martedì 19 maggio 2015

II SPRINT: MANERBA

Versione per eiaculatori precoci
Che caldo co' tutta sta plastica intorno
Senti che dura entrare!!!
Noda,...........noda,...........noda,...........
Penta,....penta....penta, ....penta!
Cori, cori, cori,cori,cori,cori,cori!
Ahhhhhhhhhhh!
Fine!

(se avete rispettato i tempi della punteggiatura avete capito..... ahahh!)

Versione per cagata mattutina
Manerba bellissima al mattino!
Enorme la delusione per il pacco gara! Niente da mangiare, niente da bere, solo il chip e una cuffia usata!!
Cagatina collettiva e dentro in acqua!
Con la muta parevamo tutti piselloni col preservativo nero!
Nuotata fichissima: acqua fantastica, botte a manetta e alla fine mi pare di aver raggiunto contro ogni aspettativa una cuffia rosa con la barbetta brizzolata, ma non lo devo dire se no mi toglie il saluto!
Dopo il nuoto c'era una corsa per arrivare alla zona cambio che ci voleva Pietro Mennea!!
Arrivo già sfinito e per recuperare tempo non mi metto le calze: le vesciche mi vengono ancor prima di infilare le scarpe e me le godo fino alla fine!
Appena parto in bici un commissario zelante mi urla:- Salire dopo la riga!!!! - Ma che cazzo! Dove vado vado, mi trovo un tenente Hartmann che mi rompe i coglioni: sto per mandarlo in figa a sua madre, ma un amico mi ha insegnato che i commissari tendono a non gradire certi inviti.
Mi trattengo e in tutta risposta il concorrente successivo mi tampona lanciadomi nella frazione di bici come la biglia di un flipper.
Peccato che alla prima salita, esattamente come in un flipper, a momenti mi fermo e torno indietro verso la buca!
Mi do forza con il nuovissimo integratore che mi hanno regalato a Cavallino nello sprint precedente, ma a momenti mi avveleno! Probabilmente era fatto con l'acqua marcia della laguna!
Così ho iniziato un lento processo di disidratazione, che in discesa si è aggiunto alla essicazione per il vento relativo!
In pratica uno stoccafisso su due ruote!
Alla seconda salita mi supera schifata una figa da paura del peso specifico di 25 chili bagnata che macinava come Pantani!
La depressione da baccalà ha toccato l'apice e solo l'ogoglio di non venir superato da un mandolone di 90 kg che gareggiava con la mountain bike del supermercato mi ha tenuto in gara!
A 2 metri dalla fine del percorso bici mi ricordo di togliere le scarpe dai pedali, scendo con una scapa si e una no e zoppicante vado a infilarmi le nike per la corsa.
Le vesciche hanno fatto la ola passando da una calzatura all'altra e io mi sono calato un berretto sul muso per non farmi riconoscere in caso di prematuro ritiro.
Sul lungomare butto il petto in fuori per fare il figo di fronte alle morose dei bagnanti e mentre loro mi guardavano inorridite pensando:- Ma chi cazzo è quel finocchio col tutù colorato e il cappellino da agricolo che dispensa sudore a gratis!!!??!! - a me scendeva una sciatica che una chiappa mi sobbalzava in controtempo con il ritmo di corsa.
Poi quando mi sono trovato di fronte a una salita che sarà stata del 12%, ma a me pareva del 50%, anche la sciatica si è annichilita e le gambe si son marchiate Pirelli all'istante come i copertoni che sono diventate!
Oh... pesanti uguali dopo!
Hai voglia a rispettare i dettami del Tanke: - in discesa lascia girare le gambe, non trattenerle!! - Almeno avessero rotolato!!!
Quando imbocco una strada alberata in direzione lago mi illudo di essere alla fine, e col rumore di un Landini mi preparo a rilassarmi, quando supero uno che dice al suo amico: dai che mancano solo 2 km!
Era un giro di boa del cazzo disperso nel nulla!!
Mi fanno tornare indetro e non mi resta che uscire dalla mia ignoranza e resettarmi sui due chilometri successivi!
Allora mi ripeto come un mantra:- Spinzi! Spinzi! Dai, spinzi!!!!
Ahhhhhhhhhhh!

