi un 5 metri avanti, stile supermann, mentre il povero transalp si infilava nel collettore di muso.
Per fortuna io ero del tutto bardato con le protezioni del caso e ho rimediato solo un leggero colpo di frusta, mentre la moto si è fermata prima dell'acqua, impigliandosi negli arbusti.
Toglierla da lì è stato un incubo: in tre non siamo riusciti a sollevarla e solo il provvidenziale aiuto del Masu, con auto e corde, ci ha permesso di estrarla dal fossato.
Serbatoio bozzato e carene rotte, cupolino esploso.
Ma l'importante è che io tutto sommato in un paio di giorni mi sia rimesso in sesto.
In foto le buche, la moto e il punto in cui sono atterrato.

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