Fatta tutta???
Bellissima!
Fine

Versione per la buonanotte, da leggere con comodo entro il 2017
Partenza superpresto: ore 6:30 il portone serrato del Centro commerciale 13 ha assistito inespressivo ai nostri traffici di bici e materiale tra un'auto e l'altra.
L'equipaggio era lo stesso collaudato nel precedente e primo sprint di Cavallino: Leonardo l'immarcescibile, Daniele il barista volante e il sottoscritto.

Abbiamo deciso di partire tanto presto a causa dell'anticipo della gara alle 10:30, pare per i problemi che avrebbe potuto provocare il vento de l'Ora, e per la comcomitante Gran Fondo che sarebbe partita la mattina stessa da Desenzano.
Siamo arrivati senza problemi, e subito Leonardo ha iniziato a salutare tutti come fosse a casa: venditori, organizzatori, mancava solo desse due baci alle cuoche del bar! Poi ci ha presentato una sorta di istituzione del triathlon, un arzillo settantenne con alle spalle 42 Ironman.
Si, avete letto bene, 42! Pensate quanti chilometri può sciropparsi il nostro corpicino! Immagino tuttavia che anche per noi come per le auto, esistano Fiat e Mercedes....
Io non mi sento molto tedesco... spero di imparare qualche parola!!
Siamo dunque andati a ispezionare la zona cambio e il campo di gara nuoto.

Sapevamo che la zona cambio non sarebbe stata a ridosso dell'uscita dall'acqua, ma caspita, ci siamo trovati davanti ad una passerella che a detta di Leonardo, che ha negli occhi le lunghezze dei campi da coltivare, ha stimato in 400 mt almeno. Neanche il Papa in Vaticano si fa tanti metri di moquette per arrivare a cambiarsi le scarpe!
Abbiamo scherzato sul fatto che quella distanza l'avrebbero ben tolta da una delle frazioni di gara, ma un commissario che ci ha sentito ci ha schernito, dicendoci che era un omaggio della casa!
Che culo!
Forse per questa sorpresa, forse per la fresca aria mattutina, fatto sta che tutti si è sentito il bisogno di liberarsi un poco da pesanti fardelli.
E quando dico tutti, intendo proprio tutti!! Infatti presso l'unico bar aperto del lungolago c'erano più persone di fronte al cesso che a prendere il caffè! Di fatto, era chiaro, la gara era già iniziata!
Studiato un po' lo specchio d'acqua, Leonardo mi ha insegnato a prendere sempre dei riferimenti sopra il pelo dell'acqua prima di nuotare, in modo da intercettare le boe con maggior facilità una volta a pelo d'acqua.
Uno può allenarsi quanto vuole, ma questi preziosi consigli aiutano a togliere secondi importanti!
Poi ci siamo recati nuovamente al parcheggio per raccogliere il materiale da lasciare alla zona cambio.
Così ci siamo fatti il secondo chilometro a piedi.
Intanto da buoni paraculi iniziamo ad accampare mille scuse mettendo le mani avanti: ho vinto io 3 a 1 contro Daniele, che sosteneva di esseresi dovuto svegliare alle 5 nei giorni precedenti, mentre io ho lamentato nell'ordine carenza di sonno, sciatica e allineamento sbagliato dei pianeti!
Portiamo dunque bici e scarpe alla zona deputata, consumando ulteriormente per mezzo chilometro le nostre suole, per scoprire che non avremmo potuto lasciare lì le borse, ma avremmo dovuto riportarle al parcheggio! Sbigottimento generale!!! Ma a che serve un ricovero borse, se poi le si deve lasciare a 10 metri dall'auto??!?!!?
Morale della favola, ancora indetro (e tre chilometri), quindi belli inguainati nelle fresche mute in neoprene, ciabatte ai piedi, corsetta fino alla spiaggia (e 4 km!!).
Diciamo che il riscaldamento lo abbiamo fatto!!!
Leonardo era giustamente seccato: uno si prepara per tempo e va a finire che arriva alla partenza all'ultimo minuto!!
In spiaggia una valanga di persone!!
Eravamo 430 circa, divisi in 3 batterie.
Il casino era tale che gli organizzatori non riuscivano a far allineare i primi sulla linea, intimando ad altri di uscire dall'acqua!
Intanto nelle retrovie starnazzavamo impazziti perchè nonostante le spiegazioni dello speaking, nessuno aveva capito una mazza di come erano fatti i percorsi bici e corsa e neppure se bisognasse farli una o due volte!! Io, che la volta precedente mi sono trovato a gestirmi la gara in quasi solitudine, ho rotto i maroni anche ai passanti, ma niente, non si veniva a capo della cosa.
A un certo punto mi sono trovato con l'acqua fresca che mi lambiva i piedi e un debole fischio ha dato il via.
Del tipo: - Pronti... .. CASINO! -
Senza l'uno due tre di rito... bastardi!!
Giù a mulinare le braccia come un pazzo!
Ho cercato subito di prendere un mio ritmo, ma inevitabilmente i primi 150 metri sono dedicati a fare selezione. Così ho applicato in modo ferreo la preziosa regola del Tanke: mena!
Tutti quelli che opponevano resistenza al sorpasso o provavano a passarmi sopra ricevevano robuste manate. Prima della boa parevo un appestato: non si avvicinava nessuno!
L'acqua era una bellezza: fresca, pulita e trasparente, con pochissima onda. Mi sono preso un bel ritmo e ho iniziato a passare molti colleghi che dopo lo sprint iniziale perdevano colpi.
E' stato bello assaporare il frutto dei propri allenamenti!!
La frazione nuoto è stata dunque esaltante! Mi sentivo bene e vedevo che andavo bene, ma ammetto che i primi 300 metri sono i più duri della gara, quelli in cui senti l'affanno prima di prendere il ritmo, sai che hai ancora tutto davanti e ti chiedi come farai a nuotare fino alla boa successiva, che a guardarla dalla spiaggia pareva così vicina!
Dopo la seconda boa, le onde che rietravano verso riva da una parte aiutavano con un piacevole effetto surf, dall'altra mi hanno impedito per più bracciate di respirare correttamente e la distrazione mi ha portato a sbandare leggermente, ma mi sono ripreso presto e ho goduto nell'osservare il fondo avvicnarsi a me sempre più man mano che mi avvicinavo a riva e anche nel constatare che stavo passando alcune cuffie rosa, quelle partite nella batteria precedente!
Vedere una gran massa di persone che assisteva alla nostra uscita e che ci incitava mentre imboccavamo la lunga corsia di corsa, ciascuno nel tipico gesto a gomito alzato a cercare la cordina per abbassare la zip della muta è stato davvero gasante!
Nella concitazione mi sono infilato il nasello nel bodiy e mi è rimasto sulla pancia per tutta la gara!
In zona cambio tutto liscio, questa volta veloce e concentrato, ho fatto la genialata della gara: niente calze, butta su le scarpe e via!
Esco dalla zona cambio e un commissario mi riprende perchè ho messo un piede sui pedali prima della riga.
Mi blocco di colpo e per poco non lascio la mia virilità sul tubo della biccletta!
Intanto uno concorrente dietro di me si guarda gli attacchi dei pedali e mi centra in pieno, sto fagotto da 90 kg!!! Per fortuna nulla di grave e sono partito per i 20 chilometri.
Alla prima salita, neanche tanto ripida, mentre intorno mi turbinavano i campioni della prima batteria, ho subito capito che sarebbe stata molto dura!
Mentre a Cavallino sentivo le gambe belle potenti, qui ho subito avuto l'impressione di non aver forza!
Comunque non mi sono perso d'animo: al motto di "tega dura, mai paura", di Capoloniana memoria, ho cercato di prendere un ritmo e alzarlo poco a poco, scegliendo il rapporto migliore.
In discesa come immaginavo mi sono divertito come un bimbo! Arrivavo alla rotatoria sparato come un razzo e i commissari ogni volta mi facevano segno i stare attento alla curva.
Peccato che la seconda salita fosse davvero ripida, così mi sono piantato come un ombrellone nella sabbia! Ho tirato giù tutti i rapporti, a momenti tiro giù anche la catena.
Alzo la testa e che ti vedo?
Un tizio grande e grosso a gambe larghe su una mountain bike che si agitava e ondeggiava. Ora lungi da me ogni alterigia, ma mi sono davvero chiesto se fosse dei partecipanti o se fosse una candid camera, nonostante il pettorale che gli svolazzava dietro le chiappe parlasse da solo....
Riprendo a scalare la salita e mi vedo sverniciato dalla cosa più bella dell'intera manifestazione: il culo della Grassi.
E' stato come un balsamo benefico! Ma che balsamo: come una pera di epo!!
Magari non faccio il tempo, ma qualche altro minuto in vista di quelle simpatiche curve valeva bene uno sforzo!
Con una fatica disumana perdo solo poche decine di metri che mi riprendo in discesa, concedendomi la libertà di sopravanzare la ciclista solo per farmi superare nuovamente appena la terza salita si è fatta più cattiva. Non è vero, la verità è che avevo la frizione nelle gambe come le moderne ciambelle del water, ma va bene lo stesso.
L'ho ripassata nuovamente in discesa, ma, magia, al giro successivo non c'era più. Non me ne sono reso conto subito, ma quando ho scoperto che lei aveva chiuso in 01:11:11, mi sono spiegato con imbarazzo il motivo per cui non mi ha più ripreso: aveva già finito!!!
Intanto seconda genialata della giornata: ho cacciato nella borraccia la pastiglia di sali che mi hanno regalato a Cavallino e vado per bere. Scopro che l'acqua ha preso il gusto insopportabile della red bull, quella cosa che solo chi si è devastato per anni le papille gustative con cocacola e hamburger forse riesce a bere!
Tiro quattro insolenze e riprendo la salita. Soffro da matti! Fa caldo!
Una signora attempata mi batte le mani da bordo strada: altro che Grassi, faccio teenerezza alle nonne io!!!
Per fortuna in discesa mi esprimo decorosamente, ma alla seconda salita praticamente sono devastato! Mi dirà di essersene accorto anche Daniele, dopo avermi incrociato, mentre mi recuperava un minuto e mezzo solo con le pedalate!
Comunque il peggio doveva ancora venire: i commissari mi intimano di scendere dalla bici prima dalla riga e io li assecondo.
Ero riuscito a slacciarmi una scarpa e scendo dalla bici con un piede scalzo e uno no. Non sapevo se sentirmi un ebete o un figo che ha risparmiato qualche decimo di secondo.
Infilo le Nike e un berretto Huwqvarna, come le motozappe, e parto.
Prendo subito un ritmo discreto. Certo appena mi affaccio sul lungomare, coi bagnanti che assistono un po' attoniti a questa improbabile sfilata di uomini mezzi depilati stretti in tutine colorate che neanche il lago dei cigni, numerati sulle braccia come deportati, noscosti dietro impenetrabili occhiali specchiati, inizio ad avvertire un po' caldino...
Ma la chicca assoluta è venuta dopo 1500 metri, quando un volontario ci ha indirizzato in uno stretto marciapiede che si arrampicava a ridosso delle case lungo il colle che sorge alla fine della battigia!
Una salita che mi ha raddoppiato la circonferenza delle cosce! Quando ho visto il volontario successivo che ci segnalava la fine della tortura, ero indeciso se dargli un destro al mento per ringraziamento o un bacio in bocca!
Poi la discesa.
Di nuovo le parole del Tanke a titillarmi le sinapsi: in discesa non trattenere le gambe, lasciale girare!
E via sotto la canicola, iniziavo a fare qualche sorpasso.
Ormai le posizioni si stavano delineando.
Ad un certo punto la stanchezza si è fatta quasi solida quanto l'asfalto che pestavo.
Non c'era un beneamato ristoro per avere un po' d'acqua, a me che dopo la red bull pareva di avere ancora un chiosco di dolciumi infilato in gola, e il piede sinistro che presentava il conto della genialata numero uno: vesciche come piovesse!!
Le sentivo con precisione crescere sulle dita e sul collo del piede!
Chissene! E' quasi finita!! Uno mi passa in fianco e fa: dai che mancano solo due chilometri! Ma stattene zitto diobono! Lasciami nella mia ignoranza!!!
Alla fine riconosco la strada dell'arrivo e sostengo il passo: se posso guadagnare anche un solo secondo, non voglio mollarlo a nessuno! Accellero e taglio il traguardo col cuore in fuorigiri, mentre riconosco gli incitamenti degli amici arrivati prima di me!
Giampi e Luca sembravano freschi come fiorellini di campo mentre mi allungavano una mela, io invece avevo un fiatone che non riuscivo manco a guardarla la mela!
Mi sono appartato ed ho spurgato come come vongola tutta l'acqua che mi ero ciucciato in lago, riempiendomi naso e orecchie!
- Ce l'ho fatta! Cammino un po' storto, anchilosato, ho l'aspetto di uno che è appena uscito dal turno in fonderia, ma ce l'ho fatta! - ho pensato.
Abbiamo atteso sul traguardo e accolto con incitazioni Alessandro, che però ci è arrivato con un assembramento nuvoloso sulla testa da quanto era incazzato! Qualcosa non è andato bene, pare che un intenso inverno di allenamento lo abbia gonfiato a tal punto che i suoi muscoli non entravano neppure nella muta.
In effetti aveva chiesto a me di tirargli su la lampo, ed io ho dovuto chiuderla con un calzascarpe e un chilo di vaselina... Praticamente ha nuotato sottovuoto, mica poteva pretendere di arrivare alla spiaggia con tutto il sangue al posto giusto!!!!
Io e Leonardo abbiamo atteso inutilmente Daniele, che invece era arrivato non molto dopo di me ma si era dileguato a chiacchierare, mentre noi sospettavamo drammatiche forature..
Eravamo pronti a chiamare l'elisoccorso quando lui è tornato col suo solito smagliante sorriso, dicendo che è andato a portare conforto a un'amica che si è impanicata in acqua e si è ritirata. Che mito il Daniele!
Infine Mirko, il titano Mirko, saluta la moglie al di là delle transenne e taglia soddisfatto il traguardo. Mirko è talmente grande e con le spalle così larghe che avrà un effetto vela da far il doppio della fatica mia a fendere l'aria!
Ma il tempo stringe! Anche stavolta non ci riesce di farci la doccia perchè avevamo il forte sospetto che, ora che avessimo riacciuffato le ciabatte in spiaggia e che ci fossimo fatti la doccia con annessa coda, la pasta sarebbe di certo finita.
Così via sotto la tettoia, con il pacco gara che ci ha garantito il lauto pranzo di ... 80 grammi di pasta.. Quasi un'offesa.!Boffi avrebbe detto: per meno di due etti non sporco neanche la forchetta!! 

Invece abbiamo dovuto accontentarci, c'era ancora da recuperare l'attrezzatura appesa alle impalcature di gara e poi le premiazioni (quinto chilometro)
La bellezza di andare alle gare con un Highlander come Leonardo è che si torna sempe a casa con almeno un podio: infattti è arrivato secondo per pochi ... secondi, e col suo solito aplomb si è dispiaciuto che quello arrivato primo non fosse nella sua stessa batteria, così avrebbe potuto controllarlo!!!!
Inossidabile Leonardo!!!


Poi ci viene a dire a noi che siamo le nuove leve, che dobbiamo puntare a fare cose più meritevoli di uno sprint, mentre io e Daniele ci guardiamo negli occhi e facciamo presente che è solo il primo anno che ci alleniamo!!!
Anche questa è fatta, dopo una foto di rito, preoccupati per il traffico del rientro, facciamo su le canne e partiamo presto verso casa.
Stavolta niente birra in compagnia!!!
Mi toccherà farmi un'altro sprint per recuperare!!!!

